La donna e la perla. Un legame antico
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La donna e la perla. Un legame antico

Invito all'Arte
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Giovanni Boldini - Ritratto di donna Franca Florio
Giovanni Boldini - Ritratto di donna Franca Florio

 

La perla a forma di goccia ha impreziosito il collo della donna di ogni epoca. Il collo della donna ha sempre sottolineato quello slancio austero alla base di un portamento elegante fino ai tempi più recenti, ossia a quando l'altezza anche e soprattutto delle donne difficilmente superava il metro e sessanta.

Lo sviluppo in altezza è un fenomeno che contraddistingue il Novecento, quando l'alimentazione completa è un traguardo si può dire raggiunto e consolidato diffusamente nel mondo occidentale. Sicuramente parte del merito va all'industrializzazione che ha reso possibile la riduzione drastica delle sacche di povertà ultmamente di nuovo in forte aumento per le errate politiche economiche condotte intraprese.

Se prerogativa dell'uomo è sempre stata quella di distinguersi dalla massa per intelligenza e capacità dirigenziali, alla donna è spettato sempre il compito di apparire e trionfare per delicatezza e bellezza. La perla è a proposito il simbolo di ciò che matura nel tempo e non svanisce. Di quell'immagine eterna che l'uomo mantiene della sua amata. Prima che il diamante, la perla è simbolo della primordialità che contiene la forza viva, l'energia che ritroviamo espressa nella Natura e che attraverso la pazienza crea e abbellisce dal nulla. È acqua e fuoco la perla. È la capacità di andare oltre ed evolversi mantenendo e portando a compimento il carattere di dolcezza. È tonda e non ha spigoli. È la perfezione e l'armonia rappresentate dalla grazia femminile.

In quanto legata alle ostriche, la perla appartiene al regno dell'acqua, marino e fluviale. È il seme prezioso che va nutrito e limato col vigore della corrente che alla violenza contrappone la dolcezza materna.

È il feto che la madre nutre e protegge all'interno di sé e per questo collegato alla fertilità. Ma la perla è anche cuore. La sua forma allungata ricorda il cuore delle donne ammirabili che fanno delle sofferenze sane maestre di vita.

La lacrima di perla si dice che sia presagio di sventure e presso alcune culture non va regalata. In realtà la lacrima non sempre va associata alla sofferenza ad esempio a seguito di un lutto che fa essere la perla l'unico gioiello indossabile da sempre, ma rappresenta la fragilità bella di cui la donna è portatrice. La lacrima è la goccia di rugiada che deterge il volto dei prati nelle mattine umide e fredde. È l'altro volto della bellezza non solare ma lunare, discreta e compagna fedele delle solitudini interiori. Della comprensione empatica che si genera dall'interno e che lega l'uomo alla componente domestica del ritorno e del riposo. La lacrima, anche se non compare, è nel volto di Maria che teneramente culla il Bambino. È la dolcezza della fioritura che contiene il suo attributo sacro che sviluppa nel tempo e si trasforma in dolore maturato dalla riflessione sulla vita che tende a svanire e dalla violenza che spesso conduce alla morte. C'è a riguardo una linea di continuità evolutiva tra la scena comune della Natività e il massiccio scultoreo della Pietà di Michelangelo in cui la Madonna regge tra le braccia il Figlio deposto ed esanime.

La lacrima accompagna la donna nella sua maturità di madre e nessun gioiello più della perla la designa. Negli oceani Pacifico e Indiano dove viene pescata tra mille difficoltà, la perla rappresenta il dolore a seguito della morte di cui si cingono le mogli o fidanzate o sorelle dei pescatori che perdono la vita. Forse per questo da noi in Italia, specie in alcune aree meridionali come la Puglia che da sempre intesse legami commerciali con l'Oriente, essa è presagio di un futuro triste. Parimenti nell'Ottocento soprattutto, la perla diventa l'effigie della dolorosa attesa nella donna che spera di accogliere tra le braccia vivo il marito reduce dalla guerra. Ma è soprattutto il nesso con la luna e la sua opalescenza d'argento a legare nell'Ottocento la perla alla donna. La perla come malinconica dolcezza che si fa mistero agli occhi degli altri, la perla come legame segreto tra la donna e la notte, la perla che trasforma la donna in ciò che è da sempre, in dea e madre della notte, questo è il significato raccolto in questa pietra che ha una sua sacralità affettiva.

La lacrima è bellezza e dolcezza che sul finire dell'Ottocento accompagna donne e artisti. Il personaggio di Pierrot con la lacrima disegnata sulla gota, che parla alla luna sotto un lampione della Parigi deserta nell'ora più profonda della notte, diviene simbolo di quella incomprensione alla quale si affacciano gli Scapigliati e i poeti maledetti sul finire dell'Ottocento. Pierrot ci lascia la sua eredità di un passato bello e diventerà un personaggio caro alle adolescenti di età moderna che a lui rivolgeranno confidenze e pensieri sulle prime delusioni della vita.

Chi di noi non ha posseduto un diario personale o un diario scolastico con l'immagine di Pierrot in copertina?

"Il primo amore ricordi Pierrot? Anche per te incominciò così." È la perla rimasta adagiata in fondo al cuore di ogni donna, mentre la vita è andata avanti tra gioie, delusioni e ripensamenti.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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