La scarpetta e il guanto. La luce e il mistero
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La scarpetta e il guanto. La luce e il mistero

Invito all'Arte
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Orgoglio e pregiudizio (1940) Greer Garson, Laurence Olivier
Scena dal film "Orgoglio e pregiudizio" (1940) Greer Garson, Laurence Olivier

 

Avere i guanti bianchi ha assunto un significato preciso che desumiamo dal valore del bianco che, come abbiamo visto, non ha un'identità precisa. È curioso quindi come il bianco sia stato abbinato a valori e a immagini conferendo attraverso il colore definizioni e significati.

Sono gli archetipi a imprimere impronta e indirizzo alle cose e a tracciare la giusta strada nel mondo dove mondo sta per esistenza. Senza gli archetipi vivremmo allo sbando.

Ritornando al bianco, esso è il colore di chi mantiene le distanze da un grave accadimento o non vuole lasciarsi intaccare o contaminare dal mondo. È il colore della seduzione della purezza.

L'uso dei guanti è molto antico e già i faraoni li usavano come simbolo di integrità. Attraverso il tatto noi prendiamo e rilasciamo energia e particelle e il guanto nasce per definizione come isolante concesso a chi è incorruttibile perché in viaggio in questa dimensione ma farà ritorno alla propria vera casa. Il guanto significa prendere una posizione di contro a Pilato che se ne lavò le mani. Indica un'autorità designata e nel tempo l'uso si è diffuso al punto da diventare indispensabile anche per chi lavora con le mani e ha tutto il diritto di preservarsele. Da qui il significato di "agguantare", cioé prendere con fermezza ma anche rapinare.

Nulla seduce più della purezza che ha l'embrione della malizia in quanto stimola l'occhio di chi si lascia da questa conquistare. I pedofili lo sanno bene. Lo sanno bene anche i gentiluomini del passato molto sensibili al fascino femminile. Il guanto preserva il corpo ma allo stesso tempo conserva l'odore e la forma di mano e polso di chi lo ha indossato.

L'umile Cenerentola perde la sua scarpetta, le nobildonne alla fine del ballo perdevano il guanto. Se la scarpetta è un oggetto smarrito davvero singolare che lega la femminilità alla virtù della leggerezza non da tutte posseduta, il guanto è profusione di classe e raffinatezza. È un oggetto dal facile smarrimento ma che lascia un'impronta seducente molto forte che lo lega alla donna che lo ha smarrito o dimenticato. La mano è potere. Ne abbiamo già parlato. Lascia e prende. Il cammino è comandato da scelte proprie. Si cammina tra il fango e l'aria e la scarpetta di Cenerentola ha la leggerezza e la luce del cielo irrorato di splendore. La scarpetta di Cenerentola fa di lei una fata che nell'immaginario archetipico corrisponde a una regalità ambita e destinata a poche, non di certo materiale. Il guanto è della donna dell'alta società che ubbidisce ai dettami imposti dalla rigida educazione del suo status sociale. Esibire il polso e la mano era un atto scandaloso, perché la mano era associata a situazioni intime e private.

Si è nudi se si mostrano le mani che tramite i guanti e i gioielli devono essere assolutamente coperte perché rivelano e svelano il potere di una persona, che sia questo potere regale o sociale, oppure divino. La donna che si toglie il guanto in pubblico per il baciamano lo fa davanti all'uomo che ha scelto e che considera compagno di vita. È colui di fronte al quale crollano tutti i segreti, anche se sappiamo bene che ogni donna di un tempo come di oggi conserva dentro di sé una camera riservata alla sua intimità che mantiene chiusa a chiave e lontana dallo sguardo di tutti.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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