Basilicata zona rossa, la protesta di 22 comuni
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Sab, Apr

Basilicata zona rossa, la protesta di 22 comuni

Cronaca
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Basilicata zona rossa da domani, 1 marzo, e per due settimane. Questo prevede l'ordinanza del ministro della salute Roberto Speranza, per l'elevato indice Rt registrato nell'ultimo monitoraggio settimanale sull'emergenza coronavirus. A spingere l'indice di trasmissibilità sono stati i focolai in alcuni Comuni.

La ri-classificazione, con doppio salto da area gialla a rossa, preoccupa i sindaci lucani tanto che in 22 hanno scritto una lettera aperta al ministro Speranza e al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi ritenendo ''improprio e sommario'' classificare tutta la regione in zona rossa ''considerato anche che la circoscrizione di zone rosse all'interno di una regione di colore diverso sia già stata attuata in varie regioni come ad esempio la Toscana, la Lombardia, l'Umbria, la provincia di Bolzano''.  

''Da svariati mesi - dicono i 22 sindaci - enti pubblici, territoriali ed esercenti sono chiamati, loro malgrado, ad adottare ogni misura che possa garantire la massima sicurezza e serenità lavorativa, con tutto ciò che ne consegue in termini di sforzi economici da profondere. Ogni sindaco ha sempre ottemperato alle richieste di collaborazione fattiva, onorando le proprie facoltà e cercando di predisporre ogni iniziativa volta alla tutela del cittadino e della salute pubblica''. 

I sindaci si soffermano su un punto fondamentale per esprimere la loro delusione. ''Non si può non riconoscere e non sottolineare - scrivono - che l'impennata dell'indice Rt in Basilicata sia dovuta fondamentalmente ad una diffusione di focolai abbastanza circoscritti. Ne consegue, pertanto, che le nuove misure volte al contenimento del contagio risultino essere quantomeno generalizzate, inique, vessatorie e mortificanti per molti Comuni, interi territori e svariati comprensori''. 

''In queste ore di metabolizzazione della notizia di rientro in zona rossa i sindaci stanno già toccando con mano l'impatto negativo - sottolineano - tanto sul benessere psicofisico delle comunità da essi rappresentate quanto sul senso di timore e sconforto che si registra nel tessuto sociale e tra comparto commerciale-imprenditoriale. Ancora una volta si è vittime della mancanza di pianificazione preventiva e della scarsa flessibilità nell'individuare soluzioni efficaci ed efficienti, di natura organizzativa e logistica, che si traduce irrimediabilmente in conseguenze non più sostenibili da coloro che stanno facendo il possibile per una parvenza di normalità''.  

Due sono le richieste dei 22 sindaci. La prima riguarda ''una capillare valutazione degli indici di contagio di ogni Comune, considerando scrupolosamente le variabili geografiche e demografiche, affinché si possano limitare le restrizioni che vedrebbero nuovamente penalizzati gli studenti, gli esercizi commerciali, le piccole realtà economiche''.  

La seconda è l'invito a ''una massiva campagna di vaccinazione contro il Covid-19, con una calendarizzazione puntuale e attendibile, che venga implementata in maniera capillare, così da interessare tutti i Comuni della nostra regione in maniera equa ed omogenea. Affinché ciò avvenga è necessario che il Governo regionale si carichi l'onere di rappresentare completamente e rigorosamente tale istanza al Governo centrale nazionale''. 

 

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Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.