Cristina Borruto ospite del programma New York New York di Sal Palmeri
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Cristina Borruto ospite del programma New York New York di Sal Palmeri

Cristina Borruto ospite del programma New York New York di Sal Palmeri in Radio Show Hosted, mercoledì agosto 2020

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L’angolo delle interviste venerdì 4 settembre 2020. Di nuovo, ciao amici, che ci seguite dagli Stati Uniti, dall'Italia e da altre parti del mondo. Ben ritrovati. 

Cristina Borruto ospite del programma New York New York di Sal Palmeri
Cristina Borruto ospite del programma New York New York di Sal Palmeri

 

Con l’intervista di oggi vi porteremo di nuovo in Argentina, ove parleremo con Cristina Borruto, giornalista italo-argentina, nata a Buenos Aires da genitori oriundi della Calabria, ed è molto attiva nelle varie comunità italo argentine.

 VIDEO: Cristina Borruto ospite del programma New York New York di Sal Palmeri

 

Ciao Cristina, grazie mille, per il tempo che ci concede.

"Ciao, buon giorno, come stai, carissimo Sal, come va?"

Benissimo, Allora, Cristina, vorremmo iniziare l’intervista con la nostra solita domanda per rompere il ghiaccio. Ovvero, com’è cambiata la sua vita negli ultimi mesi a causa dell’emergenza coronavirus?

"E’ cambiata moltissimo perché adesso dobbiamo lavorare in casa, in un modo molto diverso da prima. Realizziamo, infatti, gli incontri culturali: di musica, d’arte, di gastronomia italo argentina attraverso lo zoom, usando internet. E’ cambiato tanto, tanto veramente."

Brevemente, ci può raccontare com'è in Argentina la situazione causata dal Covid 19? Come si vive questo problema e com’è la situazione dei contagiati, continuano a crescere o la situazione è sotto controllo?

"Per adesso diciamo che è sotto controllo perché il governo ha preso delle misure per controllare la pandemia appena si sono registrati i primi casi di Covid 19. Ha subito chiuso le città, i negozi e ha fermato ogni attività. Siccome l’Argentina è molto grande, in ogni provincia, in ogni città si vive una situazione diversa quindi le misure non sono le stesse in tutto il paese, ma sono diverse secondo le province e le città. A Buenos Aires si cerca di riaprire i negozi piano piano e credo che la settimana prossima ci saranno novità su questo tema. Grazie a Dio la situazione non è fuori controllo."

Ma il sistema sanitario argentino come sta funzionando?

"Credo che per ora bene, finora tutti gli ammalati sono stati seguiti da personale medico e, nel caso ne avessero necessità, sono stati ricoverati negli ospedali."

Cristina, nei giorni scorsi molte migliaia di persone hanno manifestato in Argentina, a Buenos Aires e nelle principali città dell’interno con raduni e cortei, a piedi e in automobile. Ci può raccontare lo scopo di queste dimostrazioni. Erano contro la politica del presidente Alberto Fernández e della sua vice o per altre ragioni interne?

"Le ragioni sono tante. Per incominciare siamo stressati da cinque mesi di quarantena. Credo che ogni manifestante avesse uno scopo diverso. Alcuni hanno partecipato a queste manifestazioni di protesta spinti dal bisogno di farsi sentire, alcuni erano stanchi di stare in casa, altri negano l’esistenza del virus, altri vogliono iniziare nuovamente a lavorare. Le scuole non sono ancora cominciate. Insomma credo che abbiano manifestato per diverse ragioni."

Bene, cambiamo argomento e parliamo adesso di lei. Che cosa vuol dire per lei essere una giornalista donna?

"Sono molto orgogliosa delle mie radici. Quest’orgoglio mi ha fatto diventare una collaboratrice attiva di tante manifestazioni culturali in varie città, in Argentina, a Buenos Aires, e nell’hinterland di Buenos Aires e in altri paesi. E’ vero che fare carriera per una donna è più difficile che per un uomo. Per noi i tempi si stirano, ma poi è molto bello, è una cosa che si porta nel cuore. Si lavora con tante persone care."

Scrivere è sempre stata la sua passione?

"Sì, credo di sì, perché mi è sempre piaciuto ascoltare quello che si raccontava nella mia famiglia sulla terra dei miei genitori e scrivere su quello che ascoltavo era meraviglioso. Mi è sempre piaciuto scrivere fin da piccola."

Com’è iniziato il suo percorso da giornalista e di che cosa si occupa adesso?

"Ho cominciato quando sono ritornata dall’Italia dopo aver vissuto sei anni in Lombardia. Lì è nata la mia prima figlia, Giannina, sono arrivata in Argentina già incinta del mio secondo figlio, Matías, che è nato qui. In quel momento mi sono detta “Voglio continuare a seguire le mie radici, voglio fare qualcosa”. Ho cominciato a studiare, ho frequentato comunicazione sociale e a collaborare con diverse associazioni, federazioni vincolate all'italianità."

Sappiamo, per esempio, che lei organizza vari eventi e incontri culturali. Tra le innumerevoli attività che lei finora ha organizzato quale, le ha dato maggiore soddisfazione?

"Credo che ogni posto, ogni luogo offra una soddisfazione diversa. Presento manifestazioni culturali, feste, spettacoli e credo di farlo spinta dalla nostalgia. Tutti gli eventi sono importanti . Credo che abbiano un valore più importante per me quelli in cui si parla della Calabria, della gastronomia, l’arte, la musica calabrese. A quelli tengo tantissimo."

Ecco, a proposito, le volevo chiedere: Ma Lei che rapporto ha mantenuto con la Calabria?

"Eccellente, ci vado spesso. Direi che vado avanti indietro fisicamente e culturalmente. Quando torno in vacanza in Calabria, incontro i miei amici, scrittori, artisti vari e partecipo a tantissimi incontri culturali. Cioè non mantengo solo un rapporto familiare, che ad ogni modo mi riempie di felicità, ma anche culturale e di amicizia . Rivedo ogni volti parenti e amici e ogni viaggio per me è una fonte di gioia profonda."

Quali sono le associazioni italiane in Argentina di maggior rilevanza e quali eventi organizzano?

"Di associazioni ce ne sono moltissime perché ne abbiamo del Nord e del Sud d’Italia. Diciamo che collaboro con tutte ma di più con la nostra della Calabria. Gli incontri che organizzo con l’Associazione Calabrese o con la Federazione delle Associazioni Calabresi sono per me specialmente importanti, perché riproducono la nostra storia ed esprimono la nostra nostalgia. Mi piace anche collaborare ai festeggiamenti che si fanno per celebrare un santo o la Madonna. S’impara moltissimo attraverso queste manifestazioni, credo però che siano tutte importanti."

Con uno sguardo nel passato qual è il progetto culturale che le sarebbe piaciuto realizzare?

"A me piace tantissimo la musica e l’arte in genere. Ho presentato moltissimi eventi musicali e il mio sogno sarebbe stato quello di organizzare e presentare un incontro mondiale di musica italiana nel mondo."

Per finire volevo chiederle che progetti culturali o ricreativi ha per futuro? Ha qualcosa di interessarci da anticiparci?

"Per adesso non possiamo programmare niente perché, causa coronavirus, quest’anno è perso. E’ tutto chiuso e non si possono realizzare manifestazioni con più di dieci persone. Continuiamo a realizzare una forte attività culturale con lo zoom. Formo parte anche di un bellissimo gruppo che ogni mese organizza cerimonie per premiare persone che attraverso la cultura, l’arte, la politica o anche la gastronomia rappresentano l’Italia, non soltanto in Argentina, ma anche in tanti altri paesi. Ci tengo moltissimo e mi farebbe piacere che riprendesse quest’attività."

Bene Cristina, la ringrazio di nuovo per la sua attività e per aver condiviso con noi le sue esperienze. Grazie e buon lavoro.

"Grazie a lei per avermi invitata, è stata una gioia partecipare al suo programma."

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