Da Mozart a Beethoven, dalla via magica a quella eroica. Il Romanticismo e la sinfonia
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Da Mozart a Beethoven, dalla via magica a quella eroica. Il Romanticismo e la sinfonia

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Da Mozart a Beethoven, dalla via magica a quella eroica. Il Romanticismo e la sinfonia
Da Mozart a Beethoven, dalla via magica a quella eroica. Il Romanticismo e la sinfonia

 

Quando si parla di musica in rapporto ai grandi compositori e strumentisti occorre tenere a mente il legame tra ciascuno di essi e le tradizioni precedenti. Nessun artista si forma da solo, men che meno il musicista. La genialità va a coniugarsi con quanto appreso attraverso lo studio.

Inevitabile è la selezione che avviene spontaneamente in base al sentire proprio del musicista. Chi compone è un buon selezionatore e questo è uno dei messaggi che la storia della musica trasmette anche in rapporto all'Ottocento.

Nel Settecento abbiamo visto affiancarsi ai minuetti il valzer. Mozart al suo clavicembalo ha dato una svolta significativa in un'epoca che insieme al melodramma ha visto fiorire anche la sinfonia che introduce la dimensione corale tra gli strumenti. La sinfonia è già di apertura (l'ouverture è una sinfonia di apertura) a un'epoca che si va consolidando sul finire del Settecento e che designa un'età a cavallo di due secoli. Il Romanticismo risulta inclusivo di ogni esperienza ontologico estetica che contempli il rapporto intimo tra l'uomo e se stesso. In un'epoca contrassegnata da un grande respiro collettivo e da un esaltante richiamo all'unità quale sinonimo di identità, la sinfonia rappresenta le singole realtà di staterelli italiani e di stati europei accomunati dalle stesse istanze di libertà, uguaglianza e fraternità.

Checché se ne dica, i musicisti di quel tempo e dei due secoli precedenti erano impegnati sul fronte storico sociale. Si è portati a credere che la Rivoluzione Francese sia stata compiuta dal quarto stato, dagli ultimi che non comparivano negli Stati Generali. In realtà la Rivoluzione Francese ha unito tutte le classi e categorie sociali accomunate da un'esigenza di svecchiamento di una società fossilizzata e incancrenita sui privilegi di pochi. Alla Rivoluzione Francese aderirono anche gli aristocratici mal tolleranti quella condizione di chiusura imposta dall'allora re Luigi XVI e dalla sua consorte austriaca. Grande impulso si deve alla musica e ai compositori dell'epoca eredi della filosofia ermetica fiorita sul finire del Cinquecento e affermatasi per vie nascoste nel Seicento.

Legare Beethoven a Mozart è una prassi diffusa secondo l'ordine di consequenzialità ben rispettato dai testi scolastici. In realtà, al di là della cronologia di successione, vi è un legame tra i due. Entrambi avvertono l'esigenza di imprimere nel loro tempo una svolta epocale proprio con la musica, esigenza che si traduce in serio impegno attraverso l'adesione alla Massoneria.

"Il flauto magico " di Mozart introduce una visione complessa della musica fatta non di assoli ma di accordi armonici tra gli strumenti attraverso una variegatura di timbri che seguono la narrazione. È un capolavoro a parte che è riduttivo definire melodramma e che già guarda agli orizzonti della grande lirica. I gorgheggi del canto tipico del Seicento e del Settecento vengono distanziati tra loro per dare spazio ad altre forme di espressione melodica anche gravi e di spessore. L'impronta esoterica conduce testo e musica e vuole comunicarci che la magia porta alla trasformazione agendo dall'interno.

Beethoven assimila e rielabora quanto ascoltato. Egli avverte su di sé l'incalzare del cambiamento e sposa i grandi ideali spirituali che designano il Romanticismo. Egli guarda alla costruzione del dopo, a Rivoluzione Francese avvenuta, i cui effetti sconvolgono la politica delle nazioni di quel tempo. I nomi delle sinfonie di Beethoven aprono ai grandi temi del primo Ottocento, ma conducono anche a quelli che sono i grandi ideali massonici universali. Alla via magica di Mozart Beethoven preferisce la via eroica ("Eroica" è il nome della terza sinfonia) impetuosa e trascinante. Essa precede la quinta che è del "Destino". Eroismo e Destino sono i temi principali del Romanticismo e Beethoven li interpreta in modo empatico e in un certo senso profetico, lasciando ai posteri una visione enfatizzata della realtà. Eroismo e Destino li ritroveremo nelle opere mitologiche di Wagner che prende spunto dalla decadenza del mondo germanico. Partendo dalla rivisitazione dei grandi eroi, guarda con grave preoccupazione al nuovo mondo che avanza, privo di ideali nobili e del tutto concentrato sulle istanze della nuova realtà borghese capitalistica.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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