La deriva dell'uomo moderno
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La deriva dell'uomo moderno

La deriva dell'uomo moderno

Invito all'Arte
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Il rispetto nasce dai confini e i confini poggiano sul rispetto. Corrispondenza empatica basilare.

Odilon Redon  - Aged Angel
Odilon Redon - Aged Angel

 

Quando volutamente si demoliscono i confini etici è facile far passare per eroe il contrabbandiere o il terrorista. Il crollo del muro di Berlino ha scatenato  un nuovo '68 nell'immaginario mediatico e collettivo, e ha acquisito  una risonanza stratosferica nella nuova era virtuale. Il muro è la celebrazione di un'esclusione non sempre scatenata da motivazioni xenofobe quanto invece ideologiche.

Le contaminazioni xenoculturali sono sempre esistite tramite processi fluidi che proprio a cavallo dei due secoli ‘800 e ‘900 hanno condotto a un pluralismo di risonanze che hanno intaccato i costumi sociali, come possiamo ammirare attraverso l'età vittoriana. Paradossalmente il colonialismo come processo di una società imprenditrice porta di riflesso un fenomeno di contrasti e di rivalsa tra i popoli che vi partecipano, alimentando screzi tra gli Stati  che si ergono  a potenze mondiali. Il colonialismo vecchio stile ha di fatto messo sulla linea competitiva i Paesi occupanti, oltre ovviamente ai popoli  occupati dilaniati dalla corruzione interna.

La prima grande guerra ha  tra le sue cause il Colonialismo che ha fatto vacillare il gia' precario equilibrio tra gli Stati europei, evidenziando già  allora delle crepe economiche dovute alle diverse velocità degli Stati costitutivi. Il Colonialismo faceva la differenza in un’epoca dominata dall'idealismo di Potenza.

Il mito della grande guerra
Il mito della grande guerra

L'interventismo di D'Annunzio lo si comprende in quest'ottica. Rimanere al di fuori di un conflitto di enormi proporzioni sarebbe stato disdicevole per una nazione, l'Italia, che non aveva peso coloniale. Nel discorso da lui tenuto a Quarto Il fuoco chiede di esser nutrito che smosse e convinse il generale Cadorna a recarsi dall'allora primo ministro Salandra, il vate richiama dal lungo sonno i sommi spiriti che hanno fatto grande l'Italia dalla progenie greca, passando per il Rinascimento, rigurgitando quel sentimento patriottico che aleggiava durante il Risorgimento. L'amor proprio equivale all'amor di patria e sul discorso di Quarto località protagonista nel processo di unificazione dell'Italia s'intrattiene ne Il mito della grande guerra l'autore Mario Isnenghi, analizzando ragioni e umori e andando ben oltre i luoghi comuni relativi al primo conflitto mondiale.

L'interventismo dannunziano sfonda intriso di nostalgia per un'Italia forse sepolta con i suoi ideali e affetta da un esagerato bisogno di supremazia scollata dalla reale consistenza dei fatti. Imitazione del passato ed emulazione delle grandi potenze coloniali faranno deviare il corso storico degli eventi, portando Mussolini a occupare l'Africa, senza incassare alcun importante risultato. Il Colonialismo trae ispirazione da radici lontane e non può essere improvvisato né  emulato. Nel tempo condurrà lontano dalle prerogative del vate e del duce, allacciandosi senza alcuna giustificazione vera al fenomeno dell'immigrazione a cui stiamo assistendo.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.