GOVERNO, a Casellati il nono mandato esplorativo dal 1948
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GOVERNO, a Casellati il nono mandato esplorativo dal 1948

GOVERNO, a Casellati il nono mandato esplorativo dal 1948

Politica
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Primo a Merzagora, ultimo a Marini. Iotti unico precedente donna

GOVERNO, a Casellati il nono mandato esplorativo dal 1948
GOVERNO, a Casellati il nono mandato esplorativo dal 1948



A 45 giorni dalle elezioni, Maria Elisabetta Alberti Casellati riceve il nono mandato esplorativo della storia della Repubblica. Un incarico toccato per sei volte a un presidente del Senato e per tre a un presidente della Camera. C'è invece un unico precedente di una donna che abbia ricevuto il mandato esplorativo per aiutare la formazione del governo: si tratta di Nilde Iotti, allora presidente della Camera, che nel 1987, dopo la crisi del governo Craxi, ha ricevuto l'incarico dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

Nella Prima Repubblica, prima della riforma in senso maggioritario della legge elettorale, il mandato esplorativo è stato utilizzato spesso durante le consultazioni del capo dello Stato di turno. L'unico esempio di mandato esplorativo della Seconda Repubblica è invece quello che toccò a Franco Marini, incaricato nel 2008 da Giorgio Napolitano, dopo la caduta del governo Prodi e prima delle elezioni anticipate, inevitabile epilogo della legislatura più travagliata (e più breve) della storia repubblicana.

La Terza Repubblica, con il tripolarismo e una legge elettorale che non favorisce maggioranze parlamentari certe, riparte proprio con un mandato esplorativo, seppure in termini stretti di tempo e di formula politica: due giorni e sulla possibile coalizione centrodestra-M5s.

Il primo 'esploratore' della storia della Repubblica fu il presidente del Senato Cesare Merzagora, incaricato dal presidente della Repubblica Giovanni Gronchi dopo le dimissioni di Antonio Segni il 6 maggio 1957. Nel conferirgli l'incarico, il capo dello Stato spiegò che avrebbe dato al suo supplente 'il compito di accertare quali concrete possibilità esistessero di costituire un governo in grado, per la composizione e il programma, di riscuotere la fiducia delle Camere e del Paese'. Alla fine nacque il governo guidato dal Dc Adone Zoli. Il 4 marzo del 1960, di nuovo dopo le dimissioni di un governo Segni, Gronchi decise di chiamare come 'esploratore' stavolta il presidente della Camera Giovanni Leone.

La crisi fu superata con l'arrivo del governo di Fernando Tambroni. Nel 1968 fu la volta del presidente di Montecitorio Sandro Pertini. Poi toccò a Tommaso Morlino, eletto presidente del Senato nel 1982 e che fu incaricato proprio da Pertini, diventato presidente della Repubblica, di verificare una ripresa del dialogo tra le forze di governo per evitare la fine della legislatura. Morlino, però, proprio dopo aver riferito in senso negativo al capo dello Stato, fu stroncato da un malore nel maggio 1983.

Il 4 luglio 1986 Amintore Fanfani, presidente del Senato, viene chiamato dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga a coadiuvarlo nella ricerca di una soluzione per la crisi nata dalle dimissioni del primo governo di Bettino Craxi. Cinque giorni dopo, terminata la sua esplorazione, Fanfani riferì al capo dello Stato che dagli elementi raccolti emergeva la possibilità di arrivare ad una soluzione della crisi, che poi si realizzò con il giuramento del governo Craxi-bis.

La prima volta di una 'esploratrice', fu il 27 marzo del 1987: Cossiga incaricò la Iotti, allora presidente della Camera. Dal 26 maggio all'11 giugno 1989 fu chiamato per un mandato esplorativo, sempre da Cossiga, Giovanni Spadolini: lo portò a termine dopo due giri di consultazioni.

Passò più di un mese per veder risolta una delle crisi più lunghe, durata 64 giorni. Prima di sciogliere le Camere dopo le dimissioni di Romano Prodi nel gennaio del 2008, il presidente della Repubblica Napolitano affidò al presidente del Senato Franco Marini l'incarico di esplorare se esistesse consenso su una riforma delle legge elettorale e di un governo che la portasse a termine, ma non fu possibile. Sempre Napolitano all'inizio della scorsa legislatura, dopo che Pier Luigi Bersani rinunciò all'incarico, formò due commissioni di lavoro, chiamate a stabilire contatti con i Gruppi parlamentari, per un confronto su proposte programmatiche in materia istituzionale ed economico-sociale ed europea. Da lì nacque il governo di larghe intese presieduto da Enrico Letta.

 

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