"Quelle strane coincidenze", Wuhan e Codogno vicini alla fiera del Sigep
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Gio, Apr

"Quelle strane coincidenze", Wuhan e Codogno vicini alla fiera del Sigep

"Quelle strane coincidenze", Wuhan e Codogno vicini alla fiera del Sigep

Cronaca
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Impazza sul web la tesi complottistica che vede le due città aver partecipato alla fiera del gelato di Rimini con gli stand nello stesso padiglione.

"Quelle strane coincidenze", Wuhan e Codogno vicini alla fiera del Sigep


A far notare lo strano punto di contatto tra Wuhan e Codogno è stata, sul web, Selvaggia Lucarelli che in un articolo su Tpi ha fatto emergere la curiosità. Dal 18 al 22 gennaio a Rimini, in occasione del Sigep, lo stesso padiglione della fiera ha ospitato sia un'azienda cinese, proveniente dalla città che è stata il focolaio del Coronavirus, sia delle ditte di Crema, Codogno, San Marino e Treviso. Tutte zone che, successivamente, hanno sviluppato i più forti focolai dell'epidemia. "Ora, è vero - scrive la Lucarelli - che potrebbe essere una coincidenza, ma in effetti nello stesso padiglione in cui c’è l’azienda di Wuhan ci sono anche aziende di Crema e Codogno con bizzarre vicinanze anche con aziende di San Marino e Treviso, due zone molto colpite dal Coronavirus. C’è anche da aggiungere che Rimini stessa ha registrato vari contagi già da febbraio". Nessuna prova, quindi, che quello sia stato il luogo dell’inizio dell’epidemia in Italia, ma "è innegabile che per un’eventuale indagine epidemiologica i tempi tornano e potrebbe essere una pista interessante" conclude la Lucarelli.

"Quelle strane coincidenze", Wuhan e Codogno vicini alla fiera del Sigep


Ad attirare l'attenzione della Lucarelli è stato il padiglione B3, composto da 60 stand, fra cui compaiono Wuhan Huiyou Wood Products Co., Ltd, azienda che produce oggetti biodegradabili come cucchiaini e vassoi, quello di Crema “Il punto italiana di Nanni Franco” e la “Pomati Group srl” di Codogno. Non va dimenticato che il lockdown di Wuhan è stato avviato soltanto il 23 gennaio, quindi proprio il giorno successivo alla chiusura della fiera. Nello stesso padiglione dove era presente l’azienda della provincia cinese di Hubei anche la “Cesarin Spa” del veronese e diverse altre del Nord (Torino, Varese, Milano, Schio, Legnano), ma anche del Sud. Nel padiglione adiacente, molto vicino allo stand della “Wuhan Huiyou Wood Products Co.”, che si trovava in prossimità della porta che collegava le due aree, “La torrefazione Sammarinese” di San Marino.

Come riportato dalla stessa giornalista, alla richiesta di informazioni di Lucarelli risponde un’impiegata della Pomati: «A quella fiera siamo stati in tanti qui di dell’azienda di Codogno, almeno una decina di persone. C’era tantissima gente, avevamo solo il tempo di andare nel bagno, che era dentro al padiglione». Non distante dallo stand di Wuhan, ancora, diverse aziende trevigiane tra cui “Alphatech” di Vittorio Veneto, la “Steelco”, la “Vito Italia”, la “Imesa” e altre. La titolare Giovanna Pomati dell’azienda di Codogno Pomati racconta: "Io e i miei ragazzi a gennaio eravamo lì, ma mi creda, non abbiamo avuto neppure il tempo di guardarci intorno tanta era la ressa. Gli unici punti di possibile contatto con persone di altri stand erano il bagno e il bar del padiglione. Tutto è possibile certo, ma noi che eravamo lì non ci siamo ammalati. Potremmo essere stati asintomatici, certo, e riconosco che il caso sia curioso, ma non eravamo neppure l’unica azienda di zona presenti a quella fiera".

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