Covid o influenza? Ecco come distinguerlo nei bimbi
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Ven, Mar

Covid o influenza? Ecco come distinguerlo nei bimbi

Covid o influenza? Ecco come distinguerlo nei bimbi

Cronaca
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Non c’è un solo anno in cui, ad un certo punto dell’autunno/inverno, non ci sia una piccola 'strage' a scuola di bambini ammalati: chi con qualche linea di febbre, chi con il raffreddore, chi con un’influenza più pesante.

Covid o influenza? Ecco come distinguerlo nei bimbi
Covid o influenza? Ecco come distinguerlo nei bimbi

 

Questa volta, però, con la minaccia di un virus molto più serio come quello del Covid in agguato, è importante saper distinguere tra i sintomi di un banale mal di stagione e quelli che devono preoccupare i genitori per un possibile caso di coronavirus da accertare.

Si parte dal presupposto, più volte confermato dagli esperti, che nessuno è immune al Covid e che, pertanto, anche i bambini sono dei potenziali bersagli del virus. Il problema, scrive laleggepertutti.it è avere la testa sufficientemente lucida per non andare nel panico quando il figlio mostra dei sintomi come la tosse o la febbre (o tutti e due insieme) e dei disturbi gastrointestinali. Cose a cui siamo abituati con i bambini quando si prendono l’influenza ma che possono essere anche un campanello d’allarme, visto che il virus dell’influenza e quello del Covid provocano nei bambini gli stessi sintomi.

Prima di effettuare la 'prova del 9' con un tampone che confermi o escluda il contagio da coronavirus, occorrerà avere un occhio più attento su altri possibili disturbi come la perdita del gusto e dell’olfatto, il mal di testa e di gola, la fatica a respirare. Escluso che il bambino sia asmatico o che abbia altre patologie simili, tutti questi sintomi messi insieme possono preoccupare. A questo proposito, e per circoscrivere al massimo il rischio di una diagnosi sbagliata, i pediatri consigliano ai genitori di far vaccinare i propri figli contro l’influenza: se, nonostante il siero, compaiono sintomi come questi, sarà il caso di effettuare un test anti-Covid, perché le probabilità di contagio saranno più concrete.

Un segnale da tenere in seria considerazione, secondo gli esperti, è quello manifestato dall’insieme di più sintomi come raffreddore, febbre sopra i 37.5 gradi e disturbi gastrointestinali. A differenza del tipico quadro con un po’ di tosse e il naso che cola, caratteristico del banale raffreddore, quello che raccoglie tutti gli altri sintomi in contemporanea può portare al sospetto del coronavirus. Se, in più, il bambino perde il gusto e l’olfatto, le probabilità aumentano molto di più, soprattutto se non c’è il naso chiuso, come succede alla maggior parte delle persone contagiate dal Covid.

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.