La Locri di Libera e lo scivolone di Don Ciotti
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La Locri di Libera e lo scivolone di Don Ciotti

La Locri di Libera e lo scivolone di Don Ciotti

l'Opinione
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Ho sempre mostrato una certa perplessità verso le grandi manifestazioni popolari, ma questo mio atteggiamento condivisibile o meno, ad ogni modo non m'impedisce di seguire, seppur senza diretta partecipazione, determinati eventi, come il grande corteo che si è snodato per le vie di Locri, patrocinato da Don Ciotti e dall'associazione Libera, allo scopo di commemorare le vittime di mafia.

La Locri di Libera e lo scivolone di Don Ciotti
La Locri di Libera e lo scivolone di Don Ciotti

La manifestazione mi lascia dubbiosa e per la forte implicazione mediatica che al contrario di quanto si possa ben sperare, serve ad accendere i riflettori su uno spicciolo protagonismo teso a scavalcare la finalità morale ispiratrice dell'iniziativa, e per via degli slogan roboanti come l'arcinoto ammazzateci tutti, che oltre a suscitare risentimento e indisponenza nella controparte mafiosa, servono a ben poco. Il sensazionalismo efferato presente dietro tali manifestazioni a mio avviso smorza e non fomenta gli interrogativi delle coscienze individuali e di massa, a favore invece di un clima che oserei definire festaiolo. La tragicità delle motivazioni di sostegno a questi grandi eventi viene offuscata, per non dire tradita, da uno spirito comunitario capace solo di alimentare confusione.

Il dubbio che queste grosse manifestazioni sottendessero scopi propagandistici è venuto alla ribalta con l'ultimo evento di Libera, grazie proprio all'intervista rilasciata da Don Ciotti. Costui non si è trattenuto affatto dal menzionare con accento accusatorio la Massoneria, quale ricettacolo di individui pericolosi. Tale affermazione non è passata inosservata a Stefano Bisi, Gran Maestro del GOI, il quale tramite lettera ha esternato con amarezza e altresi eleganza il suo disappunto, soffermandosi a delineare il vero volto della Massoneria, ben al di là delle fuorvianti quanto ingannevoli generalizzazioni.

Che i rapporti tra Massoneria e Chiesa dal principio fossero tesi e nebulosi non è piu un mistero. Pertanto, l'omissione dell'aggettivo deviata induce a sospettare che non sia da attribuire a una semplice e puerile dimenticanza, ma nasconda l'intenzione di colpire un'organizzazione che, nonostante le varie accuse mosse da più parti, si è resa proclamatrice di valori inconfutabili sui quali l'Illuminismo ha impiantato la sua battaglia etico sociale. Purtroppo, ahimé, l'Illuminismo non ha attecchito ovunque ed è stato fortemente frainteso e contrastato per i suoi principi laici proprio dalle istituzioni ecclesiastiche, in quei territori per giunta dal consolidato impianto sociale basato ancora sullo scambio di servigi e su una mentalità di stampo feudale. Mi chiedo allora, se sia lecito oppure no, screditare un'organizzazione, quella Massonica nello specifico, in un contesto, quello calabrese e ancor più della Locride, in cui l'Illuminismo è stato per ovvie ragioni avversato.

Mi sorge allora il dubbio che forse le responsabilità di un territorio martoriato e vessato dalla criminalità organizzata siano altrove, in quella massoneria che Gratteri, e non solo lui, definisce deviata e che di Massoneria non ha proprio un bel nulla. Allora e concludo, l'omissione dell'aggettivo deviata potrebbe servire proprio ad alimentare un clima di tensione in un territorio che, invece di clamore e striscioni, avrebbe bisogno di ordine, di un ordine puro, a immagine e somiglianza di quella legalità troppo spesso e falsamente reclamata, e di fatto mai rispettata.











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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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