Gemelli, day hospital post-Covid: monitorati primi 70 pazienti
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
25
Gio, Apr

Gemelli, day hospital post-Covid: monitorati primi 70 pazienti

Gemelli, day hospital post-Covid: monitorati primi 70 pazienti

Cronaca
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Una volta guariti da Covid-19 cosa succede ai pazienti, e in che modo il virus ha avuto un impatto sul loro organismo?

Gemelli, day hospital post-Covid: monitorati primi 70 pazienti
Gemelli, day hospital post-Covid: monitorati primi 70 pazienti

 

Proprio per assicurare le giuste risposte e un monitoraggio multidisciplinare ai guariti è partito Roma presso il Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs un servizio inedito: il Day hospital post-Covid. "Un servizio clinico che contribuirà anche alla ricerca su questa nuova malattia e che, ad oggi, ha coinvolto 70 pazienti guariti da Covid e seguiti nelle strutture del Policlinico o in isolamento a casa". A darne notizia all'Adnkronos Salute è Francesco Landi, direttore dell'Uoc di riabilitazione geriatrica del Gemelli, docente di Medina interna e geriatria all’Università Cattolica e fra i responsabili del nuovo Day hospital post-Covid messo a punto dalla struttura capitolina. 

"Quando abbiamo visto uscire i nostri pazienti dalla fase acuta - racconta Landi - ci siamo resi conto che questa è una malattia infettiva che primariamente colpisce i polmoni, ma ha un potenziale impatto su numerosi altri organi. Ecco perché abbiamo pensato a un approccio multispecialistico". Ma come funziona? "Il servizio è rivolto ai pazienti guariti, con doppio tampone negativo da almeno 15 giorni: vengono chiamati per una serie di accessi. Nel primo - precisa Landi - ogni soggetto ripete il tampone e fa una serie di visite specialistiche: dall'otorino all'infettivologo, viene sottoposto ad un elettrocardiogramma e ad esami ematici allargati per valutare le condizioni di fegato e reni. Dopo due giorni segue una visita pneumologica, l'emogas analisi e la spirometria per valutare la funzione dei polmoni, con una visita otorinolaringoiatrica per esaminare gusto e olfatto, una gastroenterologica e una oculistica. Fra gli esami si esegue anche una capillaroscopia per valutare la salute vascolare". 

Al terzo accesso "c'è poi la valutazione angiologica, psichiatrica e neurologica: alcuni pazienti guariti sperimentano una sorta di disordine da stress post-traumatico, e non dobbiamo sottovalutare l'impatto psicologico della permanenza in ospedale o a casa in isolamento. C'è poi una valutazione dello stato nutrizionale: abbiamo rilevato - aggiunge Landi - che spesso la vitamina D è quasi azzerata in questi soggetti. Seguono una visita internistica e una geriatrica, con le indicazioni finali per il paziente (che in caso di compromissioni polmonari sarà sottoposto anche a Tac del torace)".  

Ma come hanno reagito i primi assistiti coinvolti in questo nuovo servizio? "Molto bene, devo dire: possono avere una risposta multidisciplinare e non vengono lasciati soli dopo la guarigione. Un elemento importantissimo - conclude - per un reale ritorno alla vita dopo la malattia". 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.