L'Ottocento. Il castello e l'impronta segreta della donna
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L'Ottocento. Il castello e l'impronta segreta della donna

Invito all'Arte
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Ritratto di Beatrice (Bice) Presti Tasca, Giacomo Trécourt
Ritratto di Beatrice (Bice) Presti Tasca, Giacomo Trécourt

 

L'eleganza è discrezione. È leggere il mondo e restituirlo attraverso garbo e movenze gentili, mostrandosi velatamente. Per questo associamo l'eleganza al mistero che scava nelle sue profondità l'osservatore o anche il contemplatore. L'eleganza non è assenza di espressione ma equilibrio e misura che intendiamo con la definizione di contegno.

Come tutto ciò che è bello e che a noi fugge e si sottrae, anche l'eleganza rimane un qualcosa di indefinito che sposa la donna nelle sue accezioni più alte. È anche vero che negli ambienti aristocratici ottocenteschi la donna era come nascosta da un velo di eccessiva riservatezza che la rendeva allo sguardo del mondo distaccata, impassibile come appunto un cigno che veleggi imperturbabile sulle acque di un lago. Ciò era dovuto in buona parte all'educazione rigida collegiale e domiciliare che spesso si traduceva in manierismo altolocato. Erano tante le regole e gli obblighi ai quali sottostare per non sfigurare e per non riversare ombre di maldicenza sulla famiglia. Sembra che Schopenhauer abbia anche involontariamente descritto nella sua opera "Il mondo come realtà e rappresentazione" quella che era al suo tempo la realtà della donna. La discrezione era distanza dalla frivolezza così come dalla sostanza. Quasi ella fosse una presenza immobile e silenziosa che animava la casa travolgendola col suo mistero. Le atmosfere in penombra, gli abiti lunghi e spesso scuri all'interno della dimora. Lo sguardo profondo e distaccato che lascia filtrare un sincero rispetto verso gli antenati e poi, il passo frusciante con cui era educata già da bambina a incedere e che si mescolava al fruscio stesso dell'abito lungo la rendeva una figura ultraterrena e sospesa tra il qui e l'oltre. Questo è un aspetto sul quale mi sono soffermata spesso e che spiega anche il modo di vivere la fede all'epoca, dando sltro valore aggiuntivo alle apparizioni di Lourdes. È come se la Madonna, apparendo a Bernadette, avesse posto sulle labbra della donna di allora l'inesprimibile, cospargendola di una velata luce che la spodestava dell'ombra.

La Madonna di Lourdes appare come una figura dolce, materna nella sua austerità. È solenne ma non laconica. La grotta è il suo ambiente che contiene il richiamo alle montagne e alla loro inaccessibilità. Compare e poi svanisce inoltrandosi per le viscere della terra sulle quali cammina il cielo. È così che si vive la casa nell'Ottocento in presenza di una donna. Come un luogo caro, conosciuto ma eterno nel suo mistero, in cui coabitano gallerie o cunicoli segreti che mettono in comunicazione la dimensione terrena con l'oltre o l'altro.

Questo aspetto fa dello spirito gotico di allora un vero e proprio cliché narrativo che travalicherà il periodo stesso romantico per arrivare fino ai nostri giorni anche attraverso il linguaggio cinematografico. L'Ottocento riscopre la vita nei castelli. L'urlo di una nobiltà che arretrerà fino ad apparire l'ombra mostruosa di se stessa prima di svanire del tutto. E proprio il castello diviene luogo di passaggio da una dimensione all'altra aiutato dalla presenza animica di una donna, governante o padrona, che spesso a sua insaputa si rende tramite tra questo e l'altro, e gli infiniti mondi.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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