Intuizione, arte, tecnologia. Dal passato ad oggi, l'involuzione dell'estetica
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Intuizione, arte, tecnologia. Dal passato ad oggi, l'involuzione dell'estetica

Invito all'Arte
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Importante mobile antico del 1600
Importante mobile antico del 1600

 

Moriamo per rinascere ogni volta che Dio ci chiama. Nei passaggi decisivi incontriamo la morte che slancia a una nuova vita compiendo di fatto il sacrificio. Anche laddove Dio è ignorato o non si rende manifesto, l'elemento di rottura giunge come un fulmine a ciel sereno, portandoci a intraprendere un percorso opposto al precedente.

Il fulmine rende bene l'dea di quanto accade. È una punizione o altro? Secondo la mitologia classica è l'abbraccio di Zeus che incenerisce la natura meschina e umana, imperfetta. Altre volte è la sua spada di fuoco che colpisce punendo. La punizione è il pegno da pagare, come rivela la parola stessa. È il mezzo educativo più antico ed efficace in una società, quella primitiva, in cui la proprietà era associata alla ricchezza, se curata a dovere. "Pegno" e "pecunia" hanno la stessa radice e spiegano un meccanismo relazionale alla base di una cultura, quella neolitica, in cui tutto aveva un senso in quanto senza fratture. La cultura era concepita come una serie interminabile di ponti sul fiume, indispensabili a mettere in collegamento sponde diverse, vicine o lontane. Questo in un tempo in cui i ponti non esistevano se non come passaggi naturali. Mi riferisco all'alba del Neolitico in cui il fiume aveva il carattere di metafora di esperienza ed esistenza inscindibili.

Ciò che viene fatto con le mani viene poi tradotto in pensiero. L'intuizione è l'immaginazione che ci proietta nel futuro realizzabile. L'intuizione porta l'uomo a ragionare su ciò che è attuabile e su quello che invece risulta impossibile. La teoria elaborata si fonda sull'esperienza dal duplice significato di mettere in pratica e tentare. Quanto più una società lavora sull'impossibile, tanto più viene a contatto con la teoresi, espressione della parte del cervello più leggera che però ci parla dell'evoluzione sul piano del ragionamento, di una civiltà.

L'inghippo dov'è. È nel premiare l'attività cerebrale slegandola dalla dimensione pratica, fondamentale a creare l'approccio con se stessi a stabilire il cuore quale punto di riferimento. A decentrare il cuore dalla concretezza. Ecco spiegata l'importanza in passato dell'artigiano che padroneggiava le abilità tecniche più evolute, agiva relazionandosi col cuore, proiettando il principio di bellezza in ogni sua opera. È stato così nel tempo e nelle epoche fino alla prima rivoluzione industriale che con la seconda ha raggiunto i due obiettivi e di alienare l'uomo, e di separare l'uomo dalle abilità pratiche manifatturiere. L'arte è andata sempre più indietreggiando nella configurazione estetica della realtà. Apprezziamo l'arte ebanistica perché ogni pezzo nella sua unicità portava impressa la firma artistica del suo costruttore. Lo stesso dicasi ad esempio per le ottime macchine da cucire, gli arnesi del calzolaio e via dicendo. Collegavano l'estro artistico con la prestazione tecnologica primitiva e immatura.

Col minimalismo tutto questo è andato via via scomparendo dietro la giustificazione della comodità congiunta alla praticità. L'arte come costruzione ed elaborazione sul mondo ha perso molto. La forma è andata regredendo in virtù di un contenuto pressoché nullo. Il nulla si è impadronito dello spazio anche mentale dell'uomo divenuto incapace finanche di porsi le giuste domande. L'intuizione alla base dei processi evolutivi del pensiero è in letargia. Sempre peggio sarà con la rivoluzione digitale in piena espansione. Sarebbe giusto chiedersi ora, dove si voglia arrivare.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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