Aspettiamo chi è già dentro di noi e ci porta a seguirlo e a coglierlo nei legami che percorrono il mondo. È l'apice l'amato, il sovrano di tutto e tutto sembra da lui discendere. È Dio che trova il suo luogo nel mondo e noi gli spalanchiamo la porta di casa.La sacralità dell'amore è in questo. Nell'inafferrabile volto che vorremmo tra le mani, nell'avverarsi di un desiderio che resta sempre incolmabile. Perché nella forma e nella sua vicinanza c'è una distanza assoluta che regna tra ogni infinitesimale particella della materia fisica. L'amore vede e gode di quella forza che attrae ed è centripeta e sostiene i corpi dello spazio. È invisibile e sostiene il visibile con estrema leggerezza e tatto ed eleganza. È il Santuario di Dio che contiene i corpi di qualsiasi consistenza essi siano. L'amore umano è sentire Dio nel mondo e l'impossibilità di averlo accanto per come vorremmo. L'amato è la logica che spinge ogni aspirazione. È carnale mutamento che guizza nel lago del tempo per imprimersi negli occhi di colei che ama senza coglierne gli anfratti dolenti. Il dolore di chi ama è il non poterci essere sempre in quell'incontro bellissimo e fisico che è l'amore e che solo chi usa gli strumenti della pittura e li adopera col cuore conosce, perché capace di donare ad esso fisicità nella fuggevolezza struggente. Nella lunga attesaTi sento mio nella carezza del giornoche si dilegua in lontananza.Ti avverto e ci seinel pettine che ricompone i miei capelli.Sei il richiamo di una madre tra le case,il tremolio della foglia alla brezzache cambia sul far del giorno.Nel gatto che fa capolino da un angolo nascosto eincrocia nel suo volo una farfalla.Tu sei nella tenerezza che abbraccia il mondoe tu, solo tu riempi di significatoogni mia estenuante attesa.Ippolita Sicoli
Nella lunga attesa
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