Ippolito (Spallanzani): "Attenzione a rischio seconda ondata"
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Sab, Apr

Ippolito (Spallanzani): "Attenzione a rischio seconda ondata"

Ippolito (Spallanzani): "Attenzione a rischio seconda ondata"

Cronaca
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"Adesso bisogna fare attenzione alla seconda ondata. Tante riaperture tutte insieme portano con sé il rischio che l'epidemia riparta.

Ippolito (Spallanzani):
Ippolito (Spallanzani): "Attenzione a rischio seconda ondata"

 

Più persone in giro, più contatti sui mezzi pubblici e nei negozi, nelle aziende e al ristorante rendono fondamentale il rispetto delle misure di prevenzione. Altrimenti nel giro di poco tempo ci troveremo a chiudere di nuovo tutto". E' quanto ha sottolineato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e membro del Comitato tecnico scientifico, in un'intervista alla 'Repubblica'. 

L'esperto ha ricordato in questa fase l'importanza del monitoraggio "che deve essere fatto con la massima attenzione ai dati. Questi debbono essere affidabili, tempestivi e disponibili per tutti con il massimo livello di dettaglio. Saranno queste le basi di un nuovo patto nel Paese per il controllo della malattia". L'invito di Ippolito è a essere consapevoli dei rischi, come quello che possa avvenire, anche a breve, una ripresa dei contagi. "E poi saremmo costretti a rincorrere la situazione con nuove misure drastiche. Qualsiasi abbassamento delle misure deve andare di pari passo con l'aumento della responsabilità e della consapevolezza dei rischi da parte dei cittadini. Una ripresa dell'infezione sarebbe pericolosa, perché ingenererebbe negli italiani un senso di sconforto, di impotenza e anche sfiducia nel sistema". 

Per l'esperto "vanno analizzati bene i dati sulla circolazione del virus per intercettare eventuali nuovi focolai". Servono "indicazioni chiare per tutti". Quanto alle scelte fatte in questi mesi di emergenza, per Ippolito "la politica italiana si è distinta per dare ascolto ai tecnici. Molto di più e meglio di altri Paesi. Ma ricordiamoci, è la politica ad avere l'ultima parola perché si assume la responsabilità delle scelte". 

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