Covid,"sviluppo diverso tra alte e basse vie respiratorie"
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
19
Ven, Apr

Covid,"sviluppo diverso tra alte e basse vie respiratorie"

Covid,"sviluppo diverso tra alte e basse vie respiratorie"

Cronaca
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Sars-CoV-2 si riproduce in modo diverso nelle alte e nelle basse vie respiratorie.

Covid,
Covid,"sviluppo diverso tra alte e basse vie respiratorie"

 

Lo dimostra uno studio condotto dal team di Maria Rosaria Capobianchi, a capo del Laboratorio di Virologia dell'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, in collaborazione con il Laboratorio di Virologia dell'Irccs Policlinico San Matteo di Pavia, diretto da Fausto Baldanti, e con l'università degli Studi di Pavia. Il lavoro, pubblicato su 'Microorganisms', apre secondo gli autori "nuove prospettive di ricerca per la comprensione della patogenesi di Covid-19". 

Lo studio - riferiscono dallo Spallanzani - ha coinvolto 6 pazienti ricoverati in terapia intensiva, per i quali sono stati analizzati 13 campioni delle basse e delle alte vie respiratorie, effettuando il sequenziamento genomico dei virus presenti alla ricerca delle quasispecie, ossia varianti minoritarie (inferiori al 50%) del virus all'interno dello stesso campione.  

I risultati hanno evidenziato che, per ciascuno dei pazienti osservati, il nuovo coronavirus mostrava "eterogeneità genetica nelle secrezioni respiratorie del tratto respiratorio superiore rispetto a quello inferiore, nonché nei modelli di replicazione delle quasispecie, com'era stato già riscontrato in precedenza per i virus Sard-CoV e Mers-CoV. L'ambiente nel quale il virus si replica potrebbe quindi influenzare lo sviluppo di eventuali mutazioni", sottolineano gli studiosi. 

"Si tratta di un primo risultato di estremo interesse scientifico - commentano dall'Inmi - anche se, a causa del limitato numero di pazienti inclusi nell'analisi, saranno necessari ulteriori approfondimenti".  

I nuovi dati rappresentano quindi "un importante punto di partenza per l'analisi dei modelli che questo virus utilizza per replicarsi all'interno dell'ospite umano, e indicano la necessità di proseguire il monitoraggio del virus attraverso i sequenziamenti genomici, tramite i quali si può ottenere una migliore comprensione delle interazioni tra ospite e patogeno e modulare in questo modo la progettazione di farmaci e vaccini". 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.