Il Super Green Pass e la società che ci aspetta
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Il Super Green Pass e la società che ci aspetta

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Il super Green Pass e la società che ci aspetta
Il super Green Pass e la società che ci aspetta

 

Chi non lo avesse ancora capito, il Super Green Pass non riconsegnerà a nessuno la tanto auspicata vita normale, e tra i nessuno includo i possessori del Green Pass. I politici, i loro giornalisti al guinzaglio già vanno delineando il profilo delle prossime Feste, privilegiando i vaccinati in piena regola anche nei tempi, facendo loro sognare cene, cenoni e veglioni.

Ebbene, nonostante le ovvie differenze tra le due categorie di cittadini, anche chi si ritroverà il certificato verde non dormirà sogni tranquilli. Un liberi tutti non è contemplato nelle ipotesi per nessuna delle due categorie e chi si ritroverà il Super Green Pass dovrà fare i conti con feste, cenoni e veglioni molto parchi e spartani, privi di quello smalto luccicante a cui eravamo tutti abituati. Colpa della mascherina, del distanziamento ma anche del numero contenuto di presenze non solo imputabile alla crisi economica che frena le famiglie, specie quelle monoreddito e numerose, alle attività spensierate. Volendo mettere le due categorie sulla bilancia, sembrerebbe che a passarsela peggio saranno proprio gli unti dal siero benedetto in possesso del certificato verde, perché si troveranno di fronte a un mondo inesorabilmente cambiato e non più riconoscibile, a differenza degli altri che senza alcuna pretesa potranno riscoprire il piacere di ritrovarsi anche se in pochi, attorno al tavolo di casa a spiluccare prelibatezze e a giocare a tombola. Insomma, questi ultimi ritroverebbero il Natale della tradizione.

Tra le due categorie sta difatti emergendo una differenza radicale e radicata che non è come chi vorrebbe far credere impostata sui diversi stili di vita, ma profonda e interiore. I No vax sono tra loro uniti, animati da principi e valori affini, da quel gusto per l'arte e per la cultura che profonde ogni comportamento e si riflette nella loro quotidianità. Hanno una spiritualità che si esprime al di là delle convinzioni religiose, in un credo che ha riposte le sue ragioni nella fede per la vita e in una sensibilità che unisce tutte le anime dell'Universo, nessuna esclusa. L'identikit del Pro Vax e in possesso del Auper Green Pass è invece quello della persona sola, frustrata, disadattata, senza convinzioni profonde, né punti fermi. Di colui che rappresenta appieno il soggetto plasmato dalla società odierna totalitarista, allo sbando, che ha bisogno del guinzaglio per non smarrirsi. È il superficiale incapace di guardarsi allo specchio che gli riconsegnerebbe un riflesso senza luce. È colui a cui hanno fatto credere che con quel certificato in un mondo di inetti potrà conquistare il mondo e un posto nella società, in quella società da cui si è sentito sconfitto o respinto.

"Potrai andare al cinema, al teatro, rivendicare a differenza degli altri una vita normale" e chi lo dirà con ingannevole convincimento, nasconderò i retroscena o meglio il sommerso di questa presunta normalità fatta di mascherine, distanziamento, numero chiuso o di pochi per volta, riconsegnando un quadro ancora più squallido di quello da lui conosciuto anni addietro, quando aveva provato ad assaggiare la dimensione sociale che non ha saputo costruirsi. Si ritroverà solo al cinena, alla mostra, al teatro, non con quella solitudine che per scelta caratterizza chi è entrato in contatto con una comprensione profonda delle cose e quindi si libra sulla mediocrità. La solitudine del solo e non quindi del solitario è deprimente, asfissiante e se dovesse proseguire a lungo la linea dura del Super Green Pass, ci troveremo con un aumento esponenziale di scorie umane e sociali infilatesi in tunnel di disperazione. Droga, suicidi, alcool... farcite da quell'aggressività che si esprime in violenza sui più deboli e sulle donne. Già gli indizi ci sono in questa società sempre più ostile, in cui non s'impara innanzitutto ad accogliere se stessi. In una società priva di luce e sempre più grigia, fatta di comodi automi al servizio di chi comanda.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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