Presenzazione libro L’emigrazione falernese negli U.S.A. raccontata da Francesco Gallo, 10 agosto
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Presenzazione libro L’emigrazione falernese negli U.S.A. raccontata da Francesco Gallo, 10 agosto

Presenzazione libro L’emigrazione falernese negli U.S.A. raccontata da Francesco Gallo, 10 agosto

Cronaca
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Il libro sarà presentato a Falerna il 10 agosto dal Circolo “Lo Scarabeo”

Presenzazione libro L’emigrazione falernese negli U.S.A. raccontata da Francesco Gallo, 10 agosto
Presenzazione libro L’emigrazione falernese negli U.S.A. raccontata da Francesco Gallo, 10 agosto


L’estate falernese si colora di cultura e di storia, con la presentazione del volume di Francesco Gallo, intitolato “Emigrazione negli U.S.A. da Falerna (CZ) dal 1881 al 1924”. Opera che, come afferma l’autore, «onora il coraggio e i sacrifici che fecero i 770 falernesi che emigrarono negli USA durante il periodo del “Grande esodo”». Gallo, attento studioso dei temi legati alle migrazioni, esercita la professione di medico e di psichiatra a Padova: la conoscenza dell’argomento deriva non solo da approfondite ricerche ma, soprattutto, dall’esperienza personale, avendo vissuto per circa tre lustri a New York. Gallo è, inoltre, l’ideatore del sito web “Laghitani nel mondo”: attraverso la raccolta e la condivisione di informazioni e pubblicazioni, il portale mette in relazione migliaia di emigrati, sparsi per il pianeta ma originari di Lago, località in provincia di Cosenza.

La presentazione, promossa dal Circolo culturale “Lo Scarabeo”, è programmata per il 10 agosto prossimo alle ore 18:00, presso la sede del sodalizio in via Roma, 90 a Falerna Centro. Ad introdurre la trattazione, di profondo interesse, saranno Carole Davies in rappresentanza dell’autorevole aggregazione e lo storico Armido Cario.

Com’è scritto nella nota del Circolo, si tratta di «un’opera di rilievo, dedicata alla storia della comunità falernese. Con scrupolo e sensibilità, l’autore ha ricostruito le vicende e le dinamiche migratorie dei nostri concittadini verso gli Stati Uniti d’America, nella finestra temporale che va dal 1881 al 1924. Dietro alle centinaia di nominativi e di carte d’imbarco, vi sono le storie e le ragioni di centinaia di calabresi che, a cavallo dei due secoli, hanno affrontato le durezze della migrazione transatlantica. Il libro, infine, apre una finestra sulla Falerna di ieri e di oggi, evidenziandone peculiarità e potenzialità, contraddizioni e speranze. I paralleli tra passato e presente sono inevitabili ed evidenti. Apprezzabile, infine, la volontà dell’autore di rendere universalmente fruibile ed accessibile l’opera, condividendola e diffondendola attraverso il democratico canale di internet».

Il testo si compone di tre parti: una traccia il profilo di Falerna dal punto di vista geografico, storico, religioso e culturale; la seconda è dedicata, nello specifico, agli emigrati ed alle loro famiglie, alla loro integrazione nei luoghi di destinazione; l’ultima approfondisce la realtà e le tradizioni del territorio, attraverso l’analisi del dialetto, delle presenze religiose e del tessuto associazionistico, delle tradizioni e degli antichi mestieri. Il volume è, inoltre, ricco di illustrazioni e tavole di corredo al testo, nonché di elenchi e di indici alfabetici che facilitano il riconoscimento degli emigrati da parte dei discendenti i quali, in tal modo, «possono conoscere la storia dei loro avi ed esserne orgogliosi». Notevole lo studio delle motivazioni che spinsero all’emigrazione.
Secondo Gallo, «stanchi di farsi sfruttare dai proprietari terrieri, i braccianti abbandonarono i campi per emigrare. Così l’emigrazione rappresentò una protesta silenziosa, molto più efficace del brigantaggio e degli scioperi. La maggioranza trovò un lavoro remunerativo e stabile e così fece arrivare negli Stati Uniti le famiglie e i figli che frequentarono le scuole locali, imparando bene la lingua inglese, diplomandosi e trovando impieghi in ufficio. Le loro rimesse diedero la possibilità alle famiglie di riscattarsi socialmente, acquistando dei terreni agricoli, di alimentarsi, curarsi e vestirsi meglio. Molti realizzarono il loro sogno di offrire ai figli un migliore tenore di vita. Oggi, la seconda e la terza generazione di questi pionieri giunge spesso in Calabria per godersi lo stesso mare, gli stessi alimenti, la stessa acqua ed aria dei loro nonni. Infatti, d’estate o in altre festività, Falerna si arricchisce della loro presenza. Si dà il benvenuto ai figli e ai nipoti degli emigranti falernesi di un secolo fa, e così si facilita l’aggregazione calabro–americana».

 

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