L'ultimo saluto a Inge, voleva cambiare il mondo con i libri
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Mer, Apr

L'ultimo saluto a Inge, voleva cambiare il mondo con i libri

L'ultimo saluto a Inge, voleva cambiare il mondo con i libri

Cultura
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In tanti alla camera ardente a Milano a Palazzo Marino. Classe 1930, figlia di ebrei tedeschi era "un vero vulcano di idee, curiosità, gentilezza" come l'aveva definita Amos Oz

L'ultimo saluto a Inge, voleva cambiare il mondo con i libri
L'ultimo saluto a Inge, voleva cambiare il mondo con i libri



Milano ha detto addio all'ultima regina dell'editoria internazionale, Inge Feltrinelli, la donna che con i libri voleva cambiare il mondo, renderlo multiculturale, aperto, senza muri, curioso, e un po' rivoluzionario, proprio come era lei. La famiglia, gli amici più stretti, i collaboratori, gli scrittori di cui ha pubblicato le opere e tanti cittadini le hanno reso omaggio nella sala Alessi di Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove è stata allestita la camera ardente. All'ingresso della sala ad accogliere le persone un ritratto di Inge sorridente, con la scritta: 'I libri sono tutto, i libri sono la vita. Seguiremo il suo esempio. È una promessa! Gruppo Feltrinelli'. Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha ricordato come "a questa città Inge ha riservato il meglio di se stessa", con le sue iniziative culturali "che hanno fatto la differenza nel panorama culturale europeo";

Il Gruppo Feltrinelli l'ha ricordata con il "Valzer brillante" de Il Gattopardo, un momento di danza e celebrazione della vitalità di Inge aperto a tutti che è tenuto nelle Librerie Feltrinelli. ''Un gesto - spiega il Gruppo in una nota - per condividere con lettori e cittadini questo triste momento, con l'impegno di continuare a percorrere la strada da lei tracciata. In tutte le forme e con tutta l'energia possibile''. Il gruppo la saluta pubblicando anche una pagina sui giornali con una foto di Inge Feltrinelli e la sua famosa frase "I libri sono tutto. I libri sono la vita" seguita dalla scritta: "Seguiremo il suo esempio, è una promessa!".
E' stata una vita circondata da libri, librai, editori, scrittori e lettori quella di Inge Schönthal Feltrinelli, Presidente della Casa editrice Giangiacomo Feltrinelli e icona della cultura del '900, che ci ha lasciati oggi all'età di 87 anni''. Così in un comunicato della casa editrice.''Fonte quotidiana di ispirazione per le attività dell'intero Gruppo, Inge Feltrinelli è stata la guida più esigente e lo sguardo più innovativo, l'entusiasta promotrice di nuove attività come la diga più invalicabile a difesa dell'indipendenza e dell'autonomia della cultura e di tutte le manifestazioni di pensiero libero. 'Fotografa, fotoreporter, grande appassionata di moda, di arte e di ogni forma di creatività, aveva difeso con coraggio la stessa esistenza della Casa editrice Feltrinelli, alla scomparsa del suo fondatore. Ci lascia una donna che sapeva distinguere la qualità e che ha portato in Italia e a Milano, nel corso degli ultimi cinquant'anni, scrittrici, scrittori, editori, intellettuali internazionali animando un contesto di inestimabile ricchezza'. L'Amministratore Delegato del Gruppo, Roberto Rivellino, il Comitato di alta direzione, i librai Feltrinelli e tutto il personale della squadra Feltrinelli sono vicini al loro Presidente Carlo e a tutta la sua famiglia nel loro dolore. Nel condividere questo momento con tutti i lettori e appassionati di cultura, il nostro Gruppo non può che ricordare adeguatamente la straordinaria vita di Inge Feltrinelli prendendosi l'impegno di continuare a percorrere la strada da lei tracciata. In tutte le forme e con tutta l'energia possibile''.

"Inge Feltrinelli è stata una vera protagonista della vita culturale e sociale della nostra città. Accolta come solo Milano sa fare, Inge ha condiviso valori, passioni e problemi del nostro essere comunità". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha ricordato in un post sulla sua pagina Facebook l'editrice. "Curiosa di temi e dotata di una intima allegria, ci ha dato anche molto assicurandoci una continua visione della vita culturale aperta al mondo - ha concluso -. A me mancherà molto, ci legava una profonda stima ma, soprattutto, un grande affetto". (ANSA)

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