“MEDICI IN PRIMA LINEA”, TESTIMONIANZE ED EMOZIONI NEL PRIMO APPUNTAMENTO DEGLI EVENTI CULTURALI DEL FESTIVAL D’AUTUNNO
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18
Gio, Apr

“MEDICI IN PRIMA LINEA”, TESTIMONIANZE ED EMOZIONI NEL PRIMO APPUNTAMENTO DEGLI EVENTI CULTURALI DEL FESTIVAL D’AUTUNNO

“MEDICI IN PRIMA LINEA”, TESTIMONIANZE ED EMOZIONI NEL PRIMO APPUNTAMENTO DEGLI EVENTI CULTURALI DEL FESTIVAL D’AUTUNNO

Cronaca
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Un’emozione palpante, suscitata da immagini e testimonianze dirette su cosa significhi davvero accogliere chi arriva da un altro angolo del mondo. Un angolo in cui si vivono guerre, povertà diffusa, malattie mortali e dal quale si fugge immaginando un futuro migliore che però resta spesso solo un sogno.

“MEDICI IN PRIMA LINEA”, TESTIMONIANZE ED EMOZIONI NEL PRIMO APPUNTAMENTO DEGLI EVENTI CULTURALI DEL FESTIVAL D’AUTUNNO
“MEDICI IN PRIMA LINEA”, TESTIMONIANZE ED EMOZIONI NEL PRIMO APPUNTAMENTO DEGLI EVENTI CULTURALI DEL FESTIVAL D’AUTUNNO


Medici in prima linea, il primo appuntamento inserito nel cartellone degli eventi culturali della XVI edizione del Festival d’Autunno ha centrato il suo obiettivo. Quello di far riflettere su un tema di grande attualità, l’accoglienza dei migranti, attraverso la condivisone di esperienze vissute in prima persona dal personale medico e paramedico dei “Pediatri in movimento”. La spedizione catanzarese, guidata dal dottore Giuseppe Raiola, direttore dell’Uoc di Pediatria dell'Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, ha fatto tappa, ormai due anni fa, a Lampedusa. Oltre 500 i bambini profughi che sono stati curati da un’équipe che porta nel cuore quell’attività solidale. E lo si capisce dalla voce, che tradisce commozione, proprio del dottore Raiola, il primo a relazionare su quelle settimane trascorse nell’isola che è diventata il simbolo del dramma dei migranti.    
 
RAIOLA: NO ALLA GLOBALIZZAZIONE DELL’INDIFFERENZA

«Abbiamo deciso di attenderli insieme a tutta la “macchina” dell’accoglienza. Per noi era la prima volta» spiega, mentre alle sue spalle scorre il film di quelle giornate intense. «All’inizio sei paralizzato, sei confuso, vorresti abbracciarli uno a uno. E le lacrime scendono copiose, senza vergogna, arrogandoci il diritto di provare ancora compassione  e condivisione in questo mondo globalizzato in cui si è assistito anche alla globalizzazione dell’indifferenza». Racconta la storia di una bambina di 10 anni proveniente dalla Costa d’Avorio che aveva affrontato il viaggio da sola. Spiega il rapporto familiare che si è creato, così intenso che al momento di ripartire, ti si stringe il cuore. «Questa è l’occasione – ha concluso Raiola – per ribadire con forza il rispetto dei diritti umani, il dovere dell’accoglienza verso chi, spinto dalla disperazione intraprende quello che dovrebbe essere l’ultimo viaggio e invece è solo l’entrata in un girone infernale. E il tanto anelato “paradiso Europa” si rivela essere un albergo fatiscente».
 
L’ESPERIENZA IN UGANDA DEI LAUREANDI DELL’UMG

Dopo la visione di un estratto di “Fuocammare”, il film documentario di Gianfranco Rosi che ha fatto da trait d’union tra i vari interventi, la parola è andata a Carlo Torti, infettivologo all'Università “Magna Graecia” di Catanzaro, il quale da tempo è impegnato in spedizioni umanitarie in Africa. «C’è molto da fare in termini di accoglienza – ha detto – dunque mi sono domandato: Che cosa posso fare io? La risposta l’ho trovata: far conoscere ai giovani studenti la realtà africana, fargli capire perché questi migranti partono e farglielo capire nel contesto della loro professionalità che è in una fase di sviluppo continuo». Così sette laureandi in Medicina e una specializzanda, accompagnati dallo stesso Torti hanno trascorso un mese in Uganda. Quell’esperienza è stata testimoniata proprio dagli stessi giovani con un racconto toccante che ha davvero emozionato il pubblico. «Dobbiamo evitare – ha concluso Torti – il neocolonialismo umanitario, il fatto di partire in paesi sconosciuti senza una preparazione adeguata. Si deve agire in quei luoghi attraverso dei seri progetti di apprendimento sul campo».  
 
MINORI NON ACCOMPAGNATI, LE DIFFICOLTA’ A IDENTIFICARLI

Dopo un breve saluto del direttore generale della Azienda Ospedaliera “Pugliese – Ciaccio”, Giuseppe Panella, che ha sottolineato il valore delle professionalità su cui può contare la sua struttura,  «professionalità che hanno portato all’esterno – ha detto - la dimensione della vicinanza, dell’affetto e dell’ascolto che esiste nel lavoro di tutti i giorni in azienda», è toccato a Teresa Chiodo, presidente del Tribunale per i minori di Catanzaro, soffermarsi sugli aspetti giuridici del fenomeno degli arrivi, sempre più numerosi, dei “Msna”, minori stranieri non accompagnati. La presidente ha illustrato tutto l’iter relativo alla presa in carico di questi ragazzi, sottolineando come sia difficile il percorso di integrazione soprattutto per la difficoltà di identificarli.  «Molto spesso – ha detto - dichiarano generalità diverse perché aspirano a ricongiungersi con qualche parente che non vive in Italia e non vogliono essere identificati perché altrimenti devono restare nel paese in cui sono sbarcati». Il minore cerca di occultarsi e lo fa, spesso, anche per reperire soldi da inviare alla famiglia d’origine cadendo nella rete della microcriminalità o del lavoro nero. «Il viaggio costa anche seimila euro – ha spiegato – e le famiglie devono spesso vendere tutto. Inoltre non è da sottovalutare il fenomeno dei trafficanti di uomini che minacciano i ragazzi sbarcati, costretti a delinquere o a prostituirsi». Poi qualche numero: «In Italia un milione di bambini vive in condizione di estremo degrado senza che le nostre strutture assistenziali forniscano supporto. I minori stranieri non accompagnati costano 10 miliardi di euro all’anno (100 euro al giorno). Cifre esorbitanti: pensate cosa si potrebbe fare in Africa con questo denaro».  
 
SANTACROCE: VOGLIAMO FAR CONOSCERE REALTA’ CHE MOLTI IGNORANO

A moderare gli interventi il giornalista Domenico Iozzo che, proprio per aver raccontato attraverso un suo articolo la missione umanitaria dei medici catanzaresi a Lampedusa, ha ricevuto il premio “Cristiana Matano”. «Un premio che ha permesso di far parlare bene della Calabria – ha affermato Iozzo – visto che è stata esportata fuori dai confini regionali questa straordinaria esperienza solidale». A fare gli onori di casa il direttore artistico del Festival d’Autunno, Antonietta Santacroce, che ha spiegato il fil rouge che lega gli eventi culturali della rassegna. «Il tema principale del principale è il Brasile. Abbiamo così colto le analogie tra il paese sudamericano e la Calabria, entrambe terre di emigrazione e di accoglienza. L’idea di fondo è quella di spiegare, attraverso la voce dei protagonisti e testimonianze inedite, cosa accade in Italia quando arriva un migrante. Non ci interessa disquisire di quest’argomento trattando quei temi su cui la politica si interroga ormai da tempo, ma soltanto conoscere più da vicino realtà che i più ignorano. Ecco perché – ha concluso - nei prossimi appuntamenti ci occuperemo di scuola e immigrazione e andremo a vedere come si vive negli Sprar, i centri dove sono accolti i richiedenti asilo». A conclusione dell’incontro, la proiezione di un video molto emozionante: la festa a sorpresa per i 18 anni di Suhel, il giovane del Bangladesh gravemente ammalato che, grazie anche all’impegno della Fondazione Città Solidale, ha potuto riabbracciare la madre nel reparto di Pediatria dell’ospedale “Pugliese – Ciaccio” dov’è ricoverato. Un messaggio di speranza, in una serata che ha mostrato il volto bello di un’umanità che sa rimboccarsi le maniche per il prossimo senza tornaconti diversi da un sorriso, da un abbraccio.
 
IL 5 OTTOBRE VIAGGIO NELLA “CITTA’” TRILINGUE”. IL 6 ARRIVA TOQUINHO

Il cartellone prosegue ora con tre appuntamenti organizzati nel prossimo fine settimana. Venerdì 5 ottobre, per la sezione degli eventi culturali, è prevista una visita guidata che, partendo alle 18 da Palazzo Fazzari, a Catanzaro, porterà i presenti a scoprire i luoghi di interesse della cosiddetta “città trilingue”. Sarà l’architetto Oreste Sergi a illustrare le bellezze custodite nel centro storico del capoluogo. Il giorno successivo, sabato 6 ottobre, due eventi con uno straordinario musicista, Toquinho. Alle 18 l’artista terrà una master class gratuita  nel “Piccolo” del Teatro Politema dove, alle 21, andrà in scena un imperdibile concerto di questa icona  della musica brasiliana.
 
I biglietti per il suo concerto  potranno essere acquistati in tutte le rivendite del circuito e sul sito, all'indirizzo www.festivaldautunno.com. Ogni informazione sarà reperibile sull’app scaricabile gratuitamente, sui canali social e sul sito ufficiale della rassegna o contattando il numero telefonico 331.8301571.
 
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