"Perché non sono ai domiciliari?", le parole di Massimo Ferrero
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
16
Mar, Apr

"Perché non sono ai domiciliari?", le parole di Massimo Ferrero

Sport
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

"Perché i giudici non mi fanno stare ai domiciliari? Non ho nessuna intenzione di scappare". E' quanto ha detto Massimo Ferrero, arrestato per bancarotta e recluso a San Vittore, ai legali che lo difendono nella vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto. "Avrebbe voluto assistere alla perquisizione nei suoi confronti, per la tensione ha

avuto un picco di pressione", dice all'Adnkronos l'avvocato Giuseppina Tenga. "Naturalmente vorrebbe i domiciliari, vorrebbe andare a casa, ha escluso qualsiasi intenzione di fuga e vorrebbe stare con la sua famiglia". 

"Il carcere è un'esperienza che segna ma lui è battagliero come sempre", rileva l'avvocato Luca Ponti, altro legale di Ferrero. "Esclusa la possibilità di fuga e l'eventuale inquinamento delle prove, resta l'ipotizzata reiterazione del reato come unica esigenza cautelare, legata al fatto che si suppone che sia amministratore di fatto, una possibilità che secondo noi non c'è. Per domani è in programma l'interrogatorio di garanzia, ma ritengo che domani Ferrero si avvarrà della facoltà di non rispondere, dal momento che -spiega- non abbiamo ancora avuto la possibilità di avere materialmente le carte". 

 

 

Ho scritto e condiviso questo articolo
Author: Red AdnkronosWebsite: http://ilcentrotirreno.it/Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.