Mattarella denuncia la nuova piaga a scuola: ''I genitori-bulli pericolo come i loro figli violenti''
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Gio, Mar

Mattarella denuncia la nuova piaga a scuola: ''I genitori-bulli pericolo come i loro figli violenti''

Mattarella denuncia la nuova piaga a scuola: ''I genitori-bulli pericolo come i loro figli violenti''

Cultura
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Il Capo dello Stato ricorda le aggressioni contro insegnanti e presidi. Ed elogia chi resiste: «Sono persone valorose che si sacrificano»

Mattarella denuncia la nuova piaga a scuola: ''I genitori-bulli pericolo come i loro figli violenti''
Mattarella denuncia la nuova piaga a scuola: ''I genitori-bulli pericolo come i loro figli violenti''


In Italia un ragazzino su due è vittima di episodi di bullismo. Ma nelle nostre scuole c’è un’altra piaga, quella dei genitori-bulli. «Non possiamo ignorare che qualcosa si è inceppato», spiega il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno scolastico davanti a mille studenti a Porto Ferraio, all’isola d’Elba. «Qualche tessuto è stato lacerato nella società. Alcuni gravi episodi di violenza - genitori che hanno aggredito gli insegnanti dei propri figli - rappresentano un segnale d’allarme che non va sottovalutato. Il genitore-bullo non è meno distruttivo dello studente-bullo, il cui rifiuto cresce sempre di più nell’animo degli studenti, a scuola e nel web», avverte il presidente della Repubblica.

Le aggressioni contro insegnanti e dirigenti scolastici infatti non si contano più. Gli episodi alla fine dell’anno scolastico aumentano a dismisura, con l’esposizione dei giudizi finali e l’ira dei genitori per bocciature o voti inaspettati che si riversa sugli insegnanti. E ora che inizia un nuovo anno il presidente Mattarella lancia il suo monito a difesa di professori e dirigenti scolastici.

Decine di casi. Sono numerosi i casi di aggressioni fisiche ai docenti - durante lo scorso anno scolastico sarebbero stati decine -, senza contare le innumerevoli aggressioni verbali ma non per questo meno violente.

A metà giugno, a scuole appena chiuse, si è registrato l’ultimo episodio: i genitori di uno studente bocciato hanno aggredito l’insegnante di appena 23 anni dell’Itis di Vittorio Lattanzio a Roma. Altre aggressioni ci sono state a Milano, sempre per la bocciatura di un giovane di 16 anni che frequentava l’istituto professionale di Gorgonzola. Nelle settimane precedenti c’è stata un’altra aggressione a Padova, dove una docente di inglese è stata attaccata fisicamente dai genitori per un quattro in pagella alla figlia; lo stesso è successo a maggio in provincia di Lucca. A Giovinazzo, in provincia di Bari, un’altra aggressione si registra lo scorso giugno, quando i genitori di una bambina hanno aggredito una maestra, insultandola poi via Facebook. Casi che interessano tutto il Paese, da Nord a Sud.

Il lato oscuro del web. Il discorso del presidente Mattarella si è incentrato anche su quello che ha definito il «lato oscuro della rete». «Le connessioni digitali sono grandi finestre aperte sul mondo, e sul nostro tempo», spiega Mattarella, aggiungendo però che non è accettabile che «un ragazzo di quattordici anni muoia in conseguenza di un’emulazione in un gioco perverso in chat». Il riferimento è al giovane 14enne Igor Maj, trovato morto nella sua cameretta a Milano probabilmente per un gioco estremo finito male (il «blackout», una pratica che consiste nel privarsi di aria per periodi sempre più lunghi).

«Sono vicino al profondo dolore della famiglia del giovane», dice Mattarella, aggiungendo che «gli strumenti digitali possono amplificare violenze e soprusi, anche in modo drammatico. Ma possono anche aiutarci a combatterli». Il presidente della Repubblica si dice convinto che «le fragilità dei nostri giovani devono essere accompagnate e sostenute, poste al riparo da insidie gravi, talvolta morali, veicolate sulla rete». Per questo «le famiglie non possono essere lasciate sole in questa opera. La scuola può far molto per aiutarle».

Ecco dunque che Mattarella - accompagnato all’Elba dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti con cui ha incontrato i compagni di classe dei bambini morti nel crollo del Ponte di Genova - difende la scuola e valorizza i suoi professori: «La scuola italiana - dice il Capo dello Stato - ha i suoi problemi. È vero, ma ha anche grandi qualità, e insegnanti valorosi che dedicano impegno e non risparmino sacrifici anche quando le condizioni non sono quelle desiderate». (La Stampa)

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