Volare senza destinazione, la nuova ''moda'' dell’aviazione (in tempo di covid)
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Sab, Apr

Volare senza destinazione, la nuova ''moda'' dell’aviazione (in tempo di covid)

Volare senza destinazione, la nuova ''moda'' dell’aviazione (in tempo di covid)

Salute e Benessere
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Amanti degli aerei in astinenza per il taglio dei voli (causa virus). E così in dieci minuti l’australiana Qantas ha «bruciato» 149 posti sul volo che parte da Sydney e torna sette ore dopo nella stessa città. In business venduti biglietti da 2.330 euro

Volare senza destinazione, la nuova ''moda'' dell’aviazione (in tempo di covid)
Volare senza destinazione, la nuova ''moda'' dell’aviazione (in tempo di covid)

 

C’è chi non ha esitato un attimo a sborsare 2.332 euro per un volo senza destinazione. Di quelli che decollano e atterrano nello stesso aeroporto dopo un giro panoramico. Sarà l’astinenza da «allacciate le cinture» o da «pollo o riso?», sarà la voglia di sorseggiare lo champagne a diecimila metri di quota o di tornare a farsi i selfie a bordo dopo tutti questi mesi di blocco dei cieli, ma quanto successo in settimana in Qantas finirà per essere studiato a lungo: per un giro panoramico sopra la baia di Sydney e la Grande barriera corallina la compagnia aerea australiana ha venduto tutti e 149 sedili in appena dieci minuti. Uno ogni quattro secondi.

La rotta
Il 10 ottobre decollerà dall’aeroporto di Sydney il volo QF787 dello storico vettore — operato, non a caso, con un Boeing 787 Dreamliner — per tornarvi dopo sette ore senza toccare alcun altro scalo. Colazione nella lounge di Qantas, spettacoli dal vivo, quindi l’imbarco. I viaggiatori potranno ammirare dall’alto i panorami del Nuovo Galles del Sud, le 74 isole Whitsunday, la Grande barriera corallina, Uluru (il monolite di arenaria) e Kata Tjuta (la formazione rocciosa) nel Territorio del Nord. Il tutto magari indossando il celebre pigiama col canguro donato dal vettore.

I ricavi
«È forse il volo che abbiamo venduto più velocemente in tutta la storia di Qantas», spiega un portavoce. L’amministratore delegato Alan Joyce non esclude altre iniziative simili. E del resto basterebbe guardare ai prezzi. Tolti i sedili centrali, che non si potevano acquistare, in 14 hanno speso — come scritto — 2.332 euro a testa per una delle poltrone in Business, altri 24 hanno pagato 1.100 euro per altrettanti posti in Premium economy, mentre in Economy in 111 hanno sborsato 485 euro. Quasi 113 mila euro di ricavi e 40 tonnellate di kerosene che saranno bruciate. «Ma sarà un volo carbon neutral», assicurano da Qantas: le emissioni di Co2 verranno compensate finanziando progetti come la riforestazione.

Le statistiche
L’iniziativa di Qantas avviene in un momento in cui il trasporto aereo in Australia — e nel resto del mondo — è ridotto a causa del coronavirus, delle restrizioni tra i Paesi e del crollo della domanda al 40-50% di quanto era un anno fa. Secondo i documenti del governo australiano - che il Corriere ha consultato — nel mese di giugno sui voli nazionali si sono imbarcate 631.300 persone (charter compreso), -87,2% rispetto allo stesso mese del 2019. A luglio i flussi internazionali da e per Paese hanno registrato 73.851 viaggiatori, -98% rispetto a luglio 2019. Qantas non opera voli internazionali da mesi e potrebbe riprenderli soltanto nella seconda metà del 2021. Per questo il vettore principale nei collegamenti stranieri è Qatar Airways con il 27,2%.

Le iniziative
Qantas non è la prima a organizzare questi viaggi senza destinazione ed è più famosa per i sorvoli vicino all’Antartide. Più a Nord, infatti, li hanno realizzati diversi vettori. Non soltanto la giapponese All Nippon Airways, ma anche l’8 agosto Eva Air (Taiwan) nota per i kit di benvenuto a tema «Hello Kitty», e Royal Brunei Airlines. Anche Singapore Airlines — vettore dell’isola-Stato — sta pensando a un’iniziativa del genere, mentre sabato 19 settembre di nuovo Eva Air decollerà da Tiapei con 120 persone per far vedere loro l’isola sudcoreana di Jeju.
(fonte: Corriere.it)

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