La cultura del territorio e nuovi stili di vita. L'Ottocento e il suo tramonto
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La cultura del territorio e nuovi stili di vita. L'Ottocento e il suo tramonto

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Louise Abbéma - Madame Duvellery
Louise Abbéma - Madame Duvellery

 

"Rammentare" e "Rammendare" hanno una radice comune che nel Romanticismo ritrova la sua risonanza. A "rammedare" si riconduce il "fare ammenda" così come, nel mondo rurale, il rinvigorimento attraverso anche la concimazione, di un pezzo di terra. Il mondo agricolo è pieno di riferimenti all'arte del cucito e della filatura.

Il pezzo di terra, il pezzo di un qualcosa ci danno l'idea di una porzione estratta da un tutto e legata al concetto di proprietà. Lo stesso non si può dire del mare che, essendo fluido, non è divisibile. Il mondo rurale nelle sue accezioni di proprietà entra nel sangue del Romanticismo, in quanto animato da una tradizione famigliare. Alla terra si guarda con devozione e riconoscenza, recuperando i sentimenti del feudalesimo con in aggiunta una maggiore consapevolezza a riguardo dello sfruttamento della manodopera. Il barone, il massaro, il latifondista sono figure che tristemente diventano protagoniste di fatti osceni come l'abuso su donne e bambini.

La terminologia cavalleresca assume nell'Ottocento nuove sfumature sulla base dei sentimenti vividi di allora. Nonostante la questione della lingua ritorni in auge con una maggiore urgenza di risoluzione, quasi in contraddizione la lingua aulica riesplode anche nel parlato. Siamo lontani dall'età del volgare e l'italiano ricercato dell'Ottocento attinge dal vocabolario della mitologia considerata il bacino contenente la vera identità della lingua. È depositaria di una lingua che tratteggia e dipinge gli stati d'animo di eroi e divinità, gli stessi che dominano la scena del Romanticismo in cui alla pacatezza apollinea fanno da contraltare l'irrequietezza e la bramosia sanguigna di Dioniso.

Nonostante l'incalzare delle attività marinare, il Romanticismo guarda all'entroterra in quanto espressione della bellezza variopinta della Natura che entra nel sangue attraverso il discorso della trasmissione della proprietà. È curioso come a riguardo, ancora oggi in Calabria si dica "pezza di formaggio" anziché "forma di formaggio". Ciò rivela espressamente il legame che esiste tra il mondo agricolo e quello della filatura. Sicuramente rinforzato nella regione dalle numerose e apprezzate aziende di produzione di filati di seta, poi estintesi nel corso del nuovo secolo e ora ricostituitesi per volontà dei giovani appassionati della cultura del territorio.

Secondo la concezione del Romanticismo il tessuto è parte del corpo umano visualizzato come territorio. Ciò comporta ancora un sistema di schiavitù proprietario - bracciante, purtroppo uno degli aspetti più squallidi di tutto L'Ottocento e che si risolverà solo negli anni Cinquanta del Novecento con la riforma agraria.

Gli abiti delle signore dell'Ottocento ricostruiscono partendo dalla scelta dei filati e dei motivi la geografia e la storia del territorio di appartenenza. Le stoffe pregiate viaggiano insieme ai sarti più rinomati, ma ogni abito nasce dall'incrocio tra l'abilità manifatturiera e il territorio che la ospita. Esistono i nomi associati ai filati e alle stoffe di broccato e questi stessi nomi che viaggiano di sartoria in sartoria, di palazzo in palazzo portano a conoscere e a sognare luoghi lontani. Il cachemire, le sete di Damasco e non solo risuonano durante il Colonialismo e fanno sì che l'esotismo penetri negli ambienti della cultura locale. Siamo sul finire dell'Ottocento quando i romanzi di appendice collocati alla conclusione delle riviste di allora e distribuiti a puntate, trovano grande plauso tra le signore. Salgari con le sue avventure è stato uno degli autori che hanno saputo coniugare la buona letteratura dell'epoca con il romanzo esotico di avventura.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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