MASSA, indagato il primario di Medicina per 33 morti in corsia
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Sab, Apr

MASSA, indagato il primario di Medicina per 33 morti in corsia

Massa, indagato il primario di Medicina per 33 morti in corsia

Cronaca
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La Procura indaga sui decessi avvenuti in 20 giorni dal dicembre 2017 al gennaio 2018. Potrebbero essere stati causati da un batterio

MASSA, indagato il primario di Medicina per 33 morti in corsia
MASSA, indagato il primario di Medicina per 33 morti in corsia


«Nel periodo che va dal 20 dicembre 2017 al 10 gennaio 2018, a fronte di circa 200 accessi, si sono verificati nella medicina dell’Ospedale delle Apuane 33 decessi. Il dato è sovrapponibile a quello rilevato nelle medicine degli ospedali dell’area che hanno struttura, organizzazione e quantità di accessi paragonabili». Rispondeva così a gennaio 2018 il primario di Medicina generale del Noa, Alessandro Pampana, all’allora consigliere comunale di Forza Italia, Stefano Benedetti, che con una interpellanza al sindaco di Massa e un esposto alla Procura aveva denunciato 33 morti sospette in ospedale, per infezioni, sopraggiunte all’interno del reparto di Medicina. Oggi la procura di Massa ha aperto un fascicolo sul caso dei 33 decessi e al dottor Pampana è stato notificato un avviso di garanzia.

Il procuratore capo di Massa Aldo Giubilaro specifica però che «si è trattato di un atto formale, non potendo procedere contro ignoti, visto che il reparto in questione ha di fatto un responsabile. Non c’è ancora nulla di concreto - continua il Procuratore - L’ipotesi di reato è l’omicidio colposo per la morte di 33 persone, per lo più anziani, in un lasso di tempo limitato. Se è stato compiuto errore umano nel curare queste persone ce lo diranno le perizie sulle 33 cartelle cliniche che abbiamo provveduto a sequestrare».

Il procuratore conferma che il fascicolo è stato aperto a seguito di un esposto dell’allora consigliere comunale di Forza Italia Stefano Benedetti, attuale presidente del consiglio: «I decessi - spiega Giubilaro - hanno riguardato pazienti molto anziani, sette di questi hanno più di 90 anni, la maggior parte sta tra i 70 e gli 80 e poi ci sono due cinquantenni. Era doveroso aprire un fascicolo per fare chiarezza soprattutto per i famigliari di queste persone, a cui è stato notificato l’atto di apertura delle indagini». Quando Benedetti denunciò l’accaduto la Asl provvide a querelarlo per diffamazione, diffondendo, tra l’altro, i dati dei decessi degli anni passati, nello stesso reparto e sempre nello stesso lasso di tempo, per dimostrare che non c’erano stati picchi, o anomalie.

Nello specifico la Asl di Massa Carrara parla di «37 decessi nel reparto di medicina generale dal 20 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016; 36 decessi nello stesso reparto dal 20 dicembre 2016 al 10 gennaio 2017 e 33 decessi dal 20 dicembre 2017 al 10 gennaio 2018». Un trend costante insomma. La Asl, allora, sostenne anche che non c’era stato alcun caso di infezione. «Confidiamo nel lavoro della magistratura- scrive oggi la Asl in una nota ufficiale- che farà chiarezza e fugherà ogni dubbio sull’operato del medico».

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