Basti guardare su internet, parlare con amici e amiche, confrontarsi in giro per avere un’idea sulla varietà e sulla verità riguardo il metodo da adottare nella pratica sportiva; un metodo che poi può rivelarsi individuale e che può fare bene ad un soggetto e meno ad un altro. In questo articolo che ho scritto per voi, vi parlo di come poter ottimizzare la qualità nel metodo sportivo e quali accorgimenti utili adottare. Buona lettura!
Chi segue i miei articoli e legge i post che pubblico sul mio blog e sulla mia pagina Facebook , sa benissimo che dò valore tanto alla nutrizione quanto al movimento. Adottare un metodo nella pratica alimentare è importante, ma spesso si va poi a trascurare il metodo nella pratica sportiva, o addirittura si va proprio a trascurare il movimento. I veri risultati si vedono quando il binomio alimentazione-sport è considerato e attuato, ma, come accennavo prima, avere un metodo è fondamentale.
E’ giusto parlare solamente di “metodo” nutrizionale?
Non solo a livello nutrizionale, anche a livello della pratica sportiva bisogna essere precisi: intendo dire che quando si fa attività fisica è importante porre un obiettivo e focalizzare il lavoro affinché si raggiungano sia miglioramenti a livello muscolare ma soprattutto a livello fisiologico e metabolico.
Molto spesso, consigliando il movimento ai miei pazienti, parlo di prediligere un metodo basato sia su una componente aerobica sia su una componente anaerobica. Innanzitutto, la grande differenza tra aerobia e anaerobia nello sport non è da prendere alla lettera come si pensa: lo sport che definiamo aerobico è un’attività non pesante da un punto di vista di carico di peso che si utilizza, viene prediletto il movimento continuo con eccessiva richiesta di ossigenazione, di acqua, di Sali minerali, rispetto alla componente anaerobica in cui si predilige la precisione nell’esecuzione di particolari esercizi con un interessamento ponderale significativo nella tecnica.
Quando apro l’argomento “sport” ai miei pazienti, la prima risposta che ricevo, nel 60-70 % dei casi, è: “Dottore, purtroppo non posso praticare sport perché non ho tempo”, “Dottore, la mia palestra si trova lontana da casa”, “Dottore, non posso fare né palestra, ne piscina, né altre cose, perché né ho il tempo materiale né mi sento bene…”. Insomma, molte verità e molte scuse per cercare di restare nella propria zona di comfort.
Bisogna essere sempre di polso nella propria professione, ma, come per tutte le circostanze, bisogna andare incontro alla persona che sta di fronte.
Cosa vuol dire adottare un buon “metodo”?
A questo punto, devo pur spingere il paziente a valorizzare l’attività fisica, ma devo capire che, quando non ho un riscontro pienamente positivo riguardo la volontà o la possibilità di fare movimento, propongo lo sport libero, ovvero camminata veloce, corsetta, esercizi da casa. Si arriva ad un giusto compromesso che è un metodo, comunque, molto salutare ed efficiente, se unito alla buona attività fisica.
Propongo solitamente 60 minuti al giorno di attività aerobica, alternando delle fasi di maggiore intensità del movimento a fasi di minore intensità: l’ideale è comporre il movimento con fasi di camminata veloce e fasi di corsetta leggera, in modo tale da stimolare bene il nostro organismo, anziché fare solamente camminata veloce o solamente corsetta. L’alternanza equilibrata di cui ho parlato è ben conosciuta come Interval Training.
Perché è così efficace questo metodo?
Il buon metodo stimola il metabolismo e migliora il benessere
L’Interval Training consiste quindi in una successione di esercizi a bassa intensità intervallati ad esercizi ad elevata intensità. Il risultato di questo allenamento è un miglioramento delle prestazioni cardiovascolari e anche della soglia anaerobica e della resistenza, ma non solo: questo metodo permette di sollecitare al meglio il catabolismo dei lipidi, degli acidi grassi, a differenza dell’allenamento a corsa prolungata, in cui si brucia soprattutto la componente glucidica, e, terminata quest’ultima, quella proteica, a sfavore della massa muscolare. Infatti, senza un forte e importante sostegno alimentare, coloro che corrono molto possono incorrere in depauperamento della massa muscolare. Invece, alternando fasi più lente a fasi più veloci, si stimola l’organismo, e anche il metabolismo, ad adattarsi a situazioni diverse e si ha un allenamento più completo, con buoni risultati anche dal punto di vista salutistico.
Inoltre, voglio ricordare di fare sport a scorte piene e stomaco vuoto, ricordando che per dimagrire bisogna mangiare, nella maniera adeguata, ma bisogna avere a disposizione la scorta glucidica, quindi calorica, perché, ricordate bene, i grassi bruciano sempre al fuoco vivo degli zuccheri!