È giunta l’ora di mettere da parte la pigrizia: no alla zona di comfort!
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Gio, Mar

È giunta l’ora di mettere da parte la pigrizia: no alla zona di comfort!

È giunta l’ora di mettere da parte la pigrizia: no alla zona di comfort!

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“Tanto adesso è Natale, poi c’è Pasqua, poi il ponte del 25 aprile e del 1° maggio… non posso mettermi a dieta!” Quanti fra voi hanno ripetuto almeno una volta nella loro vita queste parole? Sicuramente almeno 5 persone su 10, colpiti da pigrizia cronica e che stanno comodamente rifugiati nella loro zona di comfort.

È giunta l’ora di mettere da parte la pigrizia: no alla zona di comfort!
È giunta l’ora di mettere da parte la pigrizia: no alla zona di comfort!

 

Giustificazioni e stile di vita

È inutile pensare che a causa delle feste non giunge mai il momento di cambiare stile di vita (Attenzione! Non uso la frase “mettersi a dieta” perché la dieta è uno stile di vita e non un periodo in cui si dimagrisce e poi si ricomincia a mangiare come prima) perché di queste ne è pieno il calendario ed è impensabile fermarsi ogni qualvolta si presentano.

Purtroppo, ho avuto l’esperienza di incontrare pazienti che iniziando il loro percorso avevano ottenuto risultati, ma che non erano riusciti ad uscir fuori dalla loro zona di comfort, infatti, sono caduti nella trappola di Pasqua. C’è chi, avendo la visita di controllo dopo una o due settimane, sposta l’appuntamento o addirittura lo annulla ed il motivo, chissà perché, non si conosce. Ciò significa che la zona di comfort era troppo comoda per dare una svolta alla propria vita e che, ricominciando a mangiare zuccheri e farine raffinate, il tutto è sembrato più piacevole e “meno restrittivo”, se vogliamo anche più comodo, per cui si abbandona tutto ciò che era stato fatto in tre mesi.

Siamo sicuri che quando ci rivedremo di nuovo allo specchio non ci pentiremo di ciò che stiamo distruggendo?

Partiamo dal concetto che quando ci si “mette a dieta” si intende il voler cambiare il proprio modo di mangiare, imparando a scegliere gli alimenti giusti e consumandoli nel momento più opportuno della giornata. Penso che quando ci si affida ad un nutrizionista, oltre a volere il piano alimentare schematico da lunedì a domenica, dobbiamo capire il perché mangiamo quegli alimenti e perché proprio in quel momento, quindi il professionista ci insegnerà l’educazione alimentare.

La zona di comfort

La zona di comfort la paragonerei ad una gabbia, anche se per molti non sarà così. Pensate ad una culla con cuscini morbidi nella quale state bene e dalla quale non volete uscire, la zona di comfort è quella anche se in modo figurato. In questo luogo rimaniamo felici delle nostre convinzioni e delle nostre abitudini, perché siamo protetti da situazioni che potrebbero scombussolarci la vita.

È comoda, è vero, ma pone sempre dei limiti. Come può un uomo essere felice se limitato nelle sue azioni?

Probabilmente conoscendo il mondo che c’è al di fuori di questa zona di comfort staremmo meglio, metteremmo da parte da pigrizia e raggiungeremmo il benessere psico-fisico guardandoci allo specchio soddisfatti, proprio come quando leggeremmo le nostre analisi del sangue.

Se non si prova, però, si rimarrà in gabbia. Mi dispiace dirlo ma chi non è disposto a cambiare stile di vita non dovrebbe proprio iniziare un percorso perché prende in giro sia il professionista, sia sé stesso. Siate motivati, fissatevi un obiettivo SMART,  facilmente raggiungibile, e raggiungetelo nel tempo adeguato grazie all’aiuto di un nutrizionista pronto a supportarvi in qualsiasi momento no del percorso.

Allontanatevi dalle giustificazioni create dalla pigrizia e sappiate mangiare anche in mezzo agli altri. Stile di vita significa anche saper gestire la propria alimentazione durante le feste, riuscendo a scegliere i cibi giusti. Assaggiare un alimento che solitamente non si prepara, come ad esempio la pastiera, può andar bene ma mangiarlo a colazione, pranzo e cena per una settimana, non è più flessibilità, è sgarro e questi si pagano caramente. Non tanto per quanto ne mangiamo ma per cosa stiamo mangiando. Sono zuccheri, semplici e raffinati, che creano dipendenza, per cui dopo aver mangiato a durante la giornata potrà capitare la voglia di cose dolci: ecco, è proprio in queste tentazioni che non dovrete cadere!

Riflettete sulle mie parole. Motivatevi e cambiate modo di vedere la dieta, pensando alla vostra salute.

 

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Francesco Garritano
Author: Francesco GarritanoWebsite: http://ilcentrotirreno.it/nutrizione/
Responsabile Scientifico del Supplemento NUTRIZIONE del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Biologo Nutrizionista e Professionista GIFT. Studio, Passione ed Esperienza per il benessere fisico-psichico dei miei pazienti! Nel 2003 conseguo la mia prima laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche, voto 110 su 110 e lode, con tesi di laurea in Biochimica Applicata che diventa pertanto la prima importante esperienza in campo farmaceutico. Nel 2007 ritorno “sui libri” per conseguire nel 2009 la seconda laurea in Scienze della Nutrizione con voto 110 su 110 e lode. Il passo seguente è l’abilitazione per avviarmi da subito alla professione di biologo nutrizionista. L’inizio di questa nuova avventura coincide con la seconda professione di docente e relatore in vari convegni su tutto il territorio nazionale, in quanto responsabile scientifico della NutriForm, società di formazione ed eventi.

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