Il treno e l'arte di guardare
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Il treno e l'arte di guardare

Il treno e l'arte di guardare

Amore e Psiche
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Ogni forma di amore è un raggio di un'unica stella. Avere l'amore nel cuore è altro rispetto all'amore che si rivela in determinate circostanze e in rapporto alla persona in grado di riempire la nostra vita. L'amore è circolare e produce movimento a prescindere dal l'ampiezza delle vedute e dall'apertura individuale sulle svariate esperienze della vita.

Claude Monet – Treno nella neve, 1875
Claude Monet – Treno nella neve, 1875

 

Gli uomini antichi avevano una conoscenza ristretta della vita, eppure possedevano tutto dentro di se’. La bellezza, motore dell’amore li portava a ritagliare con lo sguardo porzioni di manto stellato, ad assaporare i viaggi di astri e nuvole e a svettare sul piano della sensibilità sulla volta del cielo. L'assoluto per loro era nell'attimo che riempivano di pienezza.

Nel tempo l’uomo ha incominciato a cercare, dimenticando così di ritrovarsi. La vita si è complicata dando luogo all’estraniazione dalla grotta quale simbolo di centralita’. L’anima ha imparato a respirare a sprazzi nelle pause del pensiero, ricordandogli la provenienza da un filo di luce che lo mantiene legato all’eternita’.

Il pensiero riesce a  decifrare la luce, il sogno contiene la profondità dell'Essere. Negli spostamenti veloci l'uomo è andato scoprendo l'appartenenza a un’origine più grande che contiene ogni forma e abbraccia le pause in ombra.
La velocita’ scuce l’impressione del tempo, enuclea la percezione di vulnerabilità e rende evidente la fragilità di ogni cosa che appare in un gioco di impressioni e di sostanza.

L’Ottocento da questo punto di vista è stato un secolo sconcertante. La comparsa del treno, la sua fruibilita’ hanno tracciato nuove storie che raccontano di pendolari e di amori consunti dall’affanno delle lacrime. Il treno, romantica trasposizione di abbracci e di addii ha sollevato  delusioni e aspettative di vita migliori. E’ diventato l'emblema del viaggio che trafigge l’orizzonte, penetrando sfoglie di nuove realta’. Il treno ha scoperto la luce e i suoi segreti, diventando un tutt’uno con il territorio.

L'Impressionismo pittorico con le sue correnti distinte, tra queste quella dei Macchiaioli Toscani che  lo hanno anticipato, ha dato visibilità alla fugacita’ della luce che viaggia a un ritmo tutto suo e il pennello è diventato parte integrante del paesaggio e della  condizione dell’uomo in esso ritratto. L a locomotiva, la nuova concezione di viaggio hanno avuto il loro peso nella decifrazione del tempo nella modernita’ che andava spianandosi. Il treno e’ diventato immagine storica ed effigie affettiva, scoperta e dolore. Il simbolo del nuovo eroe che esplora e resta risucchiato dall’epifania dell’Universo in un attimo.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.