L'INTERVISTA. Carlo Cordua, la pittura come visione
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L'INTERVISTA. Carlo Cordua, la pittura come visione

L'Arte e’ condensazione e trasposizione di immagini.

In un'epoca in cui difficilmente si riesce a sviluppare immagini proprie e a trasferirle col fiotto dell'anima senza cadere nella routine del Virtuale, e’ alquanto raro e balsamico incontrare un artista scevro di ogni contaminazione e autentico. L'innocenza dell'artista ha il suo centramento nel suo universo interiore dal quale emerge e al quale fa ritorno attraverso il flusso del respiro creativo. Il Maestro Carlo Cordua ha in se stesso la propria Patria che ripropone sulla tela attraverso le forme di una Natura sensibile alla scomposizione e ricomposizione nella Luce. La sua Pittura profuma di Universo e di Cielo e dell'impalpabilita’ che ancora incanta chi sa lasciarsi accarezzare dal vento delle emozioni.

Maestro Cordua, colpisce la sincera raffinatezza delle sue opere. Quanta spontaneità c'è  in lei quando dipinge?

“Dipingere è abbandonarsi.”

Quale tecnica adopera nei suoi dipinti?

“Il pastello,maggiormente. Olio e tecniche miste.”

Lei e’ un  autodidatta. Quanto ha influito sulla sua libertà  espressiva l'assenza degli studi accademici?

“Per me è stato un percorso naturale, ho seguito il mio istinto e tentato di accrescere la mia sensibilità.”

Attraverso le sue opere si respira la sacralità della Natura. È  così?

"Si. La Natura è Madre benevola. Su di essa si incentra la mia ricerca del sacro.”

Il principio primordiale femminile in lei incrocia il tema della Natura. Si ha quindi l'impressione, osservando un suo quadro, di assistere all'incontro tra il Cielo, elemento maschile, e la Terra espressione del Principio Femminile. Vero?

“I miei lavori sono un tentativo di conciliazione fra questi elementi.”

Le sue opere rilasciano una sensazione di armonia e di benessere anche per le tonalità che lei sceglie. Maestro Cordua, si definisce uno spiritualista?

“Lo lascio cogliere all’osservatore. Che poi se ne ricavi armonia e benessere non mi dispiace. Devo però aggiungere che talvolta ho affrontato alcune opere con uno spirito irrequieto.”

Dei suoi  quadri colpisce lo slancio in verticale, per cui si ha la sensazione  di affacciarsi sui suoi spazi interiori. Ne è  consapevole?

“La mia pittura è una continua conquista di spazi interiori.  Ad ogni lavoro che concludo guadagno uno spazio di conoscenza.”

La luce è  la vera protagonista dei suoi lavori. La realtà  che lei ritrae è  frutto della sua immaginazione?

“Si, è una realtà filtrata dalle emozioni che provo mentre cerco di interpretare i messaggi della natura.”

Le sue opere appaiono seriche, quasi fluide, per nulla spigolose. La sensazione di morbidezza che scaturisce dai suoi dipinti travolge anche le ombre che sembrano avere una propria luce. Che cosa rappresenta per lei l’ombra?

“L’ombra è un particolare presente dentro e intorno all’uomo e in  ogni elemento  della natura  crea un apparente contrasto con la luce di cui in realtà ne è un momento.”

Sembra quasi di cogliere nei suoi quadri dei tasselli luminosi, per cui l'immagine appare scomposta dalla luce e ricreata dalla sua luce interiore. È  vero?

“E’ impossibile imitare la Natura. L’artista non può fare altro che scomporla e ricostruirla utilizzando una  propria luce.”

Lei è Napoletano. Quanta cultura partenopea c'è in lei?

“I luoghi in cui sono nato e cresciuto hanno sicuramente influenzato la scelta dei temi e dei colori che utilizzo nei miei dipinti.”

Lei predilige le tonalità del blu. Cosa rappresenta  per lei questo  colore?

“Il blu per me è energia. Rappresenta la forza delle onde del mare, ma allo stesso tempo la quiete di un lago e la trasparenza di uno specchio d’acqua.”

Nelle sue opere si respira il cielo. Lei ha un rapporto  speciale  con l’Universo?

“In realtà, è l’Universo che spesso mi chiede di essere ritratto e di cambiare i colori, usando tinte rassicuranti, ma che ne mettano anche in risalto la bellezza. Un po’ come una bella donna che si fa truccare da una persona di fiducia.”

Per la rilevanza attribuita alla luce, nei suoi quadri si coglie un richiamo seppur labile e lontano all'Impressionismo. Vero?

“In realtà, la mia passione si è alimentata attraverso numerose visite ai musei parigini. In particolare, al museo d’Orsay che è la culla dell’Impressionismo. E, come tutti i giovani che si avvicinano all’Arte, sono rimasto strabiliato dalle opere di Monet e Sisley, ma restando sempre attento a conservare uno stile personale.”

Cosa pensa della pittura informale di oggi e dei giovani pittori?

“Amo studiare anche le proposte dei giovani e le loro idee. Spesso anche il dipinto di un bambino può sorprendere ed insegnare.”

Lei si racconta attraverso  i suoi quadri?

“Sempre, anzi, addirittura i miei dipinti mi aiutano a conoscermi meglio e a capire i miei stati d’animo, costantemente in contrasto tra loro, passando da mareggiate furiose a laghi incantati.”

Ogni suo quadro è  come se recasse una visita. È  un  incontro con un'altra realtà sposata dagli occhi del fruitore sensibile. Ne è  consapevole?

“Ciascuno apre la propria finestra e in ogni colore ricorda storie vissute.”

C'è una ragione profonda per cui dipinge?

“E’ come respirare.”

I soggetti di alcune sue opere sono chiome di alberi stagliate contro il cielo. Quale significato hanno per lei?

“Rappresentano una fusione tra la grandezza di Madre Natura e l’Infinito.”

Lei  e’ un artista conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Ci vuole raccontare  la sua esperienza  nel Kuwait?

“Sono stato invitato dall’Ambasciata Italiana in Kuwait in occasione di un evento del Made in Italy. E’ stata una mostra davvero singolare. E’ stato emozionante constatare che l’Arte ha un linguaggio universale e sono stato felice di riscontrare che persone di culture totalmente diverse abbiano colto ed apprezzato i messaggi nascosti nelle mie opere.”

La pittura, quella vera, ha il potere di accedere alle zone d'ombra rinvenendole nella luce. I colori curano e sono il vascello di forme intangibili che giungono a noi. Sono qualità dello Spirito che ci visitano per  tessere il legame tra il dentro e il fuori, tra il sopra e il sotto, trasformandoci nel profondo. In questo, senza alcuna pretesa, è  la redenzione alchemica attuata dalle opere di Carlo Cordua, un vero maestro nella sua umiltà.

 

Ippolita Sicoli
Ippolita Sicoli