Il mio canto libero
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Gio, Apr

Il mio canto libero

Il senso della vita
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Ernst-Jünger-1950-Wilflingen
Ernst-Jünger-1950-Wilflingen

Il mio canto libero - Lucio Battisti 

In un mondo che
Non ci vuole più
Il mio canto libero sei tu
E l'immensità
Si apre intorno a noi
Al di là del limite degli occhi tuoi

Nasce il sentimento
Nasce in mezzo al pianto
E s'innalza altissimo e va
E vola sulle accuse della gente
A tutti i suoi retaggi indifferente
Sorretto da un anelito d'amore
Di vero amore

In un mondo che (Pietre, un giorno case)
Prigioniero è (Ricoperte dalle rose selvatiche)
Respiriamo liberi io e te (Rivivono, ci chiamano)
E la verità (Boschi abbandonati)
Si offre nuda a noi (Perciò sopravvissuti, vergini)
E limpida è l'immagine (Si aprono)
Ormai (Ci abbracciano)

Nuove sensazioni
Giovani emozioni
Si esprimono purissime in noi
La veste dei fantasmi del passato
Cadendo lascia il quadro immacolato
E s'alza un vento tiepido d'amore
Di vero amore
E riscopro te

Dolce compagna che
Non sai domandare, ma sai
Che ovunque andrai
Al fianco tuo mi avrai
Se tu lo vuoi

Pietre, un giorno case
Ricoperte dalle rose selvatiche
Rivivono, ci chiamano
Boschi abbandonati
E perciò sopravvissuti vergini
Si aprono, ci abbracciano

In un mondo che
Prigioniero è
Respiriamo liberi
Io e te
E la verità
Si offre nuda a noi
E limpida è l'immagine ormai

Nuove sensazioni
Giovani emozioni
Si esprimono purissime in noi
La veste dei fantasmi del passato
Cadendo lascia il quadro immacolato
E s'alza un vento tiepido d'amore
Di vero amore
E riscopro te

 

Ascoltando e leggendo il testo di questa canzone di Lucio Battisti molti di noi e fra noi possono rispecchiarsi oggi e forse ancor più in queste giornate, preludio, per chi crede, di un avverarsi del più grande dei misteri quello di una morte e resurrezione. Un mistero si compie che diverrà rivelazione... Noi che viviamo il pianeta Terra apparteniamo sì anche ad un mondo che sembra non volerci più, ma al contempo , se gli occhi si soffermano a guardare con attenzione ,alle città di arte sgombre di gente, le architetture si mostrano in tutto il loro splendore, così come la natura è agghindata a festa! I glicini -in fiore -ricoprono i pergolati con i loro grappoli ed emanano nell’aria il primo dolce effluvio di una magnifica fioritura primaverile, i fiori di ciliegio si addensano pieni, candidi sui rami degli alberi... Una bellezza che intenerisce il cuore e che porta una nostalgia: la nostalgia del Paradiso.

E proprio dal volume degli Annali di Eumeswil dedicati a questo tema che vi proponiamo di Gianni Vannoni un racconto dal titolo: Variazioni sul Parzifal. Gianni Vannoni uno dei più fedeli e cari collaboratori di Eumeswil di formazione storico, in realtà filosofo ci regala, nelle pagine che sottoponiamo alla vostra cortese attenzione, su un’onda narrativa che passa dal poetico, al filosofico, allo storico, alla attualità, un cammino che ci porta attraverso il mondo pianeta Terra fino a farci intravedere le bellezze dell’Eden... Vannoni come Jünger partendo da un vivere nel mondo pianeta Terra con impeto, vigore, partecipazione, si ritira ,ad un dato momento dalla società ,e prendono le distante dallo Stato senza combatterlo , ma avvertendo un vuoto e un disagio verso l’istituzione che esso rappresenta. Vannoni avverte la cretinocrazia dilagante che è la forma di governo alla quale tende per involuzione la civiltà postmoderna. La sua penna sagace non può non metterlo in evidenza . Quella cretinocrazia che induce ad esempio a vaccinarsi , fonte della vera e unica "salvezza", ma leggendo i giornali , si apprende che mancano le dosi di vaccino necessarie a tutti, siamo in forte ritardo in questa campagna vaccinale-per la salvezza- legata al fatto anche della scarsa scarsa capacità produttiva delle aziende farmaceutiche a livello europeo, ma al contempo, il burocrate tenta di varare una legge come scudo penale per i medici che adempiono a tale obbligo - che ci salverà a livello mondiale - perché non possano essere puniti se fatalmente ci ammaleremo d’altro o per giunta passeremo a miglior vita. Ci dice Freud: "Le folle non hanno mai provato il desiderio della verità. Chiedono solo illusioni, delle quali non possono fare a meno". Gustav Le Bon invece ci dice che la folla non è connotata soltanto in senso quantitativo, ma è la qualità di ogni aggregato sociale che sia caratterizzato da un abbassamento di intelligenza e subisce un contagio mentale, è suggestionabile, ed il contagio è solo un effetto..... Avendo , la folla, perduto la propria personalità cosciente, obbedisce a tutte le suggestioni dell’ipnotizzatore..."

"La nostra vita" scriveva Ludwig Wittgenstein a Paul Engelmann il 9 aprile 1917, "è come sogno. Ma nelle ore migliori ci svegliamo per quel tanto che ci fa accorgere che stiamo sognando. La maggior parte del tempo, però, siamo immersi in un sonno profondo."

Dalle varie circostanze delle vita si sprigiona un potere ipnotico, che assoggetta l’essere umano; lo addormenta e lo ridice nello stato di un sonnambulo, per cui si muove senza sapere quello che sta facendo. Svegliarsi dall’ipnosi significa divenire consapevole del miracolò dell’esistenza, significa assistere alla continua fioritura del mondo e sentirne l’intenso profumo. L’essere è essere consapevole, e il mondo di sogno è il nulla.

Sempre Vannoni ci insegna da storico che vi è grande differenza fra sapere storico e comprensione storica. Noi tutti sappiamo che nel mondo vi è in corso una pandemia, ma pochi, pochissimi comprendono cosa sta realmente succedendo per impossibilità di accesso alla verità.

L’accesso alla verità è sempre stato precluso ai molti - ai quali - neppure , il più delle volte, interessa la verità dal momento che non desiderano pensare, talvolta non hanno le capacità...

L'accesso alla verità si compie per gradi, e impone dolore e fatica al suo ricercatore. È un percorso che si snoda su un irto cammino che porta dal sapere, al conoscere, al comprendere ed infine al realizzare, ma gradino ultimo e’ l’intuizione...

Un cammino che vale per una ricerca storica, ma anche per chi, nostalgico del paradiso, avverte una tensione spirituale verso un avvicinamento alla fonte che porta ad una morte interiore, ad un abbandono del falso credere.

La felicità si raggiunge attraverso l’avvicinarsi al Paradiso: un processo che si svolge per gradi che va: dall’illusione alla delusione, dalla delusione alla tristezza, dalla tristezza al disincanto, dal disincanto alla tranquillità, dalla tranquillità alla felicità, che può sbocciare come un fiore sulla pianta ben coltivata, le cui radici affondano nel terreno dell’integrità etica.

Ma è possibile anche un’improvvisa fioritura, quando si comprenda che non esiste una via alla felicità, perché la felicità è la via ed è in quello che si sta facendo qui,in questo momento, perché domani è un altro giorno.

La felicità è la via e la libertà è la diretta conseguenza. Una libertà che deriva dal sentirsi appartenenti ad un mondo illimitato, ad un mistero inesplorato a cui,per piccoli passi, è possibile accostarsi.

È quel mistero, che dalla notte dei tempi ad oggi, conduce l’umanità verso un alto grado di giustizia, bontà, amore. E' quella via di cui Parzifal si fa testimone e portavoce.

 

Leggi anche: Gianni Vannoni, variazioni sul ''Parzifal''

 


L'ASSOCIAZIONE #EUMESWIL​ è un’associazione culturale non-profit, sorta a Firenze e Vienna con lo scopo di studiare e diffondere l’opera, il pensiero e lo stile esistenziale di #ErnstJünger​.

L’Associazione si fonda su tre pilastri:

CULTURA - Intesa come coltivazione di sé.

TRADIZIONE - Come l'eredità spirituale dei nostri antenati.

RETTITUDINE - Come modo di essere e non di apparire.

Visita il Sito: Associazione Eumeswil

 

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