LIBRI. Ippolita Sicoli: 'Il solco nella pietra', Mannarino editore
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LIBRI. Ippolita Sicoli: 'Il solco nella pietra', Mannarino editore

LIBRI. Ippolita Sicoli: 'Il solco nella pietra'

Invito all'Arte
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"Un'isola oltre confine in cui la cenere si confonde con la Luce e il Sogno col tetro inganno degli inferi"

 

LIBRI. Ippolita Sicoli: 'Il solco nella pietra', Mannarino editore, copertina fronte
LIBRI. Ippolita Sicoli: 'Il solco nella pietra', Mannarino editore, copertina fronte

Recensione di Rosa Maria De Lorenzo Scialis   (Pagina Facebook)

Il solco nella pietra è un concentrato della spiritualità dell’Autrice, che con la sua visione sincretica, riesce a parlare anche a chi possiede un credo diverso dal suo. Ippolita Sicoli trasmette la sua ansia di infinito e avverte prepotentemente il bisogno di scrutare il mistero delle cose per andare alla ricerca dell’essenza e della felicità.

In quest’ottica è molto importante il metodo di intus-legere, di non fermarsi all’apparenza, di andare invece dentro i multiformi aspetti della quotidianità.

Durante la mia attività di insegnamento, quando leggevo ai miei alunni una poesia, ripetevo sempre che i versi dei grandi poeti sono magici, che il Poeta è un operatore di magie perché ha la capacità di farci vedere delle meraviglie o di scrutare nell’abisso del nostro animo. Pertanto, il poeta è colui che è capace di intuire e riconoscere quella foresta di simboli e rivelarla agli uomini. (Boudelaire)

E Ippolita si muove con naturalezza in questa foresta di simboli, leggera come una gazzella. I suoi lettori la seguono nei meandri della fabula, talvolta disorientati per le apparizioni improvvise di personaggi che si intersecano con l’uscita di scena di altri che poi riappaiono all’improvviso nel mutare continuo dello spazio e del tempo, ma allorquando i lettori si abbandonano al flusso vorticoso delle pagine, proseguono la lettura senza avvertirne fatica, anzi con piacere e curiosità, anche perché Ippolita usa una forma linguistica ineccepibile e uno stile cristallino.

Proprio per questo mi sento di consigliare la lettura del suo romanzo anche ai ragazzi perché al di là dell’affascinante viaggio fantastico possono scoprire un modello di scrittura in vera e corretta lingua italiana, che oggi è difficile trovare. L’incipit del romanzo, pertanto, può considerarsi come biglietto di ingresso. Si ritrova tra le righe quella perfezione linguistica su cui mi sono prima soffermata, ma si possono notare le pennellate di colori, il ritmo e la musicalità dei suoni.

Dalla trama si deduce immediatamente che il romanzo appartiene al genere fantastico e sconfina nel mitologico e nell’oltre.

Leggendo il testo si percepisce subito che il senso dell’umano si intreccia con il divino, che un alone di mistero si aggiunge al sentimento del sacro, contemplando anche il contrasto tra bene e male, tra sogno e illusione nefasta Io riscontro delle corrispondenze tra l’opera del grande Ariosto e il romanzo di Ippolita Sicoli. In ambedue il movimento è la legge imperante. In ambedue c’è al centro la ricerca, tutti i personaggi sono mossi dal desiderio e cercano qualcosa; sembra che non possano mai arrivare ad un approdo. Al movimento nello spazio è simmetrico quello del tempo. La ricerca dell’oggetto del desiderio si dilegua e sembra irraggiungibile. Ne “Il solco nella pietra” lo spazio di questo movimento è un’isola emblematica: in essa numerosi cammini si intrecciano e si biforcano, incontri e scontri continui, improvvisi e sorprendenti, con illusioni e trabocchetti.

Il tutto è una metafora di una realtà intricata, che per i lettori può sembrare una realtà sottoposta all’arbitrio del caso che aggroviglia beffardamente i destini umani, per Ippolita è l’immagine della realtà complessa dove l’umano e il divino si intrecciano alla ricerca della definizione del sacro, che è uno stimolo continuo per riflettere sul senso del mistero e sul rapporto individuo-Assoluto.

La lettura dell’opera può avvenire a vari livelli, possiamo leggerla per pura evasione, come riflessione spirituale o come stimolo culturale. Sicuramente per comprenderne il significato fino in fondo io ritengo che sia necessaria una preparazione propedeutica anche se approssimativa dell’esoterismo e dell’antropologia. E’ certo comunque che al di là del bisogno conoscitivo, la trama di aeree e impalpabili fantasie, dove il sogno si svincola dalla realtà, ci regala l’innegabile piacere di una storia di avventure e di amori, di desideri, errori, follie, e sconfitte.

Rosa Maria De Lorenzo Scialis

Ippolita Sicoli
Ippolita Sicoli

Ippolita Sicoli è nata a Bari il 15/08/1970 e vive ad Amantea (Cosenza)

Esperta di Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze.

Attualmente collabora con l’Università Mediterranea Renè Cassìn di Bari e fa parte del Certes (Centro di Ricerche Tradizionali e Simboliche) di Bari.

Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014, il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008, la raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010 , il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012 e il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

Facebook: https://facebook.com/ippolita.sicoli

 

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Author: Redazione

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