La carenza di zinco come causa di patologie infiammatorie e della tiroide
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La carenza di zinco come causa di patologie infiammatorie e della tiroide

La carenza di zinco come causa di patologie infiammatorie e della tiroide

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Lo zinco è un microelemento che prende parte a diversi complessi enzimatici importanti per il nostro organismo, come ad esempio la Superossido dismutasi, che ha azione antiossidante, l’alcool deidrogenasi, la lattico deidrogenasi, le proteine zinc fingers che sono coinvolte nella regolazione della trascrizione del DNA, e molte altre.

La carenza di zinco come causa di patologie infiammatorie e della tiroide
La carenza di zinco come causa di patologie infiammatorie e della tiroide

Infatti, lo zinco è fondamentale per garantire il corretto funzionamento di molti ormoni, soprattutto quelli della crescita e quelli sessuali, riduce l’acne a livello topico, ha attività anti-microbiche e a livello del sistema immunitario influenza la reattività dei linfociti; inoltre, nel caso in cui dovessero manifestarsi delle tossicità da metalli, grazie alla capacità dello zinco di legarli, ne diminuisce l’assorbimento. La dose giornaliera raccomandata di zinco varia principalmente a seconda dell’età: nei bambini è pari a 10 mg, negli adolescenti 12-15 mg, nelle donne in gravidanza e durante l’allattamento rispettivamente 15 e 19 mg. Ma da quali alimenti possiamo assumere zinco?

Gli alimenti più ricchi di zinco sono il fegato, la carne di manzo, le ostriche, i crostacei, i gamberoni, i semi di zucca, il lievito di birra ed il formaggio, per questo motivo chi segue una dieta vegetariana o vegana ha spesso delle carenze, anche perché la biodisponibilità dello zinco è pari al 20-30%, ciò significa che rispetto alla quantità che noi ingeriamo, solo il 20-30% viene assorbito in circolo ed utilizzato dal nostro organismo. Infine, la biodisponibilità è compromessa dalla presenza di fitati, fosfati organici e di calcio nella dieta o quando si ha un malassorbimento intestinale, in caso di alcolismo, di dialisi, di trattamento con diuretici e di ustioni.

Secondo uno studio dell’INRAN pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry, una dieta povera di zinco può rendere l’intestino più sensibile alle infiammazioni; questo è stato condotto su cellule intestinali isolate, dapprima sottoposte a carenza di zinco e poi a stress infiammatorio, dimostrando l’andare incontro delle cellule a morte cellulare programmata e l’interruzione della continuità dell’epitelio intestinale; quindi, è stato visto come una carenza di zinco potesse contribuire all’insorgenza di patologie cronico-infiammatorie dell’apparato intestinale, come il morbo di Crohn. Questo studio suggerisce dunque che qualora si presentassero disturbi gastrointestinali cronici, i livelli di zinco dovrebbero essere determinati, inoltre, dimostra che i pazienti affetti dal morbo di Crohn beneficiano di supplementi di zinco, dando nuovi possibili spunti terapeutici per trattare i sintomi di questa patologia.

Il meccanismo coinvolge il fattore di necrosi tumorale TNF?, poiché l'esaurimento dello zinco intracellulare influenza la segnalazione attivata dal TNF?, spostando il destino delle cellule intestinali dalla sopravvivenza alla morte. Infatti, TNF? promuove un percorso di sopravvivenza dipendente dallo zinco che include la modulazione dell'espressione genica di fattori di trascrizione e di proteine ??di segnalazione. Quindi, si dimostra come integratori di zinco migliorano i sintomi della malattia di Crohn e diminuiscono la permeabilità intestinale.

Lo zinco è anche coinvolto nei meccanismi di regolazione dell’asse tiroideo, infatti, una sua carenza provoca un deficit di trasformazione di T4 in T3 ed una mancata responsività dei recettori tiroidei delle cellule periferiche. Gli studi dimostrano che la carenza di zinco è associata ad una maggiore espressione dell'attività epatica della tiroxina-5'-monodeiodinasi, un enzima che catalizza l'inattivazione dell'ormone tiroideo. La maggiore diminuzione della T4 dovrebbe è seguita da un aumento reciproco del TSH come parte del controllo sano delle reazioni di ormoni tiroidei; ma la carenza di zinco provoca anche un decremento del TSH, suggerendo così un effetto a livello sia dell'ipofisi che dell'ipotalamo.

Lo studio sotto riportato, i cui risultati sono stati pubblicati nell'International Journal of Trichology, dimostra che lo zinco è necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei e, viceversa, questi ormoni sono essenziali per l'assorbimento del minerale: proprio come lo zinco può abbassare i livelli di ormoni tiroidei, l'ipotiroidismo può indurre anche la carenza di zinco.

Se si somministra zinco sotto forma di integratori occorre fare attenzione all'assorbimento intestinale del rame che, per competizione sullo stesso carrier intestinale, può venire gravemente ridotto da una eccessiva somministrazione di zinco. Inoltre, lo zinco partecipa anche nello smaltimento dell’istamina che si può generare dall’istidina in seguito al suo metabolismo, poiché è un cofattore degli enzimi Diamino Ossigenasi (DAO) e Istamina-N-metiltransferasi che la smaltiscono. Al fine di affrontare il deficit può essere valutata la supplementazione con dosi non superiori a 30 mg al giorno, poiché una dose di 40 mg può causare un esaurimento dei livelli di rame.

Per valutarne la carenza si utilizza solitamente il mineralogramma (si può effettuare anche nel mio studio), che è in grado di fornire un quadro generale dei minerali carenti ed in eccesso; in seguito si valuterà se necessario assumere degli integratori, oppure se incrementare soltanto l’assunzione di zinco tramite la dieta.

Riferimenti bibliografici:

  • Zinc Deficiency Associated with Hypothyroidism: An Overlooked Cause of Severe Alopecia. Betsy et al. International Journal of Trichology 5.1 (2013): 40–42. PMC. Web. 13 Sept. 2017.
  • Leptin, NPY, Melatonin and Zinc Levels in Experimental Hypothyroidism and Hyperthyroidism: The Relation to Zinc. Baltaci AK et al. Biochem Genet. 2017 Jun;55(3):223-233.
  • Effects of zinc deficiency on thyroid function. Oliver JW et al. Drug Nutr Interact. 1987;5(2):113-24.
  • Intracellular zinc is required for intestinal cell survival signals triggered by the inflammatory cytokine TNF?. Ranaldi G. et al. J Nutr Biochem. 2013 Jun;24(6):967-76.







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Francesco Garritano
Author: Francesco GarritanoWebsite: http://ilcentrotirreno.it/nutrizione/
Responsabile Scientifico del Supplemento NUTRIZIONE del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Biologo Nutrizionista e Professionista GIFT. Studio, Passione ed Esperienza per il benessere fisico-psichico dei miei pazienti! Nel 2003 conseguo la mia prima laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche, voto 110 su 110 e lode, con tesi di laurea in Biochimica Applicata che diventa pertanto la prima importante esperienza in campo farmaceutico. Nel 2007 ritorno “sui libri” per conseguire nel 2009 la seconda laurea in Scienze della Nutrizione con voto 110 su 110 e lode. Il passo seguente è l’abilitazione per avviarmi da subito alla professione di biologo nutrizionista. L’inizio di questa nuova avventura coincide con la seconda professione di docente e relatore in vari convegni su tutto il territorio nazionale, in quanto responsabile scientifico della NutriForm, società di formazione ed eventi.

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