Covid, più morti in terapia intensiva con doppio danno a polmoni
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
25
Gio, Apr

Covid, più morti in terapia intensiva con doppio danno a polmoni

Covid, più morti in terapia intensiva con doppio danno a polmoni

Cronaca
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Se Covid-19 danneggia doppiamente il polmone, interessando alveoli e capillari, il rischio di mortalità in terapia intensiva è più elevato.

Covid, più morti in terapia intensiva con doppio danno a polmoni
Covid, più morti in terapia intensiva con doppio danno a polmoni

 

Ma due semplici esami, assieme al supporto del massimo delle cure intensive, possono portare un calo della mortalità fino al 50%. 

Indica il problema, e al contempo la soluzione, uno studio italiano pubblicato su 'Lancet Respiratory Medicine' nei giorni scorsi. A guidare la ricerca che descrive il meccanismo responsabile dell'elevata mortalità in terapia intensiva dei pazienti Covid è il Policlinico Sant'Orsola di Bologna. Allo studio ha partecipato anche Franco Locatelli dell'ospedale Bambino Gesù, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l'emergenza coronavirus.  

Nel dettaglio, lo studio dimostra che il virus può danneggiare entrambe le componenti del polmone: gli alveoli (le unità del polmone che prendono l'ossigeno e cedono l'anidride carbonica) e i capillari (i vasi sanguigni dove avviene lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno). Quando il virus danneggia sia gli alveoli che i capillari polmonari, muore quasi il 60% dei pazienti. Quando il virus danneggia o gli alveoli o i capillari, a morire è poco più del 20% dei pazienti. 

Il 'fenotipo' dei pazienti in cui il virus danneggia sia gli alveoli che i capillari (pazienti col 'doppio danno') è facilmente identificabile attraverso la misura di un parametro di funzionalità polmonare e di un parametro ematochimico.  

I risultati dello studio, secondo i ricercatori, hanno importanti implicazioni sia per le cure attualmente disponibili sia per i futuri studi su nuovi interventi terapeutici per i pazienti con Covid-19. Infatti oggi il riconoscimento rapido del fenotipo col 'doppio danno' consentirà una precisione diagnostica molto più elevata e un utilizzo delle terapie ancora più efficace, riservando a questi malati le misure terapeutiche più 'aggressive' come la ventilazione meccanica, la extra-corporeal membrane oxygenation (l'Ecmo) e gli ambienti terapeutici a maggiore intensità di cure quali le terapie intensive), trattando invece con la ventilazione non invasiva tramite casco e il ricovero in terapia sub-intensiva i pazienti con 'danno singolo'.  

Nel futuro, inoltre, questi dati consentiranno di identificare rapidamente i pazienti in cui testare trattamenti sperimentali con anti-coagulanti per prevenire il danno ai capillari polmonari. 

Lo studio è stato condotto su 301 pazienti ricoverati al Sant'Orsola di Bologna, al Policlinico di Modena, all'ospedale Maggiore, al Niguarda e all'Istituto clinico Humanitas di Milano, all'ospedale San Gerardo di Monza e al Policlinico Gemelli di Roma. A coordinare la ricerca Marco Ranieri, direttore dell'Anestesia e Terapia intensiva polivalente del Policlinico di Sant'Orsola. Oltre al coinvolgimento nello studio di Locatelli, ampia è stata la collaborazione tra diverse discipline (anestesia e rianimazione, pneumologia, radiologia, onco-ematologia, statistica medica) e diverse università italiane (università di Bologna, università di Modena e Reggio Emilia, università di Milano, università di Milano-Bicocca, università di Torino, università Humanitas, università Cattolica del Sacro Cuore) ed estere (Université Libre de Bruxelles, University of Ireland Galway e University of Toronto).

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.