L'INTERVISTA. Una vita in tante vite. Sensualita' e spiritualita’ nella scrittura di Anna Giuliano
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L'INTERVISTA. Una vita in tante vite. Sensualita' e spiritualita’ nella scrittura di Anna Giuliano

Il mondo dell'arte è immenso e ci contiene tutti. I romanzi sono praterie dove i personaggi s'incontrano rappresentandoci al di la’ dei luoghi comuni e dei pregiudizi che ergono barriere e impediscono di scendere nelle viscere dei sentimenti e di coglierne la bellezza.

I sentimenti sono vie che scorrono e attraversano i campi delle nostre esperienze, a volte sono onde travolgenti che ci sballottano facendoci perdere orientamento ed equilibrio. Passione e sentimenti confliggono laddove manca un'intesa possibile sul piano razionale e il furore prende il possesso dell'anima scatenando violenza. Saper rendere la velocità serena dei sentimenti e la voracità della passione è di chi dentro di sé vive numerose vite e tutte gli appartengono o hanno bisogno di sentirsi ascoltate come una madre che porge l'orecchio ai propri figli.

L'autrice che sto per intervistare è una donna madre dei propri scritti. Li ha creati ma essi respirano una vita loro sotto la spinta della spiritualità che lei ha impresso su ogni foglio. Anna Giuliano è autrice poetessa di Manduria (Taranto) vogliosa di vivere le sue una e più vite con la piena responsabilità di chi tira i fili a trame avvincenti che riconducono sempre al vasto ventre dei sentimenti. E’ un'autrice Anna che in tutto quello che scrive ama esprimersi direttamente con la schiettezza della propria immagine che non è puramente decorativa, ma racchiude e conclude il senso del suo essere.

Anna, partiamo dal suo romanzo che sta riscuotendo un grande consenso di pubblico e che s'intitola "L'intreccio: amore e sesso." Un titolo che tira e attira molto soprattutto in questa epoca.

“Diciamo che incuriosisce e stimola. In realtà l'amore e il sesso non sono gli ingredienti unici del romanzo. C'e' molto altro. La trama è variegata e ben intrecciata.”

Ultimamente è uscita una bella intervista su di lei sul “La gazzetta del Mezzogiorno”.”

“Sì, scritta proprio dal direttore che si è proposto in prima persona.”

I video che lei gira e in cui compare da interprete dei suoi componimenti crede che contribuiscano alla sua popolarità?

“Sicuramente. Ma non sono video disgiunti dalla mia persona. Le riprese su di me servono a cogliere meglio il messaggio che io comunico a parole e gli danno forza. In tutte le mie opere io cerco di portare avanti la figura della donna. La esalto e attraverso la mia immagine la lascio ridondare per quello che è e per quello che a torto subisce.”

Molto forte è a riguardo il video girato da lei sulla violenza subita dalla donna. Costruito molto bene.

“Io mi calo nei personaggi che affronto. L'immedesimazione è il tratto distintivo delle mie opere.”

L'immedesimazione comporta cura e attenzione oltre a una preparazione adeguata. Lei non ama l'improvvisazione sciatta. E’ molto attenta a come porgere i contenuti, e molto teatrale.

“Io ho frequentato una scuola di recitazione ma nulla di ciò che ho scritto è filtrato o ottenuto a seguito di titoli scolastici.”

Lei è sanguigna e autentica.

“Sì, tanto. Sono figlia di contadini e ho studiato fino alla terza media. Non ho potuto proseguire perché i miei genitori erano sempre al lavoro e io dovevo occuparmi del mio fratellino. Non avendo studiato ho perso molto, ma ho conservato la mia genuinità. È stato un male che si è rivelato un vero bene perché io comunque, ho sempre studiato e approfondito per conto mio e non mi sento inferiore rispetto a una persona titolata.”

Lei ama sottolineare che possiede la cultura dell'anima.

“Esatto. Dopo la terza media ho iniziato a scrivere poesie. Ho trascorso la mia giovinezza vivendo a contatto con i luoghi e i paesaggi della mia terra che porto dentro di me. Manduria è la radice della mia vita. Sono legata alle sue campagne e al suo mare. Alla gente un po' meno perché ancora schiava dei pregiudizi. Per esempio, il mio romanzo “L'intreccio: amore e sesso" da molti nel paese e’ stato travisato e per giunta da chi non l'ha neanche letto e si è fermato al titolo.”

Anna, lei con orgoglio sottolinea di essere un'autodidatta che ha mantenuto intatta la sua verginità spirituale. La Natura la anima e la conduce. È un concetto molto forte che pone la Natura alla base della sua ispirazione.

“È così, anche se in me la Natura si traduce in spirito e mi da' l'opportunità di esprimere i miei sentimenti. Mi stimola.”

In un certo senso la Natura contribuisce a plasmare i paesaggi dell'anima. Chi vive profondamente il rapporto con le proprie radici sviluppa la capacità di creare ricreandosi tramite una sorgente d'ispirazione infinita. Lei avverte questa fertile produttività artistica che si dirama in più direzioni e l'ha portata a scrivere anche una canzone.

“Si’, è successo dopo il romanzo. Ho scritto una poesia che ho subito interpretato come una canzone e ho affidato a due cantanti di Manduria che l'hanno musicata inserendo lo strumento violino che io adoro. Avrei potuto affidarla ad altri più noti, ma preferisco loro.”

Una casa di produzioni musicali di Lecce si è mostrata propensa a inciderla su disco.

“Sì, ma io voglio che siano i due cantanti di Manduria a interpretarla, anche se sono poco noti. Vede, io sono umile e buona e non m'interessa acquisire celebrità se devo rinunciare a una parte di me.”

Quanto di autobiografico c'è nel suo romanzo?

“Una buona parte, soprattutto per l'aspetto della sensualità che traspare ma non è mai volgarità. La protagonista, Marisol sono io. La personalità è la mia. E’ coinvolgente, solare... ama il mare... e riesce a far innamorare l'uomo che non aveva ancora conosciuto l'amore. Prevedo un seguito, perché il finale del romanzo lascia l'amaro in bocca.”

Intanto lei pensa a far diventare un film il romanzo già pubblicato.

“Sono felicemente stupita e in positivo dell'attenzione che mi stanno riservando alcuni produttori realmente interessati al progetto cinematografico. Spero che vada in porto l'idea e nel pieno rispetto della trama. Certo io vigilerò in ogni caso affinché il film non si discosti in tutto e per tutto dal romanzo. Nei film che nascono sulle basi di un qualcosa di mio voglio essere presente anche come attrice, anche solo con una piccola parte.”

Certo. Ci sono due persone nella sua vita famigliare a cui lei è rimasta legata e che nonostante non vivano più, per lei rappresentano un punto di riferimento importante.

“Sicuramente una delle due persone è mio padre al quale ero fortemente legata più che a mia madre, e a cui ho dedicato una poesia che attraverso le quattro stagioni rievoca la sua presenza. Subito dopo la sua morte mi è capitato di vedere cuoricini e farfalle in modo frequente. Lui mi ha accompagnata nella formazione della mia spiritualità e nel suo affinamento. L'altra persona è mia nonna che è venuta a mancare a 103 anni. Aveva ventidue nipoti e io sono la depositaria delle sue confidenze. Mia nonna è stata fondamentale nella mia crescita perché mi ha orientata verso la percezione di incontri che non sono propriamente tali ma nascondono e offrono molto di più. Ci sono figure emblematiche che giungono a noi per porgerci dei messaggi. Ecco, mia nonna mi ha trasmesso la fede negli angeli.”

Molto bello. Sua nonna è il tramite con la cultura salentina un po' macabra per alcuni versi e legata alla figura delle tarantolate, o altro?

“Sicuramente altro. Non trovo nei racconti di mia nonna riferimenti alla tradizione popolare nostrana. La spiritualità di mia nonna aveva una sua particolarità e lei me l'ha trasmessa.”

Lei ha un rapporto profondo con la sua spiritualità che si esprime attraverso i sogni.

"Sì. I sogni sono luoghi e trame. I miei romanzi sono la stesura dei sogni che io faccio di notte. In essi si rivelano paesaggi che io descrivo poi nelle mie pagine.”

Anche le poesie nascono dai sogni?

“No, le poesie e le canzoni nascono da avvenimenti e cose vissute. I romanzi hanno in me una loro origine e i personaggi che non hanno età in realtà hanno gli anni miei.”

I romanzi altro non sono che la traslazione dell'anima in altri contenuti che la coscienza fa propri. Sono viaggi esplorativi o esistenze piene su altri piani o mondi che poi attraverso la scrittura trovano collocazione nel nostro mondo. Chi spalanca l'anima ai paesaggi e alla Natura diviene egli stesso paesaggio e contorno a una scena che giunge a visitarlo da un'altra identità. In fondo siamo tutti paesaggi in cerca di una vita che merita di essere vissuta.

Ringrazio la scrittrice Anna Giuliano per averci portati a riflettere su contenuti tanto profondi e con l'augurio che i suoi progetti vadano in porto, spero ritorni per raccontarci il seguito di una narrazione che sicuramente ci condurrà verso altri lidi. A lei e ai suoi lavori i migliori auspici da parte mia e della Redazione.

  

Ippolita Sicoli
Ippolita Sicoli
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