Covid, Pregliasco: "A metà marzo tutti i casi legati a variante inglese"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
20
Sab, Apr

Covid, Pregliasco: "A metà marzo tutti i casi legati a variante inglese"

Cronaca
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

 

"I modelli ci dicono che per metà marzo il rischio è che tutti i casi" di coronavirus "siano collegati alla variante inglese. Speriamo che le azioni più mirate di zone rosse possano mitigare la diffusione".

Così il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario Irccs Galeazzi di Milano, intervenuto ai microfoni della trasmissione 'L’Italia s’è desta' su Radio Cusano Campus, che aggiunge: "Il meccanismo del modello a colori funziona per mitigare, anche se non riesce ad arrivare al controllo della malattia. E’ ovvio che un lockdown pesante sarebbe difficile da adottare, considerando l’insofferenza sociale e i danni economiche che provocherebbe".  

Le varianti del virus Sars-CoV-2 - sostiene Pregliasco - "sicuramente preoccupano" ma "non devono essere considerate un dramma. Non bisogna dare messaggi che sconfortino in modo eccessivo la comunità", ammonisce. "Le varianti le cerchiamo e cercandole ne abbiamo maggiore contezza. Le tre varianti principali sono quelle che hanno elementi di contagiosità maggiore e ancora non è chiaro il motivo: sembra collegato non ad una carica virale maggiore - spiega il virologo -bensì ad una lunghezza maggiore del periodo di contagiosità, che andrebbe oltre i 10 giorni". 

"Sicuramente ci deve essere grande attenzione alla scuola perché la variante riesce ad infettare anche i giovani, pur non facendoli ammalare. Bisogna aumentare il monitoraggio in quei contesti e rilanciare l’informazione per dare ai giovani una consapevolezza maggiore riguardo il Covid. Ogni contatto in questo momento è da considerarsi a rischio, meno contatti ci sono e più si abbassa il rischio. E’ difficile però considerare l’entità del rischio per ogni tipo di contatto", aggiunge Pregliasco.  

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.