VIBO VALENTIA, al Festival Leggere&Scrivere, Michelangelo Tommaso
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Ven, Mar

VIBO VALENTIA, al Festival Leggere&Scrivere, Michelangelo Tommaso

VIBO VALENTIA, al Festival Leggere&Scrivere, Michelangelo Tommaso

Cronaca
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Tommaso: io, Filippo di un “Posto al sole”

VALENTIA, al Festival Leggere&Scrivere, Michelangelo Tommaso
VALENTIA, al Festival Leggere&Scrivere, Michelangelo Tommaso

 

«Tempo fa l’attrice Marina Giulia Cavalli, la dottoressa Ornella Bruni di “Un posto al sole”, si trovava in treno. Ad un certo punto un passeggero ha avvertito un malore, il capotreno ha richiesto l’intervento di un medico. Ebbene tutti i passeggeri si sono rivolti alla dottoressa Bruni! Maria Giulia si è dovuta scusare ribadendo che quello era solo un personaggio» lo ha ricordato Fabio Sabbioni, il produttore della soap opera più amata di Italia.

È solo uno degli aneddoti e dei dietro le quinte di un “Posto al sole” che il pubblico del Festival Leggere&Scrivere ha potuto scoprire dalla viva voce di chi nella soap ci lavora ogni giorno.

«”Un posto al sole” va in onda cinque giorni alla settimana, cinquanta settimane all’anno, è una macchina» ha affermato Barbara Gargano. «Il team è composto da 12 creatori di storie e ben 30 sceneggiatori, si lavora come nel settore moda: d’estate si prepara la stagione invernale e via di seguito» ha continuato la Gargano. Ed ancora: «Lavorando a ritmi serrati, ogni imprevisto ha una sua ricaduta sulla sceneggiatura: se un attore ha la febbre ce l’ha anche il suo personaggio.

Sull’identificazione tra personaggio e attore è tornato Michelangelo Tommaso, alias Filippo Sartori: «Come sapete il mio personaggio sta vivendo un periodo di crisi coniugale, ebbene una signora mi ha fermato per strada e mi ha detto: fate attenzione, la famiglia è importante, i figli ne possono soffrire».

All’incontro è intervenuto anche lo scrittore Mauro Covacich, che al fenomeno “Un posto al sole” ha dedicato una disamina, alcuni mesi fa su Il Corriere della Sera. Molti aspetti meritano attenzione di questa ‘performance permanente’ che dura da 23 anni, ma Covacich ha simpaticamente rilevato: «Ho cominciato a occuparmi di “Un posto al sole” quando mi sono accorto che sia mia mamma a Trieste sia mia suocera a Roma erano accanite fan. È un elemento unificante della nostra nazione».

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