MARE ITALIA. Spiagge nel golfo di Orosei: le calette da sogno
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Gio, Apr

MARE ITALIA. Spiagge nel golfo di Orosei: le calette da sogno

MARE ITALIA. Spiagge nel golfo di Orosei: le calette da sogno

Cronaca
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Oasi e riserve naturali. Falesie a picco sul mare. Luoghi indimenticabili. Anche per gli amanti dello sport

MARE ITALIA. Spiagge nel golfo di Orosei: le calette da sogno
MARE ITALIA. Spiagge nel golfo di Orosei: le calette da sogno

 

Impossibile definire la bellezza delle spiagge nel golfo di Orosei. Spesso è sfacciata. Difficilissimo censirle tutte, visti i ben 1.897 i chilometri di costa. La Sardegna in fatto di spiagge vanta numeri record. E il golfo di Orosei, poco più di venti miglia di acque limpidissime, snocciola un rosario di cale e calette da esplorare fin dalla tarda primavera: anse di sabbia bianchissima, lingue di terra prosciugate dal vento che incorniciano fondali color turchese, baie protette da schienali di roccia. La Sardegna, lo dicono indagini e classifiche, ha un’attrattiva speciale: uno studio di Eurispes (A Kentannos, 2018) ha confermato che le coste sono considerate il principale interesse di chi visita l’isola, secondo il campione preso in esame (fonte, Destinazione Sardegna 2018-2021, il piano strategico di sviluppo e marketing turistico della Regione). Basta spingersi all’interno dell’oasi Bidderosa, 860 ettari di profumi e verde secolare nel comune di Orosei, per scoprire cinque spiagge da cartolina, veri e propri angoli di quiete e purezza dove abbandonarsi al relax con un libro fra le mani. Lo scenario è unico. Da un lato la macchia autoctona, con sughere, lecci, ginepro fenicio e una foresta di pini d’Aleppo; dall’altro, stagni con fenicotteri, aironi, rari falchi pescatori e un litorale di sabbia soffice come il borotalco. L’estate sull’isola è anche questo, una vacanza lontana dai riti mondani, piuttosto un ritorno all’essenziale.

Il parco naturalistico di Bidderosa: calette da sogno

Nel golfo di Orosei, parco regionale, ogni giorno si sceglie una meta diversa. Per lasciarsi incantare e vivere dentro il territorio, non sul territorio. Come a Galtellì, borgo alle pendici del monte Tuttavista, dove si è accompagnati da guide-tutor che fanno conoscere tesori d’arte e gli abitanti accolgono per la notte in b&b curatissimi, offrendo atmosfere di casa. Sulla costa, poi, l’attenzione all’ambiente è alta: “L’ingresso alle spiagge di Bidderosa è a pagamento, possono entrare solo 140 auto al giorno”, spiega Marco Busu, guida dell’oasi. Conviene arrivare al mattino presto, ma i ritardatari possono parcheggiare fuori dall’area e raggiungere gli arenili servendosi della navetta. Si è isolati (il wi-fi non funziona), così la giornata trascorre in relax tra nuotate, escursioni in canoa sotto costa, pedalate nella natura. Ci sono anche dei chioschi: bibite fresche e spuntini. Dal parco naturalistico di Bidderosa si possono anche programmare escursioni lungo i sentieri che risalgono il monte Tuttavista: una bella camminata tra piante di ginepro, lentischio ed euforbia. E fa sempre parte del parco la laguna di Sa Curcurica, habitat di cormorani, garzette e aironi cinerini. È un territorio che invita a escursioni a cavallo o a piedi, lungo i sentieri. A poca distanza si scopre anche la minuscola Sas Linnas Siccas, riparata e orlata da una fitta macchia, ideale nelle giornate di vento o al tramonto, per un tuffo in acque cristalline. L’oasi di Bidderosa è la perla del golfo, ma tante altre sono le spiagge da mettere nel carnet delle vacanze: cala Liberotto, sabbia dorata e roccette che spuntano da un mare color smeraldo; cala Ginepro, dove si cammina tra dune punteggiate di macchia mediterranea; cala Osalla, la preferita dalle famiglie, perché è una delle poche accessibili in auto, ha fondali bassi e una fitta pineta per il relax. Infine, Su Barone, dove gli aironi cinerini sono i padroni di casa. Si cammina lungo l’arenile dorato, dalle mille sfumature, e quando si è stanchi o fa troppo caldo la pineta che corre parallela alla costa è un rifugio che rigenera. Chi arriva in auto ha a disposizione un parcheggio gratuito vicino ai bar, mentre è a pagamento in prossimità della spiaggia. Per la notte si prenota una delle camere dell’albergo diffuso Mannois, a Orosei, oppure le suite dell’Antico Palathos, vecchia dimora familiare, nel centro del paese. Comodissima (si raggiunge anche con una ciclabile) e attrezzata con baretti e lettini, è la vicina Marina di Orosei, due chilometri di sabbia soffice e fondali trasparenti esplorati anche dai sub: a circa due miglia al largo si trova un relitto ben conservato, il Kt12, una nave tedesca affondata nel 1943 dal sommergibile inglese Safari. Punta ancora il suo cannone verso l’alto, immobile.

Immersioni e crociere a cala Luna, cala Goloritzé e cala Gonone

La geografia della costa orientale è un mosaico di insenature, angoli inviolati, falesie e baie dove trascorrere ore senza annoiarsi. Tra le spiagge nel golfo di Orosei, molte sono celebri, eppure anche in piena estate ognuno può ritagliarsi il suo angolo di quiete. A cala Luna, con fondali cristallini e piccole grotte a ridosso della spiaggia; a cala Sisine, incastonata in una foresta di lecci e carrubi e un orizzonte su fondali che hanno la luce dei lapislazzuli; a cala Biriol, accessibile solo dal mare. A cala Mariolu, con sassolini bianchi e rosa mescolati alla sabbia, sotto una falesia di 500 metri, un tempo viveva la foca monaca, mariolu, ovvero ladra, perché rubava i pesci dalle reti dei pescatori. Cala Goloritzé, apprezzata da chi fa snorkeling e dai freeclimber che si arrampicano sulla guglia calcarea, è il simbolo di questa baia gioiello. “Alcune insenature si possono raggiungere in barca”, precisa Paolo Insolera, guida marina a capo di Bluebest, operatore che organizza immersioni e uscite nel golfo. “Le crociere di un giorno, o di poche ore, salpano ogni mattina dalla Marina di Orosei e da cala Gonone. Una delle nostre proposte più suggestive è Cinque notti, cinque cale, ogni serata un approdo diverso. In molti, sempre in barca, fanno tappa alla grotta del bue marino, una gigantesca cavità che si annuncia al mare con un ingresso ad arco. Dentro, un labirinto di 15 chilometri dove è stato costruito un percorso di mille metri di passerelle e sentieri luminosi tra stalattiti e stalagmiti, laghetti e graffiti. Ci si arriva dal porticciolo di cala Gonone, punto di partenza per raggiungere pure le Piscine di Venere: in piena estate bisogna arrivarci presto, per tuffarsi, soli, nelle acque turchesi.

Golfo di Orosei, non solo spiagge: le passeggiate tra i nuraghe

C’è chi poi abbina alle escursioni in mare quelle sui sentieri: itinerari di trekking e in mountain bike, arrampicate sulle falesie e nei canyon della zona, come Gorroppu, Codula Fuili, Codula e cala Luna. Solo gli esperti si cimentano in uno dei percorsi più difficili, il Selvaggio Blu, 40 chilometri da coprire in poco più di una settimana, da Pedra Longa, nel comune di Baunei, a Cala Sisine, con passaggi impegnativi e notti in tenda nella natura selvaggia.

Una giornata di forte maestrale può scoraggiare le uscite in mare, ma può essere una buona occasione per visitare i tanti siti archeologici nel territorio di Dorgali e cala Gonone. A cominciare dal nuraghe Gulunie, a ridosso della spiaggia di Osalla. “Imperdibile, sempre nel territorio di Dorgali, il santuario di Serra Orrios, con un centinaio di edifici tra capanne e templi”, rivela Nicola Dessì, guida archeologica per Sardegna Insolita, che consiglia di spingersi ai piedi dell’altopiano di Su Gollei, dove si trova il nuraghe Rampinu.

Alla stessa Orosei va dedicato del tempo. Si esplora volentieri il suo labirinto di viuzze e corti colorate di gerani e bouganville. I tesori architettonici sono a pochi passi l’uno dall’altro: la chiesa di San Giacomo, sa Prejone vetza (la vecchia prigione spagnola), Palatzos Vetzos, con il museo dei teatrini in miniatura Don Giovanni Guiso (via G. Musio 3, tel. 0784.99.70.84), che custodisce anche disegni e libri rari.

Il paese di Galtellì, Bandiera arancione, ha una storia antica, ma deve molto a Grazia Deledda, che qui ambientò il suo celebre Canne al vento (1912). Oggi è uno dei comuni che fanno parte della rete Comunità Ospitali, per offrire un modello di vacanza che integra i turisti nel territorio con esperienze e incontri. A Galtellì un tutor (in genere una guida o esperto del territorio) accoglie gli ospiti e li introduce nella comunità. Si conoscono i maestri del ferro battuto, si partecipa ai laboratori di tessitura, alla lavorazione dell’asfodelo, del giunco, all’estrazione dell’olio di lentischio e alla preparazione dei tradizionali maccarrones de busa. Il 13 agosto è festa nell’antico borgo. Ci si confonde con gli isolani, si balla assieme, si conoscono le ricette del territorio. Un’esperienza? Molto di più: la riscoperta delle cose semplici. (dove-Corriere.it)

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