"Coronavirus prova collettiva", allo Spallanzani bonus Covid a tutto il personale
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Sab, Apr

"Coronavirus prova collettiva", allo Spallanzani bonus Covid a tutto il personale

"Coronavirus prova collettiva", allo Spallanzani bonus Covid a tutto il personale

Cronaca
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L'Inmi Spallanzani di Roma ha esteso il bonus Covid all’intero personale in servizio, dipendenti e collaboratori.

"Coronavirus prova collettiva", allo Spallanzani bonus Covid a tutto il personale

 

"Esprimiamo apprezzamento per la decisione dell'Istituto, unica fra tutte le aziende sanitarie del Lazio, ha esteso il bonus Covid all’intero personale in servizio, dipendenti e collaboratori. La gestione dell’epidemia è stata una prova collettiva di tutti - infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari, terapisti, ostetriche, professionisti e amministrativi – ed è sacrosanto che tutti debbano veder premiato l’impegno davvero straordinario dimostrato durante l’emergenza". Così Roberto Chierchia, segretario generale della Cisl Fp Lazio, dopo che lo Spallanzani ha comunicato l’allargamento del compenso aggiuntivo a tutte le categorie professionali, senza alcuna eccezione.

“Quello dello Spallanzani è un esempio da seguire, una vera dimostrazione di attenzione nei confronti di lavoratori che hanno permesso all’azienda di diventare un polo di eccellenza sanitaria e un punto di riferimento per tutta la regione e tutto il Paese nel contrasto al coronavirus - rimarca il segretario regionale di categoria - Qui si andrà oltre l’accordo regionale dell’11 aprile scorso, visto che nel mese in corso, l’Inmi si è impegnato a corrispondere anche in favore del personale escluso dall’accordo regionale il beneficio dei 600 euro previsti dalla fascia B dell’intesa regionale, in relazione all’attività prestata”.

"E’ un modello di valorizzazione delle persone e delle professionalità che tutti dovrebbero adottare, tanto più che quello per il bonus si aggiunge all’impegno di dare immediatamente seguito all’accordo sulle progressioni orizzontali 2019 per il personale che ne ha diritto - prosegue Chierchia - La realtà del Lazio è fatta invece di troppe direzioni aziendali che si sono rifiutate di aprire qualsiasi confronto con i rappresentanti dei lavoratori. Basti pensare che le aziende ospedaliere e sanitarie mediamente hanno riconosciuto il premio a non più del 20% del personale, attenendosi rigidamente, e in modo spesso miope, all’utilizzo delle sole risorse stanziate dalla Regione. Questo perché in tutte le aziende si è interrotto il confronto sindacale che ha impedito alle organizzazioni sindacali di verificare che l’accordo regionale fosse applicato correttamente”.

"Se vogliamo un sistema sanitario d’eccellenza è necessario tenere corrette relazioni sindacali con i rappresentanti del lavoratori, nel rispetto delle norme e dei contratti, e avere il coraggio di investire nelle competenze e di premiare l’impegno e la dedizione del personale che ogni giorno è in prima linea per garantire la salute delle persone", conclude il segretario Cisl Fp.

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.