Anno nuovo, buoni propositi e tanti rimpianti
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Mar, Mar

Anno nuovo, buoni propositi e tanti rimpianti

Anno nuovo, buoni propositi e tanti rimpianti

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Anno nuovo, vita nuova è un motto che molti utilizzano quando sono appena passate le festività natalizie e si è effettivamente entrati in un anno nuovo

Anno nuovo, buoni propositi e tanti rimpianti
Anno nuovo, buoni propositi e tanti rimpianti

 

 

Il più delle volte il proposito è di modificare la propria vita partendo da una maggiore ricerca di cose che ci possano soddisfare, in altri casi lo si utilizza indirizzandolo al proprio aspetto fisico.

Il Natale si sa, è festa, è allegria, sono pasti lauti, grandi quantità di dolciumi e tanti rimpianti per la linea fisica appena perduta o quanto meno peggiorata. Purtroppo la maggior parte delle persone ha bisogno di buoni propositi per dar inizio a dei cambiamenti e tuttavia non è semplice. Districarsi fra panettoni, cotechini e spumanti non è facile; da non dimenticare inoltre che molti vivono i vizi e gli stravizi natalizi come “naturali” in un periodo di pausa e ferie, scaricare la tensione lavorativa con abbuffate varie e dimenticarsi dell’attività fisica proprio in questo periodo di freddo può essere considerato naturale, e, sicuramente, è più preferibile un divano al tapis-roulant.

Ma se tutto questo può essere concesso a chi comunque fa del proprio meglio per condurre uno stile di vita sano ed equilibrato sia nell’alimentazione che nell’attività fisica, non è ammesso a chi invece approfitta delle pause per impigrirsi ancora di più. Ripetersi il motto che ho citato all’inizio dell’articolo può essere di grande aiuto, ma ancora più di aiuto sarebbe convincersi che per rimediare si è sempre in tempo e avviarsi ad un percorso alimentare non è cosi traumatico come uno crede. Certo imparare a mangiare non è un fai da te che tutti sono capaci di fare da soli, avvalersi di un professionista del settore è indispensabile, cosi come indispensabile è capire che l’aiuto di tali professionisti non deve essere eterno. Non serve a nulla un piano alimentare che conta tutti i grammi che ingeriremo e di conta calorie perenni.

Il nutrizionista deve insegnarci soprattutto uno stile di vita alimentare che sia orientato al risveglio metabolico: costruendo questo bagaglio di conoscenze e applicandolo quotidianamente da soli, potremmo districarci anche nei momenti di abbuffate. In un sano percorso non può essere tralasciato il ricorso alle intolleranze alimentari, scoprire cosa infiamma il nostro organismo è utile e indispensabile al dimagrimento visto che vari studi concordano nel ritenerle dei blocchi veri e propri al processo di riequilibrio e per una perdita di peso più efficace. L’intolleranza è una reazione dell’organismo a cibi comuni, insospettabili, ma che costituiscono uno stimolo tossico capace di dare luogo a numerosi problemi. Quando questi cibi insospettabili sono assunti a lungo e in quantità elevate, creano un accumulo di sostanze che coinvolge il sistema immunitario e scatena le reazioni infiammatorie.

L’importante è non eliminare questi cibi in toto, ma semplicemente far ruotare loro e gli alimenti dello stesso gruppo alimentare, seguendo uno schema come quello dello svezzamento infantile. Quando parliamo di disintossicare l’organismo è proprio di questo che si parla, ripulire l’organismo dalla tossicità di alimenti all’apparenza innocui per riprendere in seguito a gustarli senza problemi. Passo seguente è sicuramente imparare a mangiare con più criterio al mattino. Una colazione ricca, abbondante che tenga conto della giusta quota proteica, aiuta il percorso verso il dimagrimento.

Il consiglio che do spesso è, di aprire la nostra mente anche alla cucina nordeuropea o asiatica, quindi si, a colazioni anche salate o comunque combinate a quelle dolci, l’importante è raggiungere quel senso di sazietà che ci farà arrivare a pranzo consapevoli di dover magiare e non divorare quello che abbiamo davanti e con uno stimolo ipotalamico di “dimagrimento” importante. I cambiamenti che portano al dimagrimento passano attraverso questi particolari, che sono quelli da considerare, come ad esempio il pasto più importante della giornata è proprio quello del mattino e non quello serale.

Reimpostare le priorità porta di conseguenza a rivalutare tutto il resto e se concretamente ci avviamo, anche con l’attività fisica, il quadro può considerarsi completato. Quando un paziente entra nel mio studio, si siede, si sottopone alle misurazioni, alla pesata e all’impedenziometria e magari ai vari test, da quelli genetici a quelli per scoprire le proprie intolleranze alimentari, ed infine paga per tutto il servizio ricevuto, avrà a sua disposizione un professionista a cui appoggiarsi, ma non può aspettarsi miracoli se ai suoi consigli dietetici non fa seguire ad esempio l’attività fisica.

Come dico spesso l’impegno che il professionista ci mette in ogni visita non è a volte ricambiato allo stesso modo dai pazienti che credono ancora nei “miracoli”: ottenere il risultato con il minimo sforzo. I primi passi per un sedentario sono le camminate, all’inizio per poco tempo poi sempre più intense; la corsa è una scelta valida per aiutare il risveglio metabolico, ma anche il nuoto, la cyclette, la palestra o la danza sono consigliati vivamente, il tutto non deve essere vissuto come impegno, ma come momento di svago. Soprattutto dopo le abbuffate dolciarie natalizie, cominciare a diminuire gli zuccheri se non addirittura eliminarli, totalmente, è un altro indice di cambiamento, unito a un aumento nel consumo di frutta e verdura si può ritenere che il quadro sia completo per rispettare i buoni propositi.

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Author: Redazione

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