AGRIGENTO, Mafia: boss pronto a uccidere bambini
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
19
Ven, Apr

AGRIGENTO, Mafia: boss pronto a uccidere bambini

AGRIGENTO, Mafia: boss pronto a uccidere bambini

Cronaca
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Era pronto anche a fare uccidere bambini per imporre il suo ruolo di boss di Agrigento

AGRIGENTO, Mafia: boss pronto a uccidere bambini
AGRIGENTO, Mafia: boss pronto a uccidere bambini

 

AGRIGENTO, 4 MAR - Dall'operazione Kerkent, coordinata dalla Dda di Palermo, emergono i contorni criminali spietati della figura di Antonio Massimino da tempo impegnato, secondo gli investigatori, a costruire una rete di incontri e di relazioni con altre "famiglie" mafiose. Il suo obiettivo era quello di esercitare un "accurato controllo del territorio" anche attraverso forme di interferenza nelle attività economiche. E per questo Massimino sarebbe stato pronto ad "autorizzare la commissione di delitti" per affermare la sua "capacità di intimidazione che gli derivava dal ruolo apicale all'interno del sodalizio mafioso". Massimino era stato già indagato nel 2016 per tentativi di estorsione ai danni di un imprenditore edile agrigentino. La sua posizione è ancora al vaglio della magistratura mentre il suo presunto complice, Liborio Militello, è stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione. Negli atti dell'inchiesta viene messa a fuoco la "tracotanza criminale" di Massimino che si sarebbe spinto a minacciare di morte un altro affiliato allo stesso gruppo e a prospettare l'eventualità di "uccidere bambini pur di affermare la propria autorevolezza criminale". (ANSA).

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: RedEmail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.