Formigoni è entrato in carcere a Bollate. Legali chiedono i domiciliari
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Formigoni è entrato in carcere a Bollate. Legali chiedono i domiciliari

Formigoni è entrato in carcere a Bollate. Legali chiedono i domiciliari

Politica
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L'ex presidente della Lombardia accusato di corruzione nel processo Maugeri-San Raffaele

Formigoni è entrato in carcere a Bollate. Legali chiedono i domiciliari
Formigoni è entrato in carcere a Bollate. Legali chiedono i domiciliari

 

L'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è entrato nel carcere di Bollate (Milano) per scontare la condanna in via definitiva a 5 anni e 10 mesi per il caso Maugeri-San Raffaele.  Formigoni è giunto al carcere di Bollate accompagnato in auto dal suo legale. L'ex presidente della Regione Lombardia, seduto sui sedili posteriori di una Bmw Gt colore grigio scuro metallizzato, vestito con un cappotto scuro, è entrato senza fermarsi dalla porta carraia e si è poi avviato a piedi verso l'ingresso.

Il sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamanna ha firmato l'ordine di esecuzione della pena. La difesa di Formigoni ha depositato una istanza per chiedere la detenzione domiciliare per l'ex governatore lombardo. La richiesta è stata presentata dall'avvocato Mario Brusa, storico difensore di Formigoni al sostituto procuratore generale di Milano Lamanna. Ma la Procura generale di Milano sarebbe pronta a dare parere negativo all'istanza. Per i legali, l'ex Governatore deve poter scontare la pena a casa in quanto ha più di 70 anni. Negli uffici giudiziari, però, si fa notare che il reato di corruzione, in base alle norme della 'spazzacorrotti', è 'ostativo' alle misure alternative al carcere. Sull'istanza deciderà la Corte d'Appello.

"Formigoni è stato il miglior governatore in assoluto di tutte le regioni italiane". Così il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a Cagliari per la giornata conclusiva della sua campagna elettorale.

Il verdetto è arrivato dopo poco più di tre ore di camera di consiglio e la dura requisitoria del procuratore generale della Cassazione Luigi Birritteri, che ha sottolineato l' "imponente baratto corruttivo" che ha visto Formigoni tra i protagonisti.

Per il 'Celeste' il pg aveva chiesto la "massima pena" e cioè la conferma della condanna a 7 anni e 6 mesi, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. La Cassazione ha confermato la condanna, ma con uno sconto, dovuto agli effetti della prescrizione.

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