Cistite acuta e recidivante: vediamo come trattare il problema!
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
19
Ven, Apr

Cistite acuta e recidivante: vediamo come trattare il problema!

Cistite acuta e recidivante: vediamo come trattare il problema!

Articoli Nutrizione
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Quante volte vi capita di trovarvi in forte disagio per i problemi relativi alla cistite? Tanto dolore ma anche imbarazzo: chi ne soffre lo sa bene! Eppure, il più delle volte, ci sono numerose possibilità di trattamento, senza ricorrere a cure farmacologiche, per gestire il problema: vi auguro una buona lettura!

Cistite acuta e recidivante: vediamo come trattare il problema!
Cistite acuta e recidivante: vediamo come trattare il problema!

 

Cistite: un fastidio davvero imbarazzante

Sono numerosi i pazienti che giungono presso il mio studio con problemi di cistite e disturbi dell’apparato urinario. La cistite forse è uno tra i disturbi che più frequentemente colpiscono le vie urinarie ed i soggetti più colpiti sono proprio le donne ed i bambini. La cistite è l’infiammazione della vescica causata da agenti batterici, quali gli stafilococchi, i colibacilli, il Proteus, la Klebsiella e altri, per via ascendente, cioè dalla vagina attraverso l’uretra verso la vescica oppure per via discendente, cioè da rene o intestino verso la vescica. Altre cause possono essere : anomalie congenite del tratto genito-urinario, un impedimento al deflusso normale di urina per la presenza di un calcolo, di un’ipertrofia della prostata o di una neoplasia, la gravidanza, il prolasso o l’incontinenza urinaria; talvolta la cistite può essere provocata dall’uso del catetere. Esiste una forma acuta e una forma cronica di cistite.

  • La forma acuta insorge di solito all’improvviso ed è caratterizzata da tenesmo vescicale, cioè lo stimolo doloroso seguito dall’emissione di poche gocce di urina, da bruciore specialmente al termine della minzione, da piuria, cioè l’emissione di urina contenente pus, e da ematuria, cioè presenza di sangue nell’urina, da un senso di peso nella zona bassa dell’addome, talvolta da una febbre modesta che può diventare alta e con brividi in caso di ritenzione vescicale purulenta. L’urina può assumere un caratteristico odore di ammoniaca dovuto alla reazione chimica di alcuni batteri, come per esempio il Proteus, con l’urea.
  • La forma cronica generalmente è determinata dall’evoluzione della forma acuta. I sintomi sono gli stessi della cistite acuta, ma meno intensi, più prolungati e con la tendenza a ripetersi. Talvolta la forma cronica è associata ad altre patologie delle vie urinarie.

Altre cause possono essere di natura indiretta: la cistite può insorgere in conseguenza alle fistole intestinali, ovvero comunicazioni patologiche tra un distretto (intestino) e un altro (vescica, vie genitali, peritoneo) come avviene per la patologia autoimmune del Crohn; altre cause sono associabili a colite, uso inappropriato di antibiotici ed antimicotici, chemioterapia e radioterapia, uso di jeans o pantaloni troppo stretti , abuso di detergenti intimi che alterano di molto il pH e le difese immunitarie, candidosi. Influenze negative che possono causare l’infezione possono dipendere anche da metalli pesanti derivanti dall’inquinamento ambientale, dalla presenza di otturazioni in amalgama o di protesi di tipo ortopedico.

Come si presenta la cistite?

Penso che sappiamo benissimo che i sintomi della cistite più comuni sono bruciore intenso all’atto della minzione, associato talvolta a bruciori interni lungo la via urogenitale, e talvolta possono comparire dolori a carico della vescica, qualche volta febbre e tracce di sangue nelle urine. Dalle analisi ematochimiche si possono evidenziare VES e linfociti  elevati, pH urinario più acido, presenza di cellule di sfaldamento delle basse vie. Nel momento  in cui si hanno i sintomi, è bene fare un’urinocoltura per capire se è presente una cistite batterica e andare a discernere l’agente eziologico che ha causato l’infezione.

Cistite: gestione e trattamento

Bisogna sempre capire quali sono le cause che hanno determinato l’insorgenza di questo fastidioso problema, per procedere alla risoluzione e al trattamento.  Passiamo ora alla parte più interessante di questo articolo: come affrontare naturalmente il problema. Innanzitutto, è bene evitare gli zuccheri raffinati: questo poiché, quando la cistite è di natura batterica, la proliferazione dei batteri è favorita dallo zucchero. Quando la cistite dipende da una cattiva permeabilità intestinale e i batteri passano da un distretto ad un altro facilmente, come quello uro-genitale, si deve provvedere alla calma insulinica, si preferisce di evitare gli alimenti che causano infiammazione e si devono ridurre gli alimenti industrializzati come bevande zuccherate e succhi di frutta confezionati, alcol, caffè, formaggi e insaccati, ma anche il peperoncino, il pepe e gli alimenti piccanti che potrebbero peggiorare la sintomatologia legata al bruciore.

Bisogna ricordarsi sempre di arricchire i piatti con fibre e cereali integrali, frutta e verdura fresca di stagione, preferibilmente diuretica, quali finocchi, verdure a foglia verde, cetrioli, indivia belga, ananas, mandarini, fragole, melone, anguria. Voglio ricordarvi che particolare importanza riveste il frutto del mirtillo, perché il suo estratto presenta efficacia diuretica e depurativa per le vie urinarie e impedisce l’adesione dei batteri alle pareti della vescica.
Per quanto riguarda l’integrazione, di utile importanza risulta l’assunzione di bioflavonoidi, vitamine e minerali, in particolare di rame, zinco, manganese, vitamina A o betacarotene, vitamina C,  oxiprolinati  come il manganese, il rame , lo zinco, il magnesio, litio, pidione, per un periodo di almeno 4-6 settimane  In fase acuta, oltre a bere molto e beneficiare le vie urinarie, è importante assumere tisane di malva depuranti.

In caso di cistite cronica o recidivante, consiglio vivamente di usare il D-mannosio, un particolare zucchero derivato dalla betulla o dal larice, che impedisce che i batteri (in particolare Escherichia coli) aderiscano alla parete vescicale, facilitando invece il loro drenaggio verso l’esterno, assunto per un periodo anch’esso di almeno 4-6 settimane.  Al D-mannosio si può associare  il Mirtillo rosso americano o Cranberry, l’olio essenziale di Malaleuca, l’olio di ribes nero e l’olio di Perilla, per cicli di circa un mese, soprattutto se in associazione alla cistite vi è un’iperproliferazione funginea come nella candidosi.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Francesco Garritano
Author: Francesco GarritanoWebsite: http://ilcentrotirreno.it/nutrizione/
Responsabile Scientifico del Supplemento NUTRIZIONE del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Biologo Nutrizionista e Professionista GIFT. Studio, Passione ed Esperienza per il benessere fisico-psichico dei miei pazienti! Nel 2003 conseguo la mia prima laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche, voto 110 su 110 e lode, con tesi di laurea in Biochimica Applicata che diventa pertanto la prima importante esperienza in campo farmaceutico. Nel 2007 ritorno “sui libri” per conseguire nel 2009 la seconda laurea in Scienze della Nutrizione con voto 110 su 110 e lode. Il passo seguente è l’abilitazione per avviarmi da subito alla professione di biologo nutrizionista. L’inizio di questa nuova avventura coincide con la seconda professione di docente e relatore in vari convegni su tutto il territorio nazionale, in quanto responsabile scientifico della NutriForm, società di formazione ed eventi.

Nutrizione - Salute e Benessere
Notizie su nutrizione e alimentazione

Seguici anche su Facebook

Ti potrebbero interessare anche:
home-2-ads-nut-cca-001