Il niente e il tutto
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Il niente e il tutto

Il niente e il tutto

Invito all'Arte
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È strano come a volte la parola “niente” possa significare tutto.

Marc Chagall - Il violinista blu
Marc Chagall - Il violinista blu


Nell'omologazione collettiva oggi il niente è associato alla massa e all'indifferenziazione che ci governa, come fossimo ciascuno un clone della folla anonima . Michael Ende nel suo libro Momo inserisce gli uomini grigi, mostrandoli come divoratori del tempo e rappresentandoli come gli antagonisti della fantasia infantile e del patrimonio immaginativo che parte dalle radici contestualizzate per differenziarsi nei singoli rami di un unico albero.

L’omologazione odierna porta alla superficialità e alla mancanza di dialogo. Cos'hai? spesso ci viene chiesto e la risposta è  sempre scontata. Niente. In quel niente si nasconde la povertà odierna che nasce dall'incapacità di mettere a punto il proprio  stato d'animo e la difficolta' consequenziale di tradurlo a parole. Il niente allora diviene un muro che ci separa da noi stessi e accresce la solitudine nel mondo. Il linguaggio racconta la pienezza delle cose e il nostro niente è  negazione dell'essere che riempie ed è  sostanza. Un tempo il niente era tutto e raccontava una semplicità  che troviamo espressa nei romanzi di Pavese, in cui la ruralità è immagine di un senso profondo  che si fa ricordo e aiuta a vivere.

L'inferno di Dante
L'inferno di Dante

La sacralità  del niente nel racconto dei nonni si scontra oggi con una pochezza interiore che è nullità  e impedisce a chiunque di prendere colore e posizione. I ventenni di oggi sono denutriti nello spirito, privi di ideali esistono ma non sono. Gli uomini senza qualità,  richiamandomi al romanzo inconcluso L'uomo senza qualità di Robert Musil,  oggi sono una realtà  che  non  fa più  notizia e attualizza gli ignavi di Dante tanto riprovevoli, oggi  la stragrande maggioranza della società. (A riguardo vedi L'inferno di Dante di M.T. Balbiano  D'Aramengo).

Dante e i grandi sono attuali più  che mai nel momento  in cui riescono a detonare dall'alto del loro tempo, scuotendo la coscienza di chi, in sintonia col timbro della Verità,  ne accoglie l'eco. Siamo pochi, sempre i soliti e proprio coloro che non ne avrebbero bisogno, forse eletti a guida di una stirpe di dormienti, dal destino dell'universo che ci chiede di seguirne il moto nei suoi cerchi senza fine.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.