Il Romanticismo, al principio di una fragile grandezza
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Il Romanticismo, al principio di una fragile grandezza

Invito all'Arte
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Frank Cadogan Cowper R.A., Vanity, 1907. Royal Academy of Arts, Londra © Royal Academy of Arts, Londra. Photo John Hammond
Frank Cadogan Cowper R.A., Vanity, 1907. Royal Academy of Arts, Londra © Royal Academy of Arts, Londra. Photo John Hammond

 

L'infinito porta al dispiegamento dello spirito creativo. È qui che si posa come ali di farfalla, pronto a fuggire via da chi non lo coglie in tempo. E qui è il senso dell'estetica e della poetica romantica.

Di contro al Decadentismo caratterizzato da un forte impulso verso la puntigliosa indagine introspettiva, il Romanticismo è il respiro pulsante dell'infinito che si cala nell'artista inverando attraverso di lui le cose antiche mai rivelate abbastanza. L'antichità è ciò che resta come alito prezioso di un'epoca che risale dalle viscere di una modernità a lei cucita. L'antichità è morbida, è tessuto setoso. Ha una forza vitale, è lo spirito sacro delle tradizioni e per questo non può essere immortalata nella dura pietra.

A differenza della fine dell'Ottocento che recupererà anche nella forma fisica di muse e dee il valore della fissità marmorea, il Romanticismo esalta ed esulta nel dinamismo quale forza pulsante dell'Universo segreto e di Dio laddove ci sia un sentimento di fede. La pittura, l'arte musicale e poetica sono scialli di armonia che ci avvolgono nobilitando i nostri sensi. Il senso è il succo di un calice che ci viene teso da una mano invisibile e che contiene l'umore dell'eternità. C'è sentimento individuale e collettivo. Il primo nelle variazioni tenui o altisonanti compiute dal pianoforte che inneggia alla luna e trasporta verso dolci nenie nelle fredde sere di pioggia. C'è un articolamento dei sentimenti individuali che si tende a creare nodi di legami non costrittivi con quanto è dell'uomo e della sua epoca.

L'infinito è nel non vivere. E qui il Romanticismo incrocia i passi col Decadentismo fondendosi ad esso nella narrazione prosastica o lirica del mondo russo.

Attraverso la scrittura racconto ciò che non esiste, dirà Boris Pasternak non riconoscendosi nel nuovo assetto socialista del grande impero antico. L'infinito è slegato dalla vita, quanto è l'immagine dalla sostanza ed entriamo di soppiatto nella realtà senza freni del boom economico degli anni Sessanta del Novecento.

L'educazione al sentimento romantico verrà traslato e sorretto tra le braccia come una donna divina e fragile, attraverso l'ascolto e la trasmissione non di freddi dati, ma di quell'assoluto che irradia e accende ogni grandezza che riposa nella vertigine dei giorni, al fondo di ogni cuore. È una strada oggi, il Romanticismo. Una via che lascia intravedere spiragli di salvezza attraverso la sete pura di nostalgie non vissute e lasciate andare al suono della notte che riempie e svuota i nostri tempi.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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