La luce di Parsifal in Europa e nella storia
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La luce di Parsifal in Europa e nella storia

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Wagner - Parsifal e Lohengrin
Wagner - Parsifal e Lohengrin

 

Parsifal si fa emblema dei grandi ideali che accendono il tramonto del Romanticismo e l'avvio della Belle Epoque. In realtà è Wagner a recuperare l'immagine del valoroso cavaliere che in lungo e in largo ha viaggiato nella fantasia del suo tempo superando le transenne dell'oblio.

Parsifal, comunque lo si chiami, di variazioni al nome ce ne sono tante, la più ricorrente è il francese Perceval, finisce col diventare un eponimo che trasferisce a latitudini anche molto più basse il mito di Avalon legato al ciclo arturiano, e della chiara valle già contenuto nel nome Parsifal. La spiegazione alla diffusione del mito poggia anche sull'ambiguità riguardo alla provenienza del cavaliere. C'è chi sostiene che la sua leggendaria figura abbia origini mediorientali, da qui il significato di "Fiore puro" secondo l'etimologia indopersiana del nome. Un fiore sbocciato nel deserto, una sorta di rosa del deserto in riferimento alla roccia che si forma nelle distese aride conquistate da Turchi e Arabi. Questo spiegherebbe la diffusione del nome Parsifal nell'Europa meridionale e in Calabria dove comune è il cognome Perciavalle, italianizzazione di Parsifal, e dove esiste un paese dal nome Chiaravalle.

Certe regioni più di altre favoriscono per somiglianza di paesaggio il richiamo ai luoghi leggendari d'Oltralpe. La Calabria, una lingua di terra che solca il cuore del Mediterraneo, con le sue numerose sorgenti, l'altopiano della Sila, il più alto d'Europa, splende di suggestioni nordiche e una efficace testimonianza è dettata dal gemellaggio con la Norvegia.

Il Sud Italia da sempre è stato terra di conquista da parte di popoli distanti anche per cultura e la Calabria non fa eccezione. Quello de "Il fiore puro" è un tema ricorrente nel continente asiatico. Che sia associato alla cultura araba mediorientale con la rosa nel deserto poi trasferito da Celo Alcamo, poeta di scuola siciliana, nel suo celebre componimento "Rosa fresca e aulentissima", e che venga associato alla cultura orientale in cui troviamo centrale il simbolo del fiore di loto anche all'interno di un percorso iniziatico. Il fiore di loto di fatto indica una delle posizioni dello yoga. Ancor più della rosa, il suddetto fiore è emblema di purezza in quanto fiorisce nelle acque melmose di paludi e acquitrini.

Sia la rosa che il loto sono simboli iniziatici. Il primo è stato assorbito in tutto dalla cultura cavalleresca e dalle compagnie esoteriche di matrice musulmana.

Il Parsifal riproposto da Wagner è sicuramente la sintesi perfetta tra la valle chiara e il fiore puro. L'ideale di purezza fa parte del contesto culturale germanico in rapporto alla conservazione della propria cultura messa a rischio anche dalla posizione centrale che in Europa occupa la nazione. Parsifal rappresenta pertanto la radice inossidabile di un popolo, da cui si svilupperà una discendenza che, dopo un letargo imposto da una selvaggia contaminazione culturale ed economica, dovrà necessariamente risorgere o insorgere come accadrà nel Novecento con Hitler.

La principessa Elisabetta di Baviera che diverrà moglie del cugino Francesco Giuseppe ed erediterà il titolo d'imperatrice d'Austria e Ungheria, nonché il suo amato cugino Ludwig II sono il seme di un orgoglioso legame con la propria terra, nel primo caso molto intimo e nostalgico, nel secondo culturale e onirico. Ludwig era un uomo particolare, solitario e sognatore. Il prototipo del Tedesco che decenni dopo legherà il concetto di purezza al discorso razziale. Innamorato del simbolo del cigno, anch'esso espressione di eleganza e purezza, diventerà il maggior sostenitore del repertorio wagneriano, nonché del Lohengrin da lui inteso come l'opera del grande riscatto della Germania dall'orda della borghesizzazione. 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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