Floridi, 'Superlega o no il sistema va riformato'
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Ven, Apr

Floridi, 'Superlega o no il sistema va riformato'

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"E sarà sempre più importante, oltre a un lavoro attento di manutenzione e aggiornamento dell'asset, essere capaci di utilizzarlo con la massima efficacia ed efficienza, essendo molto creativi, aperti a ogni sperimentazione ed estensione che possa valorizzare la tua property".

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Cosi parla Emanuele Floridi, esperto di gestione del consenso, public affair and crisis management e strategic and risk advisor, su Prima Comunicazione. Negli ultimi anni è stato impegnato anche nel business del calcio, in cui si è formato accanto a Marco Bogarelli ("un maestro visionario... Passato di recente per la responsabilità della comunicazione di Mediapro, è ora impegnato come advisor di aziende del media e delle tic, ma anche a supporto di realtà che operano nel mondo del calcio.

Secondo Floridi c'è da diffidare del romantico rigurgito passatista scatenato dalla vicenda Super Lega. "E indubbio che cosi come è adesso il sistema non regge e che molti tra i club che trainano il movimento nei principali cinque campionati continentali non si possono permettere di lasciare decidere su una parte imponente del propri guadagni potenziali un organismo 'politico' come la Uefa. La Super Lega poteva fare affluire nuove risorse nel sistema. Era meglio trattare, arrivare a una riforma condivisa. Non è una bestemmia immaginare una Super Lega più remunerativa della Champions League. E poi, ad esempio, in Italia, un campionato nazionale con meno squadre in Serie A. Non è più gestibile un sistema con 100 club professionistici tra A, B, C" va riformato.

La pandemia, secondo Floridi, come è successo in tanti altri settori, ha aperto il vaso di Pandora, mostrando che pregi e difetti del calcio sono legati in un groppo quasi inestricabile. "Una bella pagina, l'anno scorso, è stata la battaglia per la ripartenza del campionato in sicurezza. Il calcio poteva permettersi le bolle, test, controlli, e rischiava meno di altri settori per la salute dei suoi addetti ai lavori. Ricominciare a giocare è stato un bel segnale per la ripartenza del Paese".

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