Pil, Istat: caduta di entità eccezionale nel secondo trimestre
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
29
Ven, Mar

Pil, Istat: caduta di entità eccezionale nel secondo trimestre

Pil, Istat: caduta di entità eccezionale nel secondo trimestre

Salute e Benessere
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Nel secondo trimestre il Pil italiano, misurato in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, ha registrato, in base alla stima preliminare, una caduta congiunturale di entità eccezionale (-12,4%) che segue il già ampio calo del primo trimestre (-5,4%).

Pil, Istat: caduta di entità eccezionale nel secondo trimestre
Pil, Istat: caduta di entità eccezionale nel secondo trimestre

 

Lo rileva l'Istat nella sua Nota mensile sull'andamento dell'economia italiana.

La forte contrazione, comune agli altri Paesi dell’area euro, è stata diffusa a tutti i settori economici, con un contributo negativo sia della domanda estera netta sia di quella nazionale. Il dato trimestrale è condizionato dalla marcata riduzione dei livelli di attività economica ad aprile, quando si sono concentrati gli effetti del lockdown, aggiunge l'Istat.

LAVORO - Il mercato del lavoro, rileva l'Istat - è stato caratterizzato da una risposta eterogenea alla crisi, con un ruolo significativo dei provvedimenti del Governo a sostegno dell’occupazione. A giugno, inoltre, è proseguita la ripresa delle ore lavorate procapite. L'Istituto segnala che a giugno è proseguito il calo dell’occupazione, seppure in misura meno accentuata (-0,2% la variazione congiunturale rispetto ai mesi precedenti). Complessivamente nel secondo trimestre il numero degli occupati si è ridotto di 459mila unità rispetto al trimestre precedente.

La riduzione dell’occupazione a giugno ha coinvolto prevalentemente le donne e i lavoratori più giovani (con meno di 35 anni) mentre rispetto alla condizione professionale si è registrato un lieve aumento degli occupati a termine e degli indipendenti (rispettivamente +0,3% e +0,1% rispetto al mese precedente) in presenza di una riduzione dei permanenti (-0,4%).

Contestualmente - indica l'Istat - è emersa una ripresa della ricerca di lavoro, che si era sensibilmente ridotta durante il lockdown. A giugno, i disoccupati sono aumentati di 149mila unità rispetto al mese precedente mentre si è ridotto il numero degli inattivi (-99mila unità). Nel complesso, il tasso di disoccupazione si è attestato all’8,8%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto a maggio.

ASINCRONIA PANDEMIA TRA PAESI PENALIZZA RIPRESA SCAMBI - Nelle ultime settimane, rileva l'Istituto, lo scenario internazionale è stato caratterizzato da una certa asincronia dell’evoluzione della pandemia tra Paesi che ha penalizzato ulteriormente gli scambi internazionali e i processi produttivi organizzati attraverso le catene globali del valore. L'Istat segnala che negli Stati Uniti, in Sud America e in India i contagi hanno continuato a diffondersi molto velocemente mentre in Europa e in Cina si è osservata una ripresa circoscritta, al momento, solo ad alcuni focolai.

Nel complesso, l’attuale evoluzione dei contagi sta determinando un aumento dell’incertezza sulla dinamica del recupero dell’economia mondiale. Il commercio internazionale di merci in volume, a maggio, ha segnato un’ulteriore flessione (-1,1% congiunturale, Fonte: Central planning bureau). Gli scambi nei primi cinque mesi dell’anno sono crollati dell’8,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Le attese per i prossimi mesi suggeriscono una progressiva attenuazione della caduta, aggiunge l'Istituto di Statistica.

L'Istat rileva ancora che gli indicatori mensili segnalano la ripartenza dell’economia cinese nonostante la risalita dei contagi in alcune zone del Paese. A luglio, il Pmi manifatturiero è salito a 51,1 (massimo da marzo) e quello dei servizi si è attestato a 54,2. Si tratta per entrambi gli indici del quinto mese consecutivo di espansione.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.