Il folle e l'identità di popolo. Il Romanticismo inglese e italiano a confronto
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Il folle e l'identità di popolo. Il Romanticismo inglese e italiano a confronto

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Folletto dell'Olmo
Folletto dell'Olmo

 

La follia la troviamo negli spiritelli magici che popolano campi e boschi e che non a caso definiamo "folletti". Sulla follia non mi soffermo ulteriormente perché già trattata abbondantemente nei precedenti articoli. Purtuttavia tengo a intrattenermi su un aspetto che ne sottolinea la specificità e la grandezza.

Oggi il folle è lo scriteriato. Colui che con disprezzo viene visto dalla moltitudine perché diverso. È colui che dice stramberie e che non importa se voli al di sopra degli altri. Si relaziona in modo differente, innalzandosi sulle banalità e pertanto è guardato con disprezzo.

Folle e Folla derivano dalla stessa voce originaria di "popolo" che ha portato all'inglese "Folk". Il folle è visto tale dalla gente anonima (popolo) che si sofferma sugli aspetti deteriorabili e quindi profani dell'esistenza. Altro significato di popolo è quello che invece connota chi lo considera in rapporto alla trasmissione della tradizione popolare, che guarda all'anima dei luoghi e della sua cultura. Nel primo caso il popolo s'identifica con la folla anonima. La personalità ci parla inequivocabilmente dell'individualità. L'individuo è colui che possiede un'identità e pertanto non sarà mai anonimo. La folla anonima la troviamo ben espressa da M. Ende nel suo romanzo "Momo" a proposito degli uomini grigi contro cui combatterà Momo.

Il popolo, non la folla è la comunità che sviluppa una coscienza identitaria e ha a cuore la trasmissione delle tradizioni non perché tali, ma in quanto tesoro di quei contenuti sacri che la difendono dalla profanità.

Gli Inglesi e i popoli nordici hanno guardato a quest'ultima accezione del termine "popolo" che ha sviluppato una forte aderenza con la cultura animica magica caratterizzata da spiritelli ed entità sottili che vivono ai margini dei mondi abitati e che popolano non a caso boschi e foreste, espressioni della natura primitiva. Il Folletto allora, non va visto in modo spregiativo ma come colui che porta ancora la fiaccola radiosa del mondo antico, laddove spopola un generale appiattimento.

È da notare come il Romanticismo inglese differisca da quello nostrano a partire dalla definizione di popolo. Nel primo il popolo è connesso al folk e alla trasmissione di contenuti magico sacrali che ritroviamo nei "Tales: racconti di origine popolare". Non si può affrontare lo studio di Shakespeare, se non partendo da questo presupposto. Né si potrebbe comprendere appieno il valore che l'autore designa al folle che compare nelle sue opere. L'Inghilterra era una nazione con un suo personale carattere già nel primo Medioevo e in base a ciò comprendiamo la diffusione del Gotico architettonico in quanto connesso alla formazione degli stati nazionali.

Se l'Inghilterra ottocentesca aveva a cuore la diffusione e conservazione del suo patrimonio identitario antico attraverso i tales, di contro allo snaturamento socioculturale indotto dal progresso, la modernità nell'Ottocento italiano era vista come conquista della classe borghese e andava quindi incoraggiata. Due percorsi storico culturali diametralmente opposti quello inglese e quello italiano, quest'ultimo arbitrario definire tale, dal momento che la nazione si è costituita solo nel 1860 e anche con le forzature dolorose e sanguinose che ben conosciamo. Il popolo pertanto, da noi è un nome a cui va fatta corrispondere una realtà di coscienza nazionale.

"Abbiamo fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli Italiani" è una frase che ancora merita di essere ascoltata. Oggi forse più che mai, in una società che non ha ancora sviluppato una coscienza di sé stessa e delle proprie idee e che pertanto rischia di essere sgretolata dalle invasioni di massa.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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