C'è il sentore che la somministrazione dei vaccini subisca una brutta battuta d'arresto. Ciò in piena campagna vaccinale e con l'obbligo dei Green Pass per giunta, che sta portando il Paese sull'orlo di una guerra civile.
Chi dunque potrebbe avere interesse a rallentare la macchina delle somministrazioni? Nonostante i media allineati al main stream non facciano altro che lanciare allarmismi, tralasciando le altre notizie, l'emergenza barconi è ripresa e con maggior vigore. Tanti sono i rappresentanti delle istituzioni che si sono offerti per l'accoglienza anche di profughi e richiedenti asilo provenienti dall'Afghanistan, che andrebbero a sommarsi agli immigrati dei barconi.
Sembra che in Italia a tutto si possa rinunciare, fuorché al traffico dell'accoglienza che frutta lauti guadagni non quantificabili, non solo alle Ong. L'antitalianità di cui tanto si è parlato prima dell'era Covid, sta mostrando il suo volto più crudo in questa campagna vaccinale che di accontentare chi reclama l'obbligo proprio non ve vuole sapere. Nonostante le restrizioni, i ricatti e le costrizioni al Green Pass, il Governo sembra trarre numerosi vantaggi dagli irriducibili No Vax. Quale in testa? Dal momento che i contagi sono in risalita ovunque e soprattutto al Centro Sud dove sono dislocati gli hot spot, i non vaccinati sono presi di mira per coprire la fallimentarietà dei controlli sugli immigrati, la vera causa della diffusione del virus. I primi responsabili insieme a chi non fa il suo dovere tra autorità locali e sanitarie c'è chi come spiaggia evade, sottraendosi a tampone e a quarantena. Nelle prime postazioni di accoglienza le regole saltano e, checché se ne dica, a saltare sono pure i fittizi accordi con l'Europa sempre più scaricabarile. Covid e immigrazione sono legati a doppio filo. Guai a far saltare il giro d'affari.