Bucci: "Su Covid cimitero di studi bocciati da scienziati"
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Gio, Mar

Bucci: "Su Covid cimitero di studi bocciati da scienziati"

Bucci: "Su Covid cimitero di studi bocciati da scienziati"

Cronaca
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L'ultimo studio pubblicato e poi ritrattato a fare notizia è quello sull'idrossiclorochina, che su 'The Lancet' lanciava l'allarme sui rischi per il cuore.

Bucci:
Bucci: "Su Covid cimitero di studi bocciati da scienziati"

 

Ma è solo uno dei lavori su una possibile arma anti-Covid a comparire su una rivista internazionale, essere lanciato sui media e poi, una volta rivisto dalla comunità scientifica, bocciato dai ricercatori. "In una pandemia vogliamo risposte subito, ma le cose non funzionano così. Per fortuna, grazie anche alla discussione libera, aperta e veloce su Internet, oggi le correzioni arrivano veloci, se lo si vuole. C'è un piccolo cimitero delle pubblicazioni su Covid-19 che non hanno resistito allo scrutinio degli scienziati, fra cui alcune adottate troppo frettolosamente per informare le policy pubbliche". Lo segnala il biologo Enrico Bucci, docente della Temple University, e in prima linea nella divulgazione sul nuovo coronavirus. "Forse non è abbastanza chiaro che, quando si dice che la scienza procede controllando e autocorreggendo se stessa, significa che procede anche eliminando le pubblicazioni che non reggono allo scrutinio della comunità scientifica, e che un dato appena pubblicato è solo all'inizio della sua analisi, non alla fine", spiega Bucci elogiando il metodo scientifico.  

Lo scienziato elenca dunque il "cimitero" delle pubblicazioni che hanno suscitato grande intessere, ma che poi si sono rivelate un buco nell'acqua: 1) La pubblicazione che negava l'utilità delle mascherine, usata dall'Oms; 2) La ricerca che identificava il virus nel peritoneo; 3) Quella che descriveva la morte di una donna incinta per Covid-19; 4) Il lavoro della clorochina, che misurava un aumento di mortalità, su 'Lancet'; 6) Il lavoro sugli Ace inibitori su 'Nejm'; 6) Un lavoro che misurava falsi positivi alla Pcr tra i pazienti asintomatici; 7) Lettera su 'Lancet', che descriveva le condizioni di lavoro degli infermieri a Wuhan. 

"Non sono le riviste a stabilire cosa è scienza, ma i colleghi degli autori che hanno pubblicato, e per questo ci vuole un minimo di tempo", chiosa Bucci. "In aggiunta a queste ritrattazioni potrei citarne altre, ma il messaggio non cambierebbe: non citate pubblicazioni a caso - avverte il biologo - nemmeno delle riviste più prestigiose, se non è passato qualche tempo o se non siete in grado di analizzarne il contenuto".  

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.